Poet X di Elizabeth Acevedo

Xiomara se lo sente ripetere da una vita: «Certo, sei mica facile tu». È cresciuta per le strade di Harlem e ha sviluppato un carattere forte e testardo: quando serve è sempre pronta a fare a botte, difende il fratello Xavier dai bulli che gli danno il tormento a scuola, sconvolge la sua migliore amica Caridad con i suoi discorsi sui ragazzi e tenta con fatica di mettere un freno alla smania religiosa di sua madre, che anziché prendere i voti come avrebbe voluto si è sposata, e dalla Repubblica Dominicana è arrivata negli Stati Uniti. Ed è proprio sua madre la persona che forse teme di più: quella che la incolpa se per strada qualcuno la guarda, che la vuole cresimata a breve, che la manda in chiesa a frequentare corsi sulla Bibbia, che impazzisce al pensiero che la figlia possa frequentare un ragazzo e che minaccia di spedirla in Repubblica Dominicana a ogni sgridata.

Ma Xiomara ha pur sempre quindici anni: ha una testa che esplode di pensieri, un corpo che cambia e attira più attenzioni di quanto lei vorrebbe, a scuola c’è un ragazzo che le piace, e le sue idee sulla religione sono piuttosto critiche. La vera libertà la trova fra le pagine di un quaderno: scrive poesie, mette in versi la sua vita, consegna alla carta e alle parole le proprie riflessioni, le preoccupazioni e i desideri chiudendo il resto del mondo fuori. Fino a quando non incontra la professoressa Galiano, che sembra ben decisa a coinvolgerla nel club di poesia della scuola, e a farla partecipare agli incontri di poetry slam. Perché le parole possono emancipare, riscattare, condurre in salvo.

Poet X, romanzo young adult uscito negli Stati Uniti nel 2018 ma giunto in Italia solo quest’anno, è una storia di tenacia e liberazione. Composto interamente in versi, con una narrazione scorrevolissima e originale e personaggi vividi e ben delineati, il romanzo esplora il mondo attraverso gli occhi di Xiomara: la vita nel quartiere, la questione femminile e quella religiosa e la dimensione conflittuale fra le due, l’adolescenza come età di transito per trovare sé stessi e il proprio spazio.

Elizabeth Acevedo, scrittrice, poetessa e a sua volta campionessa di poetry slam, scrive un racconto di formazione coraggioso e sincero, una spinta a cercare – o a riconoscere – la propria voce.