La trilogia della Patria del giornalista e scrittore Enrico Deaglio è una raccolta in presa diretta dei fatti più importanti che hanno segnato la storia del nostro paese dal 1967 al 2020. I volumi:
Inizio 1982
Fiorentino, celibe, segretario del Partito repubblicano, studioso del Risorgimento, cultore della laicità dello Stato, direttore del prestigioso Gabinetto Vieusseux di Firenze, autore di un brillante saggio su Cuore di Edmondo De Amicis, propugnatore di una ferrea alleanza con gli Stati Uniti, già direttore del Corriere della Sera e poi ministro dei Beni Culturali - «un bravo politico che però non conosce la sofferenza» secondo la definizione dell'ex presidente della Repubblica, il socialdemocratico Giuseppe Saragat - Giovanni Spadolini viene accolto come una piccola rivoluzione nell'apparente immobile sistema di governo italiano: è il primo presidente del Consiglio non democristiano dal 1947.
La sua ascesa è stata favorita dallo scandalo della P2 (ne parliamo qui) che ha colpito duramente il precedente presidente, il marchigiano Arnaldo Forlani. La sua corporatura imponente e debordante, il suo parlare forbito, il suo colorito roseo lo rendono una simpatica novità.
Evoca un grande uso di borotalco, si muove come una balena preadolescenziale. Naturalmente i servizi segreti sono prodighi nel diffondere veleni riguardanti la sua omosessualità.
La prima grande soddisfazione Giovanni Spadolini l'ha avuta all'inizio dell'anno, quando i Nocs (Nuclei speciali della polizia) hanno liberato a Udine il generale americano James Lee Dozier, comandante della Nato nell'Europa meridionale, sequestrato dalle Brigate rosse. I suoi rapitori, un gruppo di ragazzi sottoposti a tortura (scosse elettriche sui genitali) hanno rapidamente confessato.
Il governo degli Stati Uniti ha ringraziato, il terrorismo comunista in Italia è praticamente finito, Dozier trova un nuovo impiego come responsabile della sicurezza al forziere di Fort Knox.
I misteri siciliani non sono certo la specialità di Giovanni Spadolini, ma il presidente ha letto attentamente la lettera privata che gli ha inviato il per lui sconosciuto segretario del Pci siciliano, Pio La Torre. Gli ha prospettato un quadro terribile dell'isola:
Caro Presidente, la produzione di droga, la sua diffusione nel paese e la sua esportazione, la tendenza della mafia a internazionalizzarsi come potenza finanziaria, l'estendersi della spinta a inserirsi direttamente nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione: questi sono i principali elementi nuovi che fanno della mafia un pericolo di gravità straordinaria
Pio La Torre gli chiede di disporre accertamenti sull'attività bancaria in Sicilia, di riesaminare la legislazione antidroga, di prevedere una legge che favorisca riduzioni di pene con gli imputati che collaborano (come è stato fatto per i terroristi rossi) e di ricordarsi di una sua solitaria proposta di legge che giace inascoltata da due anni.
Il presidente Spadolini lo riceve in marzo a Palazzo Chigi e lo rassicura. Poi nomina il generale Dalla Chiesa prefetto di Palermo, assicurandogli che avrà, ma in forma vaga, poteri speciali di intervento nella lotta alla mafia.
Carlo Alberto Dalla Chiesa è il generale più popolare in Italia: la sua struttura - costituita da ufficiali e sottufficiali che hanno per lui una particolare devozione - in soli quattro anni ha sconfitto il terrorismo rosso.
Di
| Luni Editrice, 2023Di
| Passigli, 1998Di
| Luni Editrice, 2021Di
| Il Mulino, 2002Di
| Polistampa, 2004Di
| Feltrinelli, 2018Di
| Il Saggiatore, 2010Di
| Feltrinelli, 2020Potrebbero interessarti anche
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