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Attilio, 100 all'ora

Illustrazioni tratte dai libri di Attilio Cassinelli

Illustrazioni tratte dai libri di Attilio Cassinelli

Per quasi trent’anni, dopo il suo pensionamento, ho visto Attilio continuare a lavorare come se avesse ancora un editore. Le idee continuavano ad arrivargli e lui le scriveva e disegnava ogni giorno, ogni mattina, ogni pomeriggio. Semplicemente non conosceva e non conosce altro modo di vivere: unico intervallo, le vacanze a Framura e le camminate in montagna.

Socievole come un eremita – un eremita bisognoso d’affetto – Attilio ha sviluppato una capacità mimetica che, durante le visite delle amiche di mia madre, lo faceva scomparire misteriosamente. 

Un giorno in studio, mentre mi raccontava che il suo lavoro non valeva niente e non interessava più a nessuno, mi sono sentita male. Aveva perso fiducia nelle sue capacità. Ho avvertito un profondo senso di ingiustizia nei confronti di un essere così gentile. Quel “non siamo più interessati” mi ha dato la forza di provare a presentare il suo lavoro. Non ho mai dubitato della qualità, anche perché supportata dalle tante testimonianze di affetto e di stima per la sua opera che ho continuato a ricevere nel tempo da persone e luoghi diversi.

Ho sentito una voce dire: “non preoccuparti ci penso io”. 
Ero io che lo dicevo, mi sono proprio sentita dirlo a voce alta.
E quando garantisco, non ce la faccio a deludere me stessa.
Come quei ganassa al bar che, con due lire in tasca, dicono: “Da bere per tutti!”. 

Ho detto “ci penso io”, ma era solo la forza di volontà quella che avevo, nessuna competenze in questo lavoro, nessuna idea del mondo editoriale, anche se di piccoli libri ne avevo visti nascere tanti.

© Archivio Cassinelli

Con Attilio ho sempre giocato. Mi ha aiutato quando non ricordavo a memoria le poesie, quando tutto mi pareva insormontabile, Attilio c’era sempre. Quando avevo nausea – odio avere nausea –, Attilio mi teneva la mano per tutto il viaggio.

Insieme abbiamo costruito i modellini di tutto quello di cui si parlava, sia che si trattasse di un mobile, che di un costume di carnevale da tacchino, che io desideravo come nient’altro.

Una gigantesca casa in cartone fatta con gli imballi della cucina di campagna, era un bellissimo trilocale per me che, a 6 anni, mi sentivo impazzita di gioia; anche se qualche giorno dopo ho preso coscienza della pioggia battente e della fragilità del cartone bagnato.

La casa ipotetica. Immaginare di costruire una casa in situazioni difficili e creare un ambiente confortevole con la stufa accesa e la porta ben chiusa ci ha sempre trasportato di volta in volta come abitanti improvvisati di tutti i posti dove andavamo. E ancora lo facciamo. 

Vivevo nel suo studio e potevo muovermi in libertà, in realtà già allora cercavo di mettere tutto a posto e queste forse erano le prime avvisaglie del destino. Ero piccola e potevo dipingere! Non disegnare, dico proprio dipingere con i colori a olio, la trementina e i pennelli giusti sulle tele vere.

Poi, anche quando a diciassette anni me ne sono andata via di casa, Attilio ha avuto parole di sostegno e fiducia.

Un padre artista non pone le classiche basi nella vita di una figlia, sia economicamente che per quanto riguarda la visione del mondo: l’ambizione, la forza, la ricchezza, la competizione. Mai sentite in casa parole simili. Attilio ride dei luoghi comuni, degli automatismi sociali e della pianificazione dell’esistenza. Ho vissuto in una casa senza la sveglia. Tutte le mattine dicevo: “Arriveremo in ritardo a scuola!”, ma in qualche modo sono sempre arrivata. 

Allora, quando te ne vai, scappi con un manager. E poi, pian piano che passa la vita, ti accorgi che le risate e i discorsi più importanti li fai a casa tua. Che se vuoi ancora giocare o costruire qualcosa, anche fosse una torta a forma di porcospino, è a casa tua che lo farai. 

Attilio ha sempre preso molto sul serio le faccende e le situazioni anche minime che gli vengono proposte.

Ora, se io dicessi a qualcuno: “Vorrei farmi delle scarpe in cartone”, quello risponderebbe: “Ma perché? Sei matta!”
Attilio invece potrebbe chiedermi: “Ma abbiamo abbastanza cartone per il tacco?”. Oppure: “ Possiamo mettere anche del legno?”

Ecco, sono probabilmente queste le risposte che hanno fatto in modo che per me tutto sia possibile. Mi hanno creato un mondo di fantasia e possibilità, e questo è bellissimo. Non importa se le scarpe le faremo davvero: di sicuro inventeremo modelli, alcuni folli, rideremo e passeremo del tempo insieme parlando di tecniche di taglio, di colle, (qui possiamo usare il vinavil, come per il legno o lo spago, direbbe Attilio, la mitica colla COW non si trova più) di cuciture, colori e tinture, e possibili piogge.

