La cosmologia, che cerca di comprendere l'origine, la struttura e l'evoluzione dell'universo, ha fatto progressi straordinari nel corso del tempo. Dall'antica visione geocentrica ai modelli eliocentrici di Copernico, fino alle moderne teorie sulla natura dell'espansione dell'universo e sulla presenza della materia oscura ed energia oscura, la nostra comprensione dell'universo è in costante evoluzione.
Tuttavia, la cosmologia scientifica, per quanto vasta e dettagliata, si ferma alla descrizione di processi naturali e alle leggi fisiche che governano l'universo osservabile. La sua portata si limita a ciò che può essere empiricamente dimostrato o misurato, rifacendosi a una delle leggi fondamentali dell'Universo teorizzata da Lavoisier: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma".
In questo contesto, sorge la questione di come la cosmologia scientifica possa interagire con la fede in Dio.
Per quasi cinque secoli si sono accumulate scoperte scientifiche che hanno suggerito che fosse possibile spiegare l’Universo senza la necessità di un Dio creatore. Inaspettatamente, il pendolo della scienza ha oscillato nella direzione opposta.
Per alcuni, la visione scientifica dell'universo può coesistere armoniosamente con la fede in un Creatore. Essi vedono la cosmologia come uno sforzo umano per comprendere la magnificenza e la complessità del piano divino. L'ordine e le leggi che emergono dalla cosmologia possono essere viste come la manifestazione della volontà di un Dio che ha progettato l'universo con precisione e intenzionalità.
Al contrario, altri vedono un divario insormontabile tra la cosmologia scientifica e la fede religiosa. Vedono l'universo come un sistema autonomo che segue leggi naturali senza bisogno di un'entità divina. La fede, per loro, risiede in ambiti non esplorabili dalla scienza, come la moralità, la spiritualità e il significato della vita.
Tuttavia, esistono anche posizioni intermedie, sostenute da coloro che credono che la scienza e la fede possano arricchirsi a vicenda. Per essi, la cosmologia può essere uno strumento per comprendere meglio la creazione di Dio. La bellezza e la complessità dell'universo possono essere interpretate come espressioni della grandezza divina.
In conclusione, la relazione tra la cosmologia scientifica e la fede in Dio è complessa e variegata. Mentre alcuni vedono la scienza e la fede come conciliabili, altri ritengono che rappresentino domini separati. In ogni caso, il dialogo aperto e rispettoso tra queste prospettive può contribuire a una comprensione più profonda sia dell'universo che della fede umana.
Questo libro, edito da Sonda con un'interessante prefazione del premio Nobel Robert Woodrow Wilson, riesce dunque a fornire gli elementi necessari per poter ragionare sulla questione dell’esistenza di un dio creatore, una questione che oggi si pone in termini completamente nuovi.
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