Avvincente ritratto di tempi dimenticati, Nella stanza dell’imperatore svela un’epoca che nell’immaginario comune è sovrastata dalla memoria dell’Impero d’Occidente.
Dopo Magnificat, esordio pubblicato da Fazi Editore nel 2022, Sonia Aggio propone un romanzo sulla vita dell’imperatore bizantino Giovanni I Zimisce. Laureata in Storia, Aggio è nata a Rovigo nel 1995 e lavora come bibliotecaria. L’autrice, il cui talento è stato segnalato negli anni scorsi dal Premio Campiello Giovani, con Nella stanza dell’imperatore (Fazi Editore, 2024) è attualmente tra i candidati al Premio Strega.
Giovanni Zimisce, cresciuto con gli zii materni, i Foca, è diventato con il tempo un valoroso condottiero e combatte con coraggio per l’Impero bizantino accanto a Niceforo, il generale più brillante della sua epoca, e a Leone Foca.
Giovanni Zimisce è “figlio della tregua” tra le famiglie Curcuas e Foca. Viene iniziato alla carriera militare da Leone e Niceforo Foca, fratelli della madre. Confrontandosi con gli insidiosi ingranaggi dell’Impero, Giovanni si scopre tenace e ambizioso. Il suo modello di riferimento, anche in età adulta, è l’inflessibile zio Niceforo, l’uomo che tutti i bambini dell’Anatolia vorrebbero essere, esempio di assoluta dedizione a Costantinopoli, tanto da affermare che: “tutti noi possiamo vivere o morire, ma l’Impero… il nostro dovere nei confronti dell’Impero: ecco l’unica cosa che conta.”
Fin dall’infanzia, a partire dalla morte dell’amico Michele, Giovanni affronta perdite dolorose: perderà suo padre, sua moglie Maria, il figlio, lo zio Costantino. Malgrado tutto, non viene meno ai doveri derivanti dalle sue cariche. Guidato – e assillato – dalla profezia di tre streghe (un richiamo al Macbeth) che gli preannunciano il futuro da basileus ton Romaion, diventa un tassello fondamentale del dominio bizantino.
Giovanni Zimisce è un protagonista tormentato, che nella sua ascesa al potere alterna atti di coraggio a imprese spietate. Tutto, nel suo mondo, è precario: alleanze, conflitti, persino la carica di imperatore. Sui campi di battaglia e nel palazzo dell’imperatore, in ogni pagina si respira una costante tensione verso la morte, che sempre accompagna i personaggi.
La narrazione è organizzata in sezioni che affrontano specifici intervalli di tempo, dal 935 al 976 d.C. Ad assistere il lettore sono sia il “Piccolo dizionario bizantino”, sia gli alberi genealogici di cui è fornito il libro.
Sonia Aggio restituisce un’immagine nitida e acuta dell’Impero d’Oriente e dei suoi condottieri. Nella stanza dell’imperatore è un romanzo storico che non cede agli eccessi: né a quelli del mero resoconto storico, né a quelli della rielaborazione romanzesca. Pur veicolando le informazioni necessarie per comprendere gli assetti politici del X secolo, il racconto non risulta mai sovraccarico.
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