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Spare - Il minore di Prince Harry

Inizio questa recensione con un avvertimento.
Meno articoli leggerete sull'autobiografia del Principe Harry e più sarete in grado di mantenere oggettivo il vostro giudizio, godendovi un'ottima lettura.

Se invece siete desiderosi di scovare succosi pettegolezzi su una Meghan isterica, sugli intrighi di Palazzo o sui due fratelli reali che fanno a botte, risparmiate i vostri soldi e non scomodatevi a comprare il libro.
Per quello ci sono i giornali.

Spare - Il minore è una reale e disperata divulgazione della verità.

Spare - Il minore
Spare - Il minore Di Prince Harry;

Con la sua cruda e implacabile onestà, Spare - Il minore è una pubblicazione epocale. Le sue pagine, dense di analisi e rivelazioni, sono frutto di un profondo esame di sé e della consapevolezza - conquistata a caro prezzo - che l'amore vince sempre sul lutto.

Perché disperata? Semplice.
Come può non essere disperata una persona che, pur di far conoscere la propria storia, si appella all'unica entità, all'unico mezzo, che ha rovinato ogni giorno della sua vita, sottraendogli persino le persone più care? 

Spare è questo. A discapito di tutti i grandi titoloni focalizzati su stralci decontestualizzati o assurde interpretazioni che stanno uscendo in questi giorni - a riprova di ciò che Harry rivela sull'assurda campagna sostenuta dai mass media in ognuna delle 540 pagine che ha scritto - questo libro è sopra ogni altra cosa una denuncia

Non una richiesta di attenzioni (non ne ha di certo bisogno), non un tentativo di fare soldi, non un insulto né una denigrazione nei confronti della sua famiglia, ma solo e soltanto una denuncia di ciò che la stampa, e i suoi avvoltoi, gli hanno tolto.

In un susseguirsi di aneddoti, flussi di coscienza, ammissioni prive di vergogna e dettagliate ricostruzioni, la prima parte delle tre sezioni in cui è diviso il libro ci parla dell'adolescenza di un ragazzino che da sempre ha desiderato essere come tutti gli altri, ma pur sempre consapevole di non esserlo.

Emerge subito il significato di Spare, la Riserva, in un modo che non è di certo vittimismo, ma puro dato di fatto: Harry è il secondo, una banca di sangue e organi da cui attingere nel caso in cui succeda qualcosa a William, fratello maggiore ed Erede al trono.

L'autore dimostra sin dalle prime pagine grande affetto e stima nei suoi confronti, cosa reciproca sebbene Willy - come Harry lo chiama dall'inizio alla fine - sia restio a esprimersi con gesti amorevoli
A differenza del maggiore, lui non verrà quasi mai chiamato col suo vero nome Henry Charles Albert David; difatti, impareremo a conoscerlo come Haz, Spike, Harold e altri.
Un altro tentativo, più o meno voluto, di allontanarsi dal suo titolo?

Il primo grande avvenimento che scuoterà Will ed Harry, sarà - non a sorpresa - la morte della madre Diana, e qui ci viene offerto un posto in prima fila sul profondo dolore del più giovane; un dolore che impareremo a riconoscere sotto diverse spoglie nel corso di tutta la sua storia.
Anno dopo anno, quel dolore assumerà forme sempre diverse.

In tanti ricorderanno Harry come il ribelle, drogato, festaiolo, ma solo qui possiamo scoprire quanto ci sia di vero, quanto alcune vicende siano state gonfiate dai giornali e quanto lui stesso ammetta i propri errori.
Come se ognuno di noi non sia stato - o sarà - un adolescente, con tutti i colpi di testa che ne derivano...
Ma non per lui, ovviamente.
Lui, che dopo la scomparsa della madre - brutalmente inseguita dai paparazzi e fotografata pure nel momento della morte - ne ha ereditato il target sopra la testa, ci dimostra come la sua vita sia di tutti, tranne che propria.
Verità o falsità che se ne dicano sul suo conto.

Dalle difficoltà a scuola all'uso di sostanze, dal rapporto speciale con la nonna all'amore nei confronti del padre, lo seguiamo nella giovinezza e ne scopriamo passioni che - ve lo anticipo - sono in grado persino di accrescere la cultura del lettore.
D'altronde, quanto potete dire di conoscere l'Africa e le specie che racchiude nella sua culla? E su come si coordina una squadra di militari in Afghanistan o si faccia volare un elicottero Apache?
Grazie alla sua memoria quasi fotografica, il lettore si immerge nei posti che hanno fatto di Harry l'uomo che è oggi: un militare, un volontario, amante e promotore della vita, sebbene per primo abbia spesso odiato la propria.

Nella seconda parte del libro si aggiungono i delicati rapporti con la famiglia reale, vicina ma pur sempre tenuta a distanza dal protocollo, e non solo.
Quegli stessi giornali che farebbero - e fanno, eccome se lo fanno - di tutto per ottenere un'informazione, una bugia, una fotografia o una reazione da quelli che non tratta nemmeno come esseri umani, hanno la loro rete persino a Palazzo.
Nessun segreto è al sicuro, nemmeno la più innocua conversazione, e molto spesso sono i reali stessi a comunicare dettagli alla stampa, che un giorno li innalza a divinità e il giorno dopo li schiaccia come insetti.

