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"La mia fuga alcolica" di Kabi Nagata

Pensavo che non avrei mai più potuto scrivere, ma la realtà è che posso raccontare un sacco di cose! Meno male! Ed è anche per questo che devo stare attenta alla mia salute!

La mia fuga alcolica. Scappando dalla realtà è il terzo romanzo grafico di Kabi Nagata, pubblicato in Italia da J-Pop. Si tratta ancora una volta di un manga autobiografico, in cui l’autrice racconta il periodo del suo ricovero in ospedale per pancreatite acuta, conseguenza dell’abuso di alcool. La Nagata si mette nuovamente a nudo, imprimendo sulla carta tutte le proprie contraddizioni e debolezze in un processo che per lei è fondamentale per fare i conti con la realtà.

La lettura non è facile, perché si tratta di autoritratto senza filtri di una persona con gravi problemi di salute mentale, che riconosce i suoi errori e ha un profondo desiderio di cambiare, ma continua a ricadere nelle stesse trappole; in questo, l’opera somiglia alla famosa serie animata Bojack Horseman, con in più la forza che deriva dal non essere un’opera di fantasia, ma rappresentazione di un vissuto autentico.

La mia fuga alcolica
La mia fuga alcolica Di Kabi Nagata;

Anche dopo il successo, la vita di Kabi Nagata non è certo diventata più facile, e ai suoi problemi si aggiunge un devastante blocco creativo. Così si ritrova a bere sempre di più, fino a dover essere ricoverata d'urgenza per una pancreatite alcolica e non solo. Ricordando i giorni in ospedale e la convalescenza, e cercando di adattarsi alla sua nuova condizione, questa giovane e sincera autrice torna a raccontarsi.

La natura autobiografica del manga si riflette anche nel suo ritmo, con una storia che balza di episodio in episodio e, dopo una prima parte esclusivamente concentrata sulla degenza in ospedale, segue il filo dei pensieri dell’autrice piuttosto liberamente. La vita, del resto, raramente presenta archi narrativi perfetti, compiuti e soddisfacenti come una bella fiction.

Un grande punto di forza delle opere della Nagata è il disegno, stilizzato e in bicromia: se i precedenti lavori erano contraddistinti da un tenue rosa pastello, La mia fuga alcolica è schizzato di arancione fluorescente, impresso sulle tavole con un evidenziatore. Questa scelta cambia parecchio l’atmosfera della storia, che attraverso questo colore così acceso evidenzia – per l’appunto – la gravità della malattia e i suoi effetti sulla mente dell’autrice.

Terminata l’ultima pagina, resta il desiderio di avere notizie dalla protagonista, sapere che sia riuscita a trovare quel difficile equilibrio che le consenta di essere una felice mangaka.

Tutti noi lettori appassionati delle sue opere facciamo il tifo per lei!

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