Rimane in me un ideale di vita comunitario e di amicizia nobile e ingenua come quella fra Bob il cane, Milli la mucca, Rina la volpe, Pericle, Samuele e tutti gli altri. Perfino l’incolpevole Gennaro il lupo, il lupo Gennaro che solo nelle fiabe ha perso il nome.

Attilio. Le mini fiabe box 2 (giallo). Ediz. a colori

Un cofanetto da collezione che raccoglie quattro tra le più amate Mini Fiabe di Attilio in edizione speciale: Il Principe Ranocchio, Il leone e il topo, I tre porcellini, I Musicanti di Brema. Le caratteristiche sono le stesse dei volumi singoli della collana, angoli stondati e indistruttibili pagine cartonate, ma in un formato più piccolo, leggero e maneggevole. I volumi non sono vendibili separatamente.

Da tanti anni propongo, anzi peggio prédico, una vita comunitaria ecologica più equa e rispettosa, una condivisione di affanni e piaceri ma soprattutto di progetti. Tutti gli amici lo sanno, perché ne parlo sempre. Forse la vocazione al “prendersi cura” e immaginare una cerchia aperta all’amicizia deriva dall’essere cresciuta fra gli animali di Attilio: come loro, mi aspetto ancora che risolveremo i problemi insieme e poi faremo merenda. E i problemi sono sempre più grandi: il cambiamento climatico, l’aria, l’acqua, la terra, i mari, gli allevamenti intensivi, le ingiustizie, i circhi, gli zoo, le api e gli impollinatori, il recupero alimentare, la solidarietà, l’accoglienza, il riciclo, la plastica, i rifiuti, le armi e la guerra, la violenza sugli umani e gli animali, la mancanza di rispetto per le vite altrui.

E quindi, anche se i problemi sono tanti e la merenda la vediamo lontana, non possiamo evitare di provarci.

Auguri Attilio!
Per i tuoi 100 anni ti dedico una tua filastrocca che ci fa sempre ridere.
Parla di una famiglia che non siamo noi.

Roma - Milano

Si parte da Roma con la duemila, il babbo dice:
Vedrai come fila… ottanta novanta, novanta cento,
Sull’autostrada si va come il vento.
La mamma dice: – andiamo più in fretta perché a milano la nonna ci aspetta -
Da centoventi a centotrenta anche la mamma adesso è contenta
Ma il più contento è certo papà che tutti sorpassa in velocità
Sorpassa tutti a centonovanta: - senti che bello il motore che canta! -
Sorpassa sorpassa sorpassa ancora! Che guadagniamo almeno mezz’ora.
Col servofreno, col servosterzo, fare i sorpassi è proprio uno scherzo:
Il carburante con l’iniezione, la pompa dell’olio con il bidone,
Lo scappamento col bombardone, tutti i manometri sotto pressione.
Canta il motore! Siam tutti contenti di prender le curve a duecentoventi
Duecentoventi, duecentoquaranta, senti che bello il motore che canta!
Canta la mamma, canta il papà, contenta è la nonna che siamo già qua.
– Hai fatto buon viaggio?
– Sììì, divertente
– Hai visto qualcosa?
– Nooo, proprio niente

© Attilio Cassinelli

Attilio Cassinelli, una biografia

Attilio Cassinelli nasce a Genova nel 1923, dove trascorre l’infanzia e l’adolescenza. Dopo alcune importanti esperienze come grafico pubblicitario, partecipa, nel 1966, alla Fiera del libro per Ragazzi di Bologna dove incontra Renato Giunti, con cui avvia una storica collaborazione. Per Giunti immagina e disegna moltissimi racconti, intere collane, album cartonati, giochi in scatola per l’infanzia, diventando uno degli illustratori più popolari dagli anni Sessanta fino ai primi anni Novanta. La firma “Attilio” e i suoi disegni appaiono su abbigliamento, cancelleria e oggettistica, e i suoi libri vengono tradotti in tutto il mondo.

Dopo quasi 30 anni di “silenzio editoriale” nel 2016, con la cura e la collaborazione della figlia Alessandra, torna nelle librerie con le Edizioni Lapis grazie a nuovi progetti per piccolissimi, ricevendo fin da subito numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, come il Premio Speciale della Giuria del Premio Andersen 2017, il Premio Nati per Leggere 2017 e 2020, e la Menzione speciale alla carriera al Bologna Ragazzi Award nel 2019.

I suoi nuovi libri vengono pubblicati in Francia, Giappone, Cina, Germania, Spagna, Brasile, Corea, Turchia e Romania.

Non solo. Nel 2021 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma si apre per la prima volta al linguaggio dell’illustrazione: gli dedica una mostra monografica dal titolo Evergreen. Storia di Attilio, con oltre 80 opere in esposizione, tra disegni, studi originali, libri e modellini.

I grandi libri di Attilio

Pinocchio. Ediz. a colori

Di Attilio Cassinelli | Lapis, 2020

Pio pio bau bau. Ediz. a colori

Di Attilio Cassinelli | Lapis, 2023

Favole di animali. Esopo e Fedro

Di Attilio CassinelliSara Marconi | Lapis, 2020

Meglio insieme. Ediz. a colori

Di Attilio Cassinelli | Lapis, 2023

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