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La principessa Brambilla di Ernst T. A. Hoffmann

L’ esplorazione del catalogo de L’Orma riserva sempre grandi soddisfazioni a chi ritiene la lettura molto più di un mero svago. Negli ultimi anni l’editore ha investito molto sulla ripubblicazione delle opere di Hoffmann, tanto da dedicargli la collana “Hoffmanniana”, vera gemma di cui vi suggeriamo di recuperare soprattutto le fiabe.

Esterna alla collana ma organica allo spirito del catalogo, questa nuova e pregevolissima edizione de La Principessa Brambilla di E.T.A. Hoffmann si discosta dalle altre in commercio, ma anche da quelle fuori catalogo, per il prezioso contributo nelle pagine finali del breve saggio “Sull’essenza del riso” di Baudelaire, uno scritto di estetica del grottesco, o meglio del comico assoluto, nella letteratura e in Hoffman, da cui vi consiglieremmo di iniziare la lettura per decifrare al meglio la grandezza di quest’importante cardine del romanticismo tedesco.

La principessa Brambilla
La principessa Brambilla Di Ernst T. A. Hoffmann;

Ambientato in una Roma immaginaria e monumentale, brulicante di vita e ubriaca di festa, «La principessa Brambilla» (1820) racconta l’amore tra l’attore Giglio e la sarta Giacinta.

Definita da Baudelaire come “catechismo di alta estetica”, l’opera offre molteplici strati interpretativi. Ambientato nel vibrante, ma immaginario, Carnevale romano del Settecento, il racconto si presta a diverse letture: come educazione estetica, satira, ironia romantica e rito di iniziazione.

Ispirato dai capricci dell’artista francese Jacques Callot, riprodotti nel testo da otto incisioni di Thiele, e dalla commedia dell’arte, Hoffmann esplora in quest’opera il confine sottile tra realtà e finzione, tema che solo superficialmente potremmo ritenere esclusiva dei nostri tempi, ma che quest’opera pubblicata nel 1820, più di duecento anni fa, incarna meglio di molta letteratura postmoderna.

Il narratore infatti guida e inganna il lettore attraverso un labirinto di doppelgänger e maschere, mentre i protagonisti, la giovane sarta Giacinta e l’attore Giglio Fava con relativi doppi, si perdono e ritrovano in un labirintico vortice di illusioni alla ricerca della verità e dell’amore a suon di danze e lazzi carnevaleschi.

Tra identità confuse e percezioni ingannevoli, il lettore può talvolta faticare a mantenere il passo, soprattutto per (de)merito del ciarlatano Celionati, che, quasi in guisa di burattinaio, muove le fila di questa trama intricata, aggiungendo un tocco di magia e spaesamento.

Con la sua presenza enigmatica, Celionati sembra infatti detenere il potere di guidare i destini dei personaggi, spingendoli sempre più in profondità nel mondo incantato del Carnevale e della fantasia. La sua influenza sottile aggiunge una dimensione metafisica alla narrazione, lasciando al lettore il compito di decifrare i suoi veri intenti.

L’inventato Carnevale romano, in una Roma altrettanto fittizia ispirata dalla lettura del Viaggio in Italia di Goethe, diventa così lo sfondo perfetto per le vicende fantastiche descritte da Hoffmann. La festa e le sue maschere si rivelano un simbolo potente di trasformazione e sfida alle norme sociali, un altro elemento di interesse capace di ispirare ancora i lettori di oggi, anche in ottica queer.

Attraverso il carattere fantastico di questo capolavoro del romanticismo tedesco, Hoffmann esplora il potere dell'immaginazione e il ruolo dell'artista nel dare forma alla realtà, offrendo al tempo stesso una riflessione sulla natura dell'arte, della creatività e del doppio, mantenendo fede a quanto riportato da Baudelaire alla fine del suo saggio, cioè che l’artista può dirsi tale solo a condizione di essere duplice, e di non ignorare nessun fenomeno di questa sua duplice natura.”

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Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (Königsberg 1776 – Berlino 1822) è stato uno dei più importanti esponenti del romanticismo tedesco. Noto soprattutto per la sua produzione letteraria, è stato anche pittore, musicista e critico musicale. I suoi racconti, che spaziano dalla fiaba alla satira, dal fantastico all’horror, hanno influenzato in maniera notevole il Romanticismo europeo e sono stati d’ispirazione per autori come Dostoevskij, Puškin, Gogol' e Poe. Grande ammiratore di Mozart, è stato anche compositore e autore di musiche di scena, opere e una sinfonia.Tra le sue opere letterarie più note ricordiamo Il vaso d'oro (1814), Schiaccianoci e il re dei topi (1816), Racconti Notturni (1816), Il cuore di pietra (1817) e L'ospite sinistro (1819),

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