Il mio regno per un cavallo!

Povere Star! è vero: a noi comuni mortali, le loro vite possono apparire come sogni irraggiungibili, consumate fra un canapé al beluga e qualche cabrata compiuta su un jet privato fra le lettere "H" e "ollywood" sulla collina più celebre del mondo... ma a pensarci bene, perfino raccontare qualcosa di sé, per attori cresciuti a pane e metodo Stanislavkij, dev'essere un lavoraccio infame. 
Prendete Will, ad esempio. Già, Will Smith, che ha prestato il suo bel volto a decine di interpretazioni entrate a far parte dell'immaginario collettivo, ha appena pubblicato il suo primo biopic su carta. Oggetto della trattazione è naturalmente lui stesso, che ha voluto - fortissimamente voluto! - intitolare il libro "Will. Il potere della volontà", giocando sul duplice significato della parola "Will" e raccontando nel dettaglio come anche una vita apparentemente trionfale nasconda trappole e lezioni da imparare. Soprattutto lezioni sull'amore e sul valore della volontà.
Di fronte a tanto understatement, noi ci appelliamo a Bojack Horseman, il cavallo-attore protagonista di fumetti e una serie TV (entrambe disegnate da Chris McDonell), che ha fornito un'epitome definitiva a ogni possibile racconto in prima persona ambientato dalle parti di Beverly Hills.