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Miss Merkel e l'omicidio al cimitero di David Safier

Prendete Miss Marple, tenetevi strette l’ironia tagliente e la passione per le torte, ma lasciate andare l’accento British, e poi immaginate un paesino sperduto nella Germania del Nord, una minuscola comunità che si candida a concorrere, in quanto a tasso di omicidi, al fletcheriano Cabot Cove, infine, a unire i pezzetti del puzzle avrete lei, Miss Merkel.

Pur sapendo che era sconveniente augurarsi altri omicidi a Freudenstadt, Angela constatò sorpresa che trovarsi alle prese con un nuovo caso le sarebbe piaciuto moltissimo

Alter Ego, letteralmente «un altro me stesso», una seconda personalità all’interno della stessa persona, come una matrioska più piccola, inglobata dalla prima, ma non per questo confinata per sempre e destinata a non emergere. Da una parte Angela Merkel, Ex cancelliera federale della Germania, dall’altra Miss Merkel, detective improvvisata. La prima, razionale, imperscrutabile, vagamente monotona con i suoi completi ripetitivi giacca e pantalone; la seconda, irresistibile, maldestra e così imprevedibile nel suo vaneggiare.

La politica la potete pure dimenticare, a essere protagonista qui è la versione divertente, astutamente creata da David Safier. Ma cerchiamo di mettere ordine in questa recensione, proprio come farebbe Miss Merkel di fronte all’ennesimo, improbabile omicidio.

Miss Merkel e l'omicidio al cimitero

Il giardiniere non è sempre l’assassino, a volte è il cadavere. La pensionata Angela Merkel se ne rende conto quando il suo carlino scopre il corpo del giardiniere nel cimitero di Klein-Freudenstadt, nella tranquilla campagna brandeburghese.

Al secondo appuntamento con questa nuova cancelliera del giallo, ci troviamo sempre a Freudenstadt, nella Germania settentrionale, uno di quei paesini che sembrano esistere solo in cartolina. Tetti rossi, fiori agli angoli strategici delle strade, piazzetta con bar annesso dove bere il sacrosanto cappuccino della giornata. Aggiungiamo la fruttivendola antipatica, il parrucchiere pettegolo di nome Silvio - e qui la scelta non sembra del tutto casuale - e concludiamo con il cimitero in fondo alla via, compresi nel pacchetto riti satanici, fiaccole e cappucci neri.

È proprio qui che si sbroglia il bandolo della trama, quando a essere ritrovato è il cadavere del giardiniere del camposanto. Angela, ormai in pensione e ritiratasi a una vita da nonna acquisita e sformati al cavolfiore che tutti fingono di apprezzare, ha sviluppato una passione malsana per il crimine. Ama indagare, tanto quanto ama Shakespeare, il suo carlino Puzzy, e il marito Achim, ribattezzato affettuosamente Cicci. Quando sembra finalmente essersi lasciata alle spalle il primo caso, reo o forse meritevole di averla eletta a detective ufficiosa della città - quello ufficiale, il commissario Hannemann è ovviamente un perfetto incompetente - ecco che la donna viene attratta da un nuovo rompicapo. Certo, la vicenda non è delle più complesse, due agenzie di pompe funebri rivali, le rispettive figlie dei proprietari innamorate tra loro e determinate a prendere nelle mani il controllo dell’attività, un segreto indissolubile che lega da anni le due casate, e infine un giardiniere ubriacone che forse sa un po’ troppo. Una specie di Romeo e Giulietta, per citare l’amato William, ambientato in un cimitero più attivo e ciarliero del mercato della domenica mattina.

Ma se tra i sospettati del delitto c’è anche un affascinante becchino, Aramis, devoto amante dell’arte e della letteratura, un uomo che sembra uscito da un film francese anni ’50 e alquanto spavaldo nel corteggiare Angela, allora la nostra eroina si ritroverà di fronte a un ben più complicato dilemma, continuare a passare le notti a giocare a Scarabeo con il suo Cicci oppure abbandonarsi nelle braccia dell’aitante monsieur?

Traballante in amore, ma fulminea nel risolvere i suoi casi, Miss Merkel alterna momenti di esemplare lucidità a divagazioni esilaranti, complice la fedele spalla Mike, il suo inseparabile bodyguard che si ispira a Kevin Costner, il carlino saggio Puzzy che la riporta sulla retta via manco fosse il grillo parlante, e un marito che sembra da sempre, nonostante tutto, tirare fuori il meglio di lei.

Achim stava facendo la preparazione per una colonscopia e, riferendosi ai lassativi che doveva prendere, aveva detto: “Ecco, a questa cosa qui potrei anche tranquillamente rinunciare”. Così Angela aveva fatto lo stesso ragionamento per il nucleare. Suo marito era come un protone libero, che spingeva i suoi neuroni in nuove direzioni

Autoironica, a tratti nostalgica nel ripensare agli anni trascorsi in politica, tra ricordi e aneddoti che hanno la capacità, filtrati dai suoi pensieri ad alta voce, di accompagnare la trama come esilaranti voci fuoricampo.  

Sembra a tratti, leggendo Miss Merkel e l'omicidio al cimitero, di essere nel bel mezzo di una partita di Cluedo, ambientata però tra le vie di un Monopoli rimpicciolito; giusto qualche via sgangherata, la piazzetta, tre negozi, e poi tutti i personaggi che si rincorrono mordendosi la coda, cercando di evitare imprevisti e pegni da pagare. Ed è sempre Angela in testa, dadi in mano, a garantire un ritmo incalzante, un’andatura piacevole, leggera, mai ingolfata. E non importa se alla fine la risoluzione del caso non è delle più sorprendenti e se, a dirla tutta, avevate indovinato il colpevole trenta pagine prima. Non importerà quando vi renderete conto di aver nascosto, più di una volta, una risata dietro le pagine del libro.

E forse la cancelliera Angela Merkel, per quanto così dichiaratamente distante dalla nostra Miss, qualcosa della detective in fondo ce l’ha. Saranno le gaffe in mondovisione, i telefoni che squillano in momenti inopportuni, le strette di mano non troppo velatamente inorridite, oppure proprio quei completi giacca e pantalone, che sì, erano monotoni e ripetitivi nel loro disegno, ma cambiavano sempre colore.  

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David Safier è nato nel 1966 e vive e lavora a Brema; è sposato, ha due figli e un cane. Con Sperling & Kupfer ha pubblicato L'orribile Karma della Formica (2010), L'orribile attesa del giudizio universale (2010), Delirio di una notte di mezza estate (2011), La mia famiglia e altri orrori (2012), L'insostenibile leggerezza della mucca innamorata (2013), L'orribile karma colpisce ancora (2016). Oltre all'Emmy ha vinto il premio Buxtehuder Bulle per il libro I ragazzi del ghetto (Sperling & Kupfer 2015).

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