Dopo la famosa serie dell’Allieva, che ha fatto appassionare milioni di lettori alle avventure di Alice Allevi, medico legale con un interesse spiccato per le indagini, Alessia Gazzola torna con il terzo libro della trilogia dedicata a Costanza Macallè, anatomopatologa prestata alla paleopatologia.
A differenza di Alice, impacciata e pasticciona ma appassionata del suo lavoro, Costanza si scopre brava nella paleopatologia senza avere una vera e propria passione, essendoci finita un po’ per caso; come per caso è arrivata a vivere a Verona e, sempre “per caso”, è rimasta incinta di Flora, che da incidente di percorso è diventata il piccolo miracolo della sua vita. Sì, piccolo miracolo, ma impegnativo, e incastrare lavoro, affetti e ruolo di madre non è certo una passeggiata per Costanza Macallè, che arranca, costantemente in ritardo, tra un treno perso, l’ennesima richiesta a sua sorella di badare a Flora, un amore che non sembra corrisposto e qualche distrazione di troppo.
Proprio quando sembra aver lasciato definitivamente la paleopatologia, ecco che i colleghi le propongono un nuovo progetto: inizia così una nuova avventura alle prese con indagini storiche e segreti di famiglia. L’erede di un’altolocata famiglia veneziana dalle origini spagnole, gli Almazàn, chiede che vengano riesumati i corpi degli antenati dalle tombe di famiglia per scoprire se esistano delle ragioni scientifiche dietro alle maldicenze che li hanno perseguitati per anni. Come mai si vociferava che gli Almazàn fossero dei vampiri? Venivano calunniati unicamente perché malvisti in quanto spagnoli e mercanti divenuti nobili per soldo? O c'erano altre ragioni? Inoltre, molti di loro sono morti molto giovani: forse soffrivano di una malattia genetica?
Un’indagine indubbiamente interessante, ma ciò che convince Costanza a prendervi parte non è solo l’interesse scientifico e il lauto compenso, ma anche la scoperta che il direttore ai lavori di ristrutturazione della cripta in cui sono sepolti gli Almazàn è proprio Marco, il padre di Flora, ora single ma comunque confuso, con il quale il rapporto rimane sempre indefinito: che sia l’occasione giusta per riavvicinarsi?
La narrazione spazia tra il presente e il passato, alle avventure di Costanza si alternano quelle della famiglia Almazàn nel Seicento Veneziano, dopo la tragica e sospetta morte della figlia di Giacomo Almazàn, Lucrezia.
Con stile fresco e accattivante, la storia abbraccia il genere giallo-rosa e il romanzo storico: i riferimenti al contesto seicentesco veneziano sono fedeli e abbondano le curiosità su spie, metodi di avvelenamento, raggiri e morti sospette.
Alessia Gazzola si riconferma abile nell’essere al passo con i tempi, leggera ma mai banale o stucchevole, sempre ironica e capace di costruire trame avvincenti e divertenti, oltre che di caratterizzare protagoniste, da Alice a Costanza, molto vicine a tante giovani donne di oggi: in un mix di precarietà e imperfezione, non perdono mai la determinazione ad andare avanti, verso i nuovi guai che le attendono.
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