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Nevada di Imogen Binnie

Ecco com’è essere una donna trans: non sai mai se gli altri sanno che sei trans o cosa può significare per loro. Hai una posizione sociale strana e incerta

Prendete Google Maps e provate a tracciare l’itinerario tra New York e un qualsiasi punto del Nevada (la Star City del libro non esiste, quindi mettete il segnaposto dove vi pare): scoprirete che anche l’itinerario più breve, in auto, è un viaggio lungo, una linea retta che attraversa gli Stati Uniti quasi da parte a parte. Ci vogliono circa quaranta ore, minuto più minuto meno. Ecco, quello è il viaggio di Maria in questo libro. Ma, a differenza di Sulla strada, per dirne uno, qui di questo viaggio vediamo solo gli estremi. E tutta la fatica che lo precede e la delusione che ne segue.

Nevada
Nevada Di Imogen Binnie;

Maria è una ragazza trans che vive a New York e lavora come commessa in una libreria. Impantanata in una relazione ormai spenta e insoddisfatta su più fronti, un giorno scopre di essere stata tradita dalla fidanzata e poco dopo perde pure il posto di lavoro. Fedele alle proprie idee punk rock, decide allora di partire per un viaggio in auto verso il Pacifico.

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Maria è una donna trans, lo è da anni, ma questo libro non è un libro che parla della sua transizione o della sua condizione di transgender. O meglio, lo fa, ma non vi aspettate un libro sulla discriminazione, sulle difficoltà di una scelta o sui diritti LGBTQIA+: la vita di Maria è una vita, forse non come tante, ma molto più comune di quanto possiate immaginare. La forza – enorme – di questo romanzo sta qui, nella capacità di Imogen Binnie di rendere una donna trans un personaggio del tutto normale, slegato, nel suo arco narrativo, dalla sua condizione di trans, e invece raccontato nella sua sola dimensione umana.

Scontato? Non così tanto. Possiamo citare un’infinità di prodotti culturali che raccontano dell’omosessualità (ce ne sono meno che parlano di transessualità) e ne fanno l’unico dramma nella vita dei protagonisti. Fare i conti con quell’aspetto della propria vita costituisce l’unica evoluzione possibile: dopo è tutto in discesa, tutto facile. In Nevada non succede questo, casomai succede il contrario. Il punto non è la sessualità di Maria, né di chi le sta intorno. Il punto è l’ossessiva ricerca di identità che affrontiamo tutti, ogni santo giorno, i nostri tentativi per essere brave persone e la nostra incapacità di esserlo fino in fondo.

Sarà un cliché irritante e prevedibile, ma Maria simpatizza sempre per il mostro. Se ne parlaste con lei però, insinuando che vabbè dai, il motivo è ovvio, vi sclererebbe addosso

Nel libro, a nessuno frega niente che Maria sia una donna trans. A lei importa molto, invece, perché dovrebbe sentirsi parte di una comunità, perché vorrebbe avere una passera come quella della sua ragazza Steph e invece ha un pacco che deve nascondere come può, e perché, nonostante tutto quello che ha passato, non è così appagata dalla persona che è diventata. Non che pensasse che una volta fatta la transizione tutto si sarebbe risolto, eppure questo suo disallineamento tra chi è e chi vorrebbe essere diventa per lei un vero dramma.

Il suo personaggio è quasi la rappresentazione della parte tossica di una relazione, come oggi semplificheremmo: tratta male Steph, la punisce con un silenzio selettivo, vuole mollarla ma non riesce ad assumersi le proprie responsabilità in una rottura. Insomma, ha i suoi difetti, ce li abbiamo tutti, ci sta simpatica perché è una donna cinica, ironica, carismatica – che poi sono i motivi per cui Steph stessa non la lascia. E per questo il viaggio. Con la macchina che ruba a Steph, tra l’altro, e che la porterà a conoscere James, un ventenne trans che non sa ancora di esserlo.

Questo è l’estremo opposto, il Nevada. Lì si gioca la partita per un’altra identità, migliore, di una Maria che riesce a parlare con Steph, a non sfruttare i suoi amici solo quando ne ha bisogno, a fare pace con il fatto che sì, non sarà la persona dell’anno, ma chi lo è, dopotutto?

Cristo, pensa, posso avere venti minuti in cui non penso al fatto che sono trans, per favore?

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