Scelti per voi

I tuoni di Tommaso Giagni

Fuori dal perimetro del centro, oltre piazze e palazzi storici, lontano dal Colosseo e da San Pietro, Roma si estende in tutta la sua vastità; tocca luoghi bellissimi e desolati, altri vivi, affollati e feroci; ingloba strade, palazzi, centri commerciali, persone. Il Quartiere, dove vivono Manuel, Abdoulaye e Flaviano, sorge sulle rive dell’Aniene, poco lontano dal Grande Raccordo Anulare. È un posto fatto di palazzi popolari, piazzette e sotterranei, di un’umanità che lotta tutti i giorni per una vita dignitosa – o almeno, per averne giusto un pezzetto.

I tuoni
I tuoni Di Tommaso Giagni;

Nella periferia di Roma, lontano dalla bellezza del Colosseo e dalla nobiltà del centro, si consumano vite disastrate come quelle dei tre protagonisti, che vedono compromessi i loro ritmi dall'arrivo della borghesia nei loro quartieri.

Manuel, ad esempio, vive in un retrobottega: la sua famiglia è arrivata dall’Egitto e gestisce un minimarket mentre lui, ventitreenne, sogna di vivere di informatica. Abdoulaye invece è scappato con la madre e la nonna dalla Costa d’Avorio per vivere nei sotterranei del Quartiere: ha una laurea in tasca e negli occhi ancora il ricordo della traversata in mare per arrivare in Italia, dove è costretto a tirare su con attività non proprio lecite quel che gli serve per vivere. Flaviano sogna di fare il musicista: si barcamena tra serate e matrimoni in cui suonare, e intanto divide un appartamento con il padre uscito dal carcere.

Da qui, la Roma del Colosseo sembra il più lontano dei pianeti; molto più vicina c’è la frustrazione, la voglia bruciante di riscatto dei tre amici e di chi, come loro, sente di essere cresciuto ai margini – di Roma, e forse dell’intera società.

La miccia sembra essere Donatella. Si è appena trasferita con i genitori al Verde Respiro, un complesso abitativo tutto nuovo sorto poco lontano e fatto di villette pretenziose. Ben più matura dei suoi diciassette anni, la ragazza è dotata di un acume e di uno spirito critico che la portano a individuare nella gentrificazione e nelle concessioni al turismo il nocciolo della questione sociale che, in fin dei conti, riguarda tutta la città. A gettare benzina sul fuoco però ci pensano i rispettabilissimi abitanti del Verde Respiro – una piccola borghesia che, come la famiglia stessa di Donatella, dal centro della Capitale cerca ora in periferia un ideale di tranquillità e decoro che è pronta a difendere ad ogni costo, e che quindi, nel vicino Quartiere, vede solo degrado e pericolo per sé stessa.

«La scuola nuova è il nulla, al Verde Respiro non mi metto a socializzare. Quello», indica una galleria d’arte nella sera umida, «era un negozio di fumetti e libri usati, ci ho trovato le cose più importanti che ho letto».
Dalla piazza s’inerpicano fra edifici bassi con le finestre chiuse affacciate sui cortili vuoti. Una fontanella difettosa schizza buona parte dell’acqua fuori dal buco. Donatella prende un tono sconsolato: «C’era una comunità, sai che intendo? Dove vivi tu, pure con tutti i problemi, penso che questa cosa si sente», gli tira un po’ la manica della tuta. «Eravamo parte di qualcosa, Manuel, e in cambio questo posto aveva… un senso, non so come dirlo»

I tuoni è una storia che cresce una pagina dopo l’altra, che si espande come la Roma in cui è ambientata: una storia dove il personale diventa sociale, persino politico, e dove la paura di pochi diventa disastro di tutti. È una storia di periferia, ma non soltanto: c’è una città di cui si conoscono solo le frange più lontane, e un centro da esplorare di notte, da soli, a bordo di motorini scalcagnati. E qualsiasi retorica, nel romanzo, lascia il posto a un realismo feroce, quasi spietato: un realismo che si riflette nei personaggi – su tutti, Donatella, Manuel e Abdoulaye –, nei dialoghi accuratissimi e plausibili e, forse soprattutto, nella costruzione di un universo vivo e brulicante dove ambientare le vicende: il Quartiere è un’entità quasi umana, con la sua epidermide, le sue viscere, e sembra di averlo costantemente davanti agli occhi, con i suoi anfratti, le sue gerarchie, i suoi abitanti, e con le autoradio tenute al massimo a fare da rumore di fondo. I tuoni è il racconto di una discesa agli inferi lenta e inesorabile. Un crescendo di tensione, di rabbia e di violenza che aumenta fino a diventare incontenibile.

Invita l'autore a scuola

Prima Effe. Feltrinelli per la scuola propone l’incontro con gli scrittori per trasformare la lettura in un’esperienza indimenticabile, per avvicinare gli studenti ai grandi temi dell’attualità offrendo la possibilità di confrontarsi con chi quelle storie le ha scritte. Un viaggio straordinario e a portata di mano, nel mondo e in se stessi. Per organizzare un incontro scrivi a mailto:info@primaeffe.it

Le recensioni della settimana

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Conosci l'autore

Tommaso Giagni (Roma, 1985) è specializzato in Storia contemporanea alla Sapienza di Roma. Ha scritto su quotidiani come Il Riformista, Liberazione, l’Unità, riviste cartacee come Nuovi Argomenti, i mensili di Rassegna Sindacale e Carta, il maleppeggio e riviste web - Nazione indiana, accattone. Scrive per il programma Photosound – 10 anni in fotografia di Rai Storia. Suoi racconti sono inclusi nelle antologie Roma capoccia (DeriveApprodi 2005), Voi siete qui (minimum fax 2007), Il lavoro e i giorni (Ediesse 2008), Ogni maledetta domenica (minimum fax 2010). Con Einaudi ha pubblicato i romanzi L'estraneo (2012) e Prima di perderti (2016).

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente