Goodbye, London di Stefano Talone

Da quando Tony Adams, spin doctor del Ministro ombra dell’ambiente dei laburisti all’opposizione, ha deciso di andare in vacanza a Sandbanks, penisola dove i riccastri della City si costruiscono le ville, vicino a Bournemouth nel Dorset - la parte a sud dell’Inghilterra, quella con le bianche scogliere e le lunghe spiagge con i pontili di fronte allo stretto della Manica - a curare la sua depressione, il suo mental breakdown e la sua crisi coniugale, gli capitano delle cose inquietanti. Prima un sicario prova a farlo fuori mentre sta facendo shopping in una boutique per la moglie e, successivamente, appare dal bosco, fuori dal suo cottage, un hippie vestito con una camicia hawaiana che fissa la sua finestra.

È questo l’incipit di Goodnight, London di Stefano Talone che esce oggi per Ensemble. Un thriller politico-ambientalista in cui i toni della paranoia e dell’intrigo internazionale si confondono con quelli più grotteschi da commedia tragicomica.

Gli elementi per un romanzo di genere ben congeniato che, partendo da elementi verosimili, fa riflettere sulla nostra realtà o sul recente passato ci sono tutti, ma trattati con leggerezza: emergenza energetica, climate change e crisi della democrazia.

Sullo sfondo della vicenda del malcapitato Tony Adams, il classico funzionario tranquillo, lost in the Dorset, finito in un gioco più grande di lui come un personaggio di Hitchcock o di Graham Greene, c’è una Gran Bretagna attraversata da fortissime tensioni interne ed esterne, alla vigilia di un importante referendum (vi ricorda niente?) per decidere se stare dentro o fuori il nucleare green (una bella contraddizione). A complicare il quadro ci sono delle scorie nucleari, senz’altro poco verdi, che il governo vuole interrare a Lake District (da cercarlo su Google immagini per quanto è bello); c’è il Monkey movements, un movimento di ambientalisti complottisti; c’è una multinazionale da capitalismo della sorveglianza che controlla i dati e riesce a spostare il voto di opinione in un modo stranissimo; c’è un granchio che fa un po’ da bianconiglio, spia per andare oltre l’apparenza anche del sogno; e c’è un discorso scritto dal protagonista e poi pronunciato in Parlamento, il pretesto (o vera ragione?) da cui parte tutta l’azione che fa cadere il castello di carte.

Non si possono spoilerare le trovate di Goodnight, London di Stefano Talone, un romanzo fantapolitico che non annoia proprio per le sue trovate e i suoi molti turning point che lasciano spiazzato il lettore. Talone, alla sua seconda prova narrativa dopo Sbirri e culicaldi (sempre Ensemble 2020) anche quello di ambientazione British, si confronta con la perdita di senso del nostro contemporaneo, dichiarando tutto il suo amore e la curiosità per la cultura e la storia britannica. Leggendolo Goodnight, London si ha l’impressione che Terry Gilliam incontri John Le Carrè.

Ensemble, casa editrice romana che si presenta con una grafica tutta nuova, si conferma come uno dei laboratori più interessanti a caccia di voci originali della narrativa e della poesia.