Un romanzo ambientato a Zanzibar nel periodo dell’indipendenza, con tutte le contraddizioni tra il retaggio del passato e il presente che si afferma in maniera imponente. Una famiglia che soffre le conseguenze di faide, segreti inconfessati e dinamiche difficili da comprendere per il lettore occidentale. E infine la storia del protagonista Salim, un ragazzo emigrato a Londra che soffre per la distanza dai suoi affetti e vive la contraddizione insanabile di chi vorrebbe essere perfettamente integrato nel luogo in cui emigra senza perdere contatto con le proprie origini. Sono situazioni distanti dalla realtà di tantissime persone che potrebbero leggere questo libro, in alcuni casi molto specifiche. Leggendo la trama del romanzo si potrebbe pensare che empatizzare o immedesimarsi con i personaggi o le situazioni del libro sia impossibile, e che il lettore possa osservare una realtà diversa dalla propria e imparare qualcosa di nuovo, ma nulla di più.
E invece Cuore di ghiaia (La Nave di Teseo)del premio Nobel della Letteratura Abdulrazak Gurnah è un romanzo vivo, che tratta il tema dell’immigrazione nel modo più umano e sincero possibile. La descrizione delle esperienze del protagonista Salim è ricca di particolari e molto riuscita, come lo è quella dei suoi rapporti difficili con la famiglia e con le amicizie e gli amori che incontra nella nuova realtà di Londra. Gurnah riesce a fare in modo che la crescita di Salim sia la stessa del lettore, che nel corso del romanzo i due risultino legati e tutte le emozioni del protagonista siano le stesse di chi lo segue.
È un libro che insegna molto sulla storia di Zanzibar, sull’esperienza e sulla sofferenza dell’emigrazione in un altro Paese, ma è anche un romanzo che riesce a rendere la vita di Salim universale.
E lo è perché Cuore di ghiaia è un romanzo di formazione che racconta la crescita di Salim e la sua educazione. Sull’esperienza universitaria Gurnah scrive del dibattito continuo sulle grandi questioni del mondo, al quale tuttavia partecipano solamente le persone privilegiate, quelle che pongono più domande perché sono più distanti dai problemi.
Non si sa cosa può scatenare una domanda stupida. Era meglio lasciare le persone ai loro silenzi. […] Erano le persone fortunate che desideravano possedere le sofferenze altrui
A caratterizzare Salim è anche la sua sconfinata passione per i libri e la letteratura, tanto potente da influenzare le sue decisioni di vita. Gurnah descrive l’attività di lettura come frenetica e intensa.
Dovevo leggere dei libri che mi schiudevano il mondo e mi facevano capire quanto fosse più vasto di come l’avevo immaginato. Leggevo libri che mi davano coraggio e mi aiutavano a vedere
La letteratura è un’ancora in diversi momenti della narrazione e Salim impara tanto dai libri quanto dalla propria esperienza di vita.
I temi dell’immigrazione e dell’educazione di Salim sono raccontati con uno stile asciutto ma con parole dense di significati. La narrazione scorre fluida, le frasi sono semplici ed essenziali, Gurnah riesce a raccontare l’universale in maniera immediata, come se riuscire a far immedesimare in una storia così lontana fosse la cosa più semplice del mondo.
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