L'inventario delle nuvole di Franco Faggiani

Chi conosce la montagna conosce i tanti piccoli segnali che indicano il variare delle condizioni meteorologiche, riconosce il cambiamento repentino della temperatura, gli indizi che indicano il passaggio di varie specie di animali, la presenza di erbe e piante e il loro possibile utilizzo; conosce anche valichi e passaggi che permettono di percorrere più strada in minor tempo e quale sia il momento della giornata più indicato per compiere determinate operazioni. Franco Faggiani, scrittore e giornalista, autore di diversi romanzi, guide, manuali, la montagna la conosce bene, la frequenta e la studia, la fotografa e la attraversa, con la curiosità e il gusto di scoprire sempre nuovi dettagli, paesaggi insoliti, storie del passato, mestieri e tradizioni che si tramandano dai vecchi ai giovani ma che, molto spesso, si stanno perdendo.

E proprio questo interesse per i particolari, per gli insegnamenti dei tempi andati, gli ha permesso di venire a conoscenza di un antico e insolito mestiere in uso nelle valli cuneesi, in particolare in Val Maira, che sta al centro del suo L'inventario delle nuvole (Fazi), quello della raccolta dei pels da parte di commercianti itineranti che scambiavano piccoli manufatti e attrezzi, medicine e piccole somme di denaro in cambio dei lunghi capelli, che poi venivano lavorati con cura nei lunghi mesi invernali, per essere poi rivenduti oltre il confine, in Francia, per diventare costose parrucche.

Siamo nel 1915, la guerra in quelle valli si fa sentire anche se le comunità ne sono coinvolte in maniera indiretta, preoccupate di sopravvivere alla miseria, al freddo e alla mancanza di cure. Il protagonista, Giacomo, è esonerato dal servizio militare per un piccolo incidente alla gamba. Bambino e poi ragazzo, vive con il nonno, severo e autoritario, con la madre e con un'altra anziana donna. Un'esistenza solitaria, senza il padre, ma relativamente privilegiata visto che ha potuto studiare e vedere diversi luoghi oltre il posto dov'è nato. Un po' romanzo di formazione, un po' d'avventura, L'inventario delle nuvole, come gli altri libri di Franco Faggiani, ci fa partecipi della bellezza della natura, della sua forza e del sentimento della sua grandezza, in una riflessione che è meditazione in essa, contemplazione ma anche collaborazione, conservazione e rispetto per quanto offre e accettazione di ciò che è in lei imperscrutabile e pericoloso.

Giacomo imparerà il mestiere e a cavarsela da solo, amerà il fatto di potersi confrontare con persone e realtà diverse, a muoversi tra le montagne e tra le genti di città, frequenterà malghe e luoghi abbandonati, vedrà la fatica di sopravvivere, il lato ruvido dell'umanità ma anche tenerezze improvvise e inaspettate, troverà a volte l'opulenza di alcune persone fortunate, si addentrerà nei misteri dell'amore e degli affetti più intimi, capirà che trovando collaboratori fidati e sinceri con cui rapportarsi alla pari riceverà rispetto e ammirazione, la più importante forse, quella di essere un "uomo giusto".

E anche noi che leggiamo siamo lì tra quelle valli a scrutare il cielo, a guardare le nuvole, sbuffi di panna che passano misteriosi, ad ascoltare il suono della musica occitana, a distinguere le erbe buone, a scaldarci accanto al fuoco e alla zuppa che sobbolle, ad annusare l'odore di legno bagnato, a imparare la pazienza e la gratitudine dando al tempo il giusto valore, perché ogni uomo e donna porta con sé un carico di sofferenze e misteri, di desideri mai realizzati, di sogni e di sconfitte, e in pochi hanno potuto scegliere:

É quindi importante trovarsi uno spazio proprio, silenzioso, da colmare con cose belle scelte con cura.