Una storia gotica, un romanzo horror che si ispira alla mitologia occulta, una conturbante esplorazione del mondo dei morti. Tante sono le definizioni che si possono dare a questo romanzo di Mariana Enriquez, scrittrice argentina, una delle voci più importanti e di talento della letteratura latinoamericana contemporanea.
Un grande romanzo sudamericano, visionario, sensuale, struggente, che attraverso le suggestioni del genere racconta la ferocia del regime di Videla, l'ignavia dei suoi fiancheggiatori, l'impotenza della gente comune, ma anche la forza dei legami di sangue e d'amore - un amore che rende deboli ma è l'unica luce in grado di proteggere dalle lusinghe del buio e del potere.
La sua infanzia è coincisa con la dittatura argentina e inevitabilmente essa ritorna come un fantasma in tutto il romanzo. I riferimenti storici continuano parlando della popolazione Guarani, gente che vive tra Brasile e Argentina che considerano la terra come origine di forma di vita e che purtroppo si sono ritrovati a vivere confinati e maltrattati in riserve e il loro territorio è stato completamente devastato da allevatori e imprenditori agricoli. La contaminazione con la realtà si apre anche alla piaga dell'AIDS che ha portato morte ed esclusione sociale per tante persone soprattutto negli anni '80 e '90.
La tematica più forte, quella che lega il romanzo dalla prima all'ultima pagina è però l'importanza del legame di un padre al suo unico figlio e dell'unico obiettivo che si vuole dare nella sua vita ovvero quello di salvarlo dalle grinfie della famiglia della madre, scomparsa quando il figlio era piccolo. Famiglia potentissima a capo di una società segreta devota al culto dell'Ombra e vicina alla dittatura, capace di qualsiasi malvagità pur di ottenere quello che vuole.
C'è un'immagine di grande tenerezza quando il figlio piccolo disteso in un letto d'albergo tiene l'orecchio appoggiato sul petto del padre all'altezza del cuore, per essere sicuro che continui a battere. Juan fin da piccolo soffre di una rara malattia cardiaca e, scoperto e operato più volte da un medico che fa parte dell'Ordine, viene “comprato” dalla grande famiglia patriarcale per usarlo per i loro scopi. Il matrimonio e l'amore con Rosario, figlia che cercherà sempre di opporsi alla cattiveria malefica della madre, pur non volendo mai scappare dalle propria famiglia, farà nascere Gaspar, il figlio del medium che la grande famiglia vuole per perpetrare i propri riti e che il padre vuole salvare, anche a costo di fargli del male.
Se Gaspar era un medium, la sua vita sarebbe stata breve e terribile. I medium duravano poco. Il contatto con gli dèi antichi li distruggeva nel fisico e nella mente. Alcuni morivano durante il primo contatto, o comunque molto presto. La maggior parte impazziva in modo irreversibile in poco tempo
Il rapporto con il padre non è sempre facile: l'uomo è grande, bello e biondo, una potenza teutonica in grado di fare del male, sa avere periodi gentili e consigli premurosi. E' però anche un uomo fragile, malato, con continui sbalzi di umore e che fa paura a tanta gente.
L'amore per la poesia li accomuna, guarda caso il titolo dl libro è tratto proprio da un frammento di una poesia di Emily Dickinson: “Our share of night to bear”. Sarà l'amicizia, pochi amici intimi che condivideranno con Gaspar segreti e paure a riuscire a dargli nella vita sprazzi di serenità. Un grande romanzo visionario, ipnotico, suadente, capace di farci sentire un brivido correre sulla schiena, quello che non ti fa smettere di leggere fino all'ultima pagina.
Le recensioni della settimana
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente