Conosco Giorgio dai tempi del Leoncavallo. Quello di via Leoncavallo, l'originale.
Non ricordo però in che circostanze precise l'ho incontrato la prima volta. Così è come se fossimo amici da sempre. E per sempre, dato che amicizie del genere non finiscono. Può darsi solo che si interrompano, come è capitato quando Giorgio Ciccarelli - sì, sto parlando di quel Giorgio - è stato troppo impegnato in giro per l'Italia e per il mondo, suonando negli Afterhours. È stata un'esperienza importante per lui, e per loro. Andate a riascoltarvi Padania, l'ultimo disco con Giorgio in formazione, e date un'occhiata anche ai credits delle canzoni e capirete che peso ha avuto Giorgio Ciccarelli nel gruppo considerato troppo spesso soltanto "di" Manuel Agnelli.
Giorgio ha avuto modo di collaborare con gente come Patti Smith, Mark Lanegan o Mina. Potrebbe passare la vita a vantarsi, e invece certi aneddoti gli scappano fuori all'improvviso, inavvertitamente, mentre si sta parlando d'altro. "Sì, è come quella volta che ero con Greg Dulli..." Poi devi strappargli il resto di bocca.
Niente demoni e dei (Limited Edition)
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Edizione limitata a 300 copie numerate, vinile peso standard 140gr, copertina a bauletto con un foglio 30x30cm allegato contenente i testi. Nuovo album del chitarrista, cantante e compositore che rinnova la collaborazione con lo scrittore Tito Faraci e con il produttore Stefano Keen Maggiore (Immanuel Casto, Romina Falconi, The Andre).
Quando abbiamo iniziato a frequentarci Giorgio era appena entrato nei Colour Moves, band che già aveva superato il post punk per tornare alla psichedelia. Perché nella musica talvolta funziona così: si torna indietro, per andare avanti. Si capiva che Giorgio aveva una carica speciale. Non lo avrebbe fermato nessuno. Chitarrista, innanzitutto, ma capace di imparare qualunque strumento prendendolo in mano. Sarebbe da provare a lanciargli una cornamusa o un flicorno, a tradimento, per vedere che cosa succede.
Negli anni Novanta, mentre già entrava nell'orbita degli Afterhours, ha messo in piedi i Sux!, band di culto dell'alt-rock italiano. Musica suonata con il cervello e con i nervi. Canzoni come lunghe scosse elettriche. (Vi affido una missione: andatevi a cercare i loro due dischi.) Più o meno a quell'epoca, io stavo entrando nel mondo dei fumetti. Anche questo, probabilmente, ci ha tenuti lontani.
E poi è successo, qualche anno fa, che ci siamo incontrati di nuovo, nel backstage di un concerto dei Colour Moves brevemente riformatisi. Ci siamo raccontati com'erano andate le nostre vite. Gli ho detto che scrivevo fumetti e non solo. Ci siamo scambiati i numeri di cellulare, noi che ci eravamo salutati quando i telefoni erano ancora fissi. Ho sperato che ci saremmo risentiti...
Stacco. La mattina dopo, mi arriva un messaggio su WhatsApp. Giorgio mi chiede se mi andrebbe di scrivere i testi del suo primo disco solista. Semplicemente.
E io, semplicemente, accetto. Senza chiedergli per quale ragione lui pensi che io saprei scriverli. Giorgio è fatto così. Musicista meticoloso, perfezionista, eppure istintivo.
Ho scritto i testi di Le cose cambiano (2015) e poi di Bandiere (2018). E la collaborazione è diventata sempre più stretta. All'inizio, ho cucito le parole su brani già finiti. Poi le ho messe su giri di chitarra embrionali. E infine, l'anno scorso, Giorgio mi ha chiesto di provare, lui, a partire dalle parole, mie. Dal loro suono e dal loro ritmo.
Allora ho buttato giù una "cosa" (non era ancora una canzone, e non è mai stata una poesia) che mi suonava bene in testa, come se ci fossero colpi di cassa e rullante a scandirla. Sono stato anche un batterista, mille anni fa: un po' aiuta. È diventata Conto i tuoi passi, la canzone che apre Niente demoni e dei: nuovo disco di Giorgio Ciccarelli, prodotto (e anche parecchio suonato) magistralmente da un altro amico: Stefano "Keen" Maggiore. Guarda caso, con in copertina un disegno di Milo Manara, che qui ringrazio.
Ora potrei raccontarvelo, questo disco. Invece, con lo staff di MareMosso, abbiamo deciso di farvelo ascoltare, in un concerto in streaming esclusivo. Ascoltare e, dunque, anche vedere. Confesso che sono un po' emozionato. Proprio vedendo, capirete...
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