Il pugile ragazzo di Pier Luigi Amata

Jasper Geremia Abbondanza ha una passione viscerale per la boxe e i pensieri che corrono veloci in testa. È un adolescente irrequieto, ma per il futuro ha le idee ben chiare: fare dello sport il suo lavoro guadagnandosi da vivere come pugile professionista, e possibilmente conquistare la compagna di liceo di cui si è innamorato, Flaminia, talmente bella e raffinata che per lui, nato e cresciuto in un quartiere popolare di Roma, sembra quasi un miraggio. Sono gli anni Settanta, e i suoi coetanei sembrano aver preso ognuno la sua posizione politica; Jasper ci riflette, ne discute, ma sembra non riuscire a trovare sé stesso né da una parte né dall’altra. L’unica cosa che gli fa ritrovare lo spirito è l’allenamento: fasciare le mani, mettere i guantoni, salire sul ring, schivare colpi e infliggerne a sua volta. Quando il suo allenatore tenta di molestarlo, Jasper prova una rabbia viscerale, istintiva, eppure non dice nulla a nessuno: vuole archiviare, dimenticare, passare oltre – sceglie una nuova palestra, continua ad allenarsi.

Una sera, al compleanno di Flaminia, incontra Andrea Coretti, un vecchio compagno della palestra da cui è scappato. Andrea è un ragazzo schivo e riservato, a tratti quasi incline al nichilismo; a differenza di Jasper, guidato da due genitori premurosi e attenti, ha alle spalle una situazione familiare complessa, e cerca disperatamente una via di fuga dal mondo cupo che percepisce attorno a sé. E così, i due ragazzi stringono un’amicizia strana, complicata e profonda, dove i lunghi momenti di assenza si alternano a quelli di vicinanza: le chiacchierate, le lezioni di matematica, i giri in motorino, persino un viaggio in Grecia. Ma se Jasper riesce sempre a tenere dritta la barra della propria esistenza, Andrea sembra talvolta in procinto di cedere. E quando questo succede, quando i suoi argini crollano definitivamente e l’irreparabile avviene, Jasper si ritrova a fare i conti con la memoria di quell’amicizia, e con lo spettro di quelle molestie che aveva cercato di seppellire, sempre più convinto che anche Andrea ne sia stato vittima.

Nel Pugile Ragazzo Pier Luigi Amata, al suo secondo romanzo per La Nave di Teseo dopo Il signore della bellezza, dipinge un affresco neorealista in cui la Roma degli anni Settanta, dei quartieri popolari tirati su alla bell’e meglio tra colate di cemento e promesse impossibili da mantenere, fa da sfondo a un’amicizia complessa e tormentata, quasi difficile da comprendere, ma sempre sincera. Amata è abile nel dare al racconto una forza immaginifica, e nel restituire al lettore tutte le sfaccettature dei protagonisti e del loro rapporto: Jasper e Andrea sono due adolescenti che si ritrovano quasi per caso, che sembrano uguali e opposti, che agiscono soli o insieme, mossi da opportunismo o da slanci di altruismo folle senza soluzione di continuità. Sono tanto impulsivi e scalpitanti quanto maturi e pragmatici, a volte più degli adulti che hanno attorno; a volte si scontrano, ma senza mai rompere il cordone che li lega; osservano sé stessi, le loro famiglie così diverse, il mondo che li circonda – un po’ lo amano, un po’ lo odiano. E approfondiscono quell’alleanza tenera e bizzarra che sopravvive, forte, nonostante tutto.