Il profumo racconta la storia di Jean-Baptiste Grenouille, che fin da bambino ha un olfatto terribilmente sviluppato: infatti, fiuta ogni odore con estrema precisione e riesce a ricordarli e a catalogarli mentalmente.
Però Grenouille, proprio la stessa persona che riesce a distinguere i profumi più disparati e a creare combinazioni nuove e irresistibili, non ha nessun odore. Non ha nessun odore umano perché lui stesso ha ben poco di umano: non segue nessuna morale, punta soltanto verso i suoi obiettivi, la creazione del profumo perfetto, e odia tutto e tutti.
Jean-Baptiste Grenouille nasce nella Parigi del Settecento. Orfano, brutto, apparentemente insensibile, ha una caratteristica inquietante: in una società non ancora asettica come quella contemporanea e impregnata di mille effluvi e miasmi, non emana alcun odore. È però dotato di un olfatto unico al mondo, e il suo sogno è quello di dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti. Per realizzarlo è pronto a tutto...
Noi ci muoviamo con lui: anzi, lo guardiamo dall’alto, attraverso il narratore onnisciente che racconta tutta la storia. E, anche per questo, manteniamo le distanze.
Parigi, Montpellier, Grasse: riusciamo quasi ad annusarle, le città in cui Grenouille si sposta lungo il corso della storia. Parigi, con i suoi vicoli puzzolenti, con tutta la gente ammassata, l’odore di letame, di legno marcio, di sterco di ratti, di polvere; e poi Grasse, con la sua aria fresca e pulita, l’odore di narcisi, di rose, di mandorli, di albicocchi.
E noi lettori veniamo anche catapultati nel mondo della profumeria: vengono descritti minuziosamente i processi, dalla distillazione all’enfleurage a freddo, con cui vengono estratti oli, pomate, aromi che successivamente, mescolati insieme, producono dei profumi squisiti.
Parallelamente a questa ricerca di bellezza, di perfezione olfattiva, Süskind scoperchia, a poco a poco, la bruttezza e la crudeltà umana: a partire da Grenouille stesso, che non si fa scrupoli nell’uccidere diverse fanciulle pur di catturarne il profumo, ma anche in tutti i personaggi che incontra.
Ne Il profumo l’umanità che viene messa in mostra è un’umanità senza scrupoli, avara, arrivista, povera d’animo, sfruttatrice. E proprio nel momento in cui Grenouille descrive e poi riproduce l’odore umano viene come svelata la vera natura degli uomini:
Una nota fondamentale di sudore grasso, di formaggio acidulo, nell’insieme assolutamente disgustosa, ugualmente propria a tutti gli uomini
Come se, coperto, nascosto, non notato, il vero odore degli uomini fosse proprio composto da elementi marci e puzzolenti.
È una storia che riporta gli uomini alla loro dimensione più animale, brutale, istintiva, e anche inconsapevole:
[…] poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo era fratello del respiro.
Grenouille, dopo tutto il suo percorso, ce la fa, ma continua a odiare il mondo, gli uomini, soprattutto sé stesso. E, alla fine, di lui non rimane niente, si volatilizza, perso per sempre, come un profumo.
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