Harry si fa strada, anno dopo anno, in tutto questo, quasi ossessionato dalla loro esistenza, sia che siano lì, pronti a scaraventarsi su di lui accompagnati da quegli odiosi clic, sia che non lo siano.
Gli attacchi di panico diventano una costante, a discapito di tutti i "Sei un principe, non dovresti avere pensieri" o "Sei famoso, i paparazzi fanno parte del pacchetto".
Ma è davvero così?
Essere spintonati pur di scatenare una reazione e vendere una fotografia, pedinare amici e conoscenti assediandone le case, montando illegalmente localizzatori, pagando sconosciuti per informazioni o menzogne, non manderebbe al manicomio chiunque?

Attraverso i suoi occhi conosciamo poi Kate, che ben si integra nella vita da principessa, e vediamo Will cambiare, sobbarcato dai doveri e combattuto tra le apparenze e i tentativi di lotta che Harry prova ripetutamente ad attuare nei confronti della stampa.
Inutile specificare che non ci riuscirà mai, ostacolato dalla sua famiglia stessa.

In una continua ricerca di sé, la fine della seconda parte del libro sembra finalmente portare un po' di pace nella vita dell'ormai trentenne Harry e, con essa, l'arrivo di Meghan.

L'inizio della terza e ultima parte appare quasi una fiaba, a tratti anche un po' melensa, ma dopo più di 300 pagine in cui abbiamo conosciuto Harry in tutte le sue fragilità, paure e sogni sul poter avere una propria famiglia, non riusciamo a non farci trascinare dalla sua felicità.

Meg, come la chiama lui, è la boccata d'aria fresca che tanto anelava. L'unica in grado di capirlo, e pronta - a differenza delle precedenti donne con cui era stato - a sobbarcarsi tutti i problemi e le difficoltà che quella nuova vita comporterà.
L'idillio, purtroppo, viene in fretta smontato a colpi di flash
Le bugie su di lei fioccano, senza risparmiare commenti razzisti, insulti a lei e alla sua famiglia, minacce di morte da parte dei lettori più fedeli delle varie testate, e tutto si ripete

Nel frattempo, a Los Angeles, sua madre veniva inseguita ogni giorno [...]. La stavano anche diffamando. Un articolo la definì “pezzente”, un altro “strafatta”. In realtà, lei somministrava cure palliative. Girava tutta Los Angeles per aiutare la gente giunta al termine della vita. I paparazzi si arrampicarono su muri esterni e cancelli di molti dei pazienti a cui faceva visita. In altre parole, ogni giorno c’era un’altra persona per cui l’ultimo suono sulla Terra sarebbe stato… un clic. Come per mamma

Harry qui si alza in piedi e prende posizione, contro tutto e tutti.
Eppure, non avrà il sostegno sperato: né da suo padre Carlo, né da Will. 
L'unica che sembra almeno capirlo, udite udite, è la Regina Elisabetta. Proprio lei, che secondo i giornali sembrava detestare "quell'americana".
Come va a finire, però, lo sappiamo già.
Altra alternativa alla fuga non c'è.

Allora perché scomodarsi a parlarne? Perché scriverne un libro, consapevole che saranno proprio quegli stessi giornali a parlare male di lui, mutando le sue parole come hanno fatto per anni?

Qui torniamo al mio avviso iniziale
I giornali potranno anche aizzarsi contro la sua testimonianza e tentare di snaturarla, ma lui ci ha offerto, dopo anni di dolore ed esasperazione, la possibilità di scoprire, finalmente e dopo tutto questo tempo, la sua verità
La verità che si cela dietro una vita che tutti si arrogano il diritto e la presunzione di conoscere
A noi scegliere di leggerla.


Qui l'edizione inglese.

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Henry, duca di Sussex è un nobile, principe e membro della famiglia reale britannica. Più conosciuto come Harry, è il secondogenito nato dall’unione tra Re Carlo III del Regno Unito e Diana Spencer. È diplomato all’Eton College, dove ha sviluppato anche il suo interesse per lo sport, in particolare il rugby e il polo. Di indole ribelle da ragazzo e controcorrente, ha servito come militare il proprio Paese in Afghanistan fra il 2007 e il 2008, fino a quando la fuga della notizia della sua presenza ha imposto il suo rientro in patria per ragioni di sicurezza. Nel 2006, il principe Harry ha lanciato un'organizzazione benefica, Sentebale, con il principe Seeiso di Lesotho per aiutare bambini orfani a difendersi dall'HIV/AIDS. Nel 2016 conosce l'attrice statunitense Meghan Markle che sposerà due anni dopo. Insieme hanno due bambini, Archie Harrison e Lilibet Diana.In Spare - Il minore (Mondadori, 2023) racconta la sua vita da secondogenito in una famiglia reale.Fonte immagine: copertina Spare - Il minore (Mondadori, 2023).

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