Lei è amata come una mamma, ma non è un genitore. Loro vivono insieme, ma non sono fratelli. Questo è l'orfanotrofio "Grace Field House". E io sono un'orfana. O, almeno, così credevo.
Emma, Ray e Norman sono tre bambini orfani che vivono nella tranquilla Grace Field House. A loro ci pensa Isabella, “mamma” di tutti i piccoli ospiti dell’orfanotrofio. Sembrano delle ottime premesse per una storia a lieto fine. Ma quando tutto sembra andare per il verso giusto…
Perché recensire ora The promised Neverland? Semplice: per il Manga Mania, mese dedicato al genere letterario giapponese, la J-Pop ha realizzato una cover variant di questo manga. La tranquillità e l'atmosfera serena della cover originale sono sostituite da colori scuri. Cosa ci vorrà dire Emma disegnata in copertina con l'aspetto terrorizzato?
La storia è ambientata in un futuro distopico, questo orfanotrofio in una campagna sperduta chissà dove e niente intorno, solo un recinto fatto di alte mura. Centinaia di bambini trascorrono la loro esistenza apparentemente tranquilla, senza troppo interrogarsi sul mondo al di là di quelle mura.
Già dalla prima pagina, però, si scorgono dei dettagli che fanno intuire quanto tutta questa realtà sia solo un’apparenza. Tutti i bambini hanno un numero identificativo tatuato sul collo. Mmm, strano. Ogni giorno ognuno di essi deve fare alcuni test per misurare il proprio quoziente intellettivo. Fa tanto porcellino d’India e cavia questa storia…
Le vogliono bene come a una mamma, ma non è un loro genitore. Vivono tutti insieme, ma non sono fratelli. Emma, Norman e Ray passano giorni felici in un piccolo orfanotrofio. Ma un giorno la loro vita viene improvvisamente stravolta. Che destino li attende, ora che conoscono la verità?!
"Per il nostro futuro", "per noi". Mamma diceva che facevamo questi test in sostituzione della "scuola".
A raccontarci tutto questo è Emma, una delle protagoniste della storia. Come gli altri, anche lei non sembra mai avere nessun dubbio sui tatuaggi, sul test di intelligenza. La sua vita è felice e questo basta.
Ma ehi! Anche Schopenhauer si era accorto del velo di Maya… Per Emma e Norman, che insieme a Ray sono i tre più intelligenti di Grace Field House e anche i più grandi, il velo si squarcia il giorno in cui Conny, una bambina che stava lasciando l’orfanotrofio perché adottata, dimentica un peluche che teneva sempre con sé. Visto il coniglietto, Emma e Norman decidono di raggiungere il cancello: Conny dev’essere ancora lì, i due sono ancora in tempo per ridarle il giocattolo.
Starò bene... c'è Little Bunny con me. Sapete Little Bunny è unico al mondo
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Oltrepassato il cancello, però, ogni certezza crolla. Tutti i bambini che vivono a Grace Field House non sanno nulla sul mondo esterno. Ma cosa è successo? Cosa hanno viso Emma e Norman? Non posso dirvelo con precisione, sarebbe un grande spoiler che io per prima non avrei voluto avere. Sappiate, però, che quello che scoprono oltrepassando il cancello è talmente agghiacciante da ribaltare completamente il loro mondo.
E allora, che fare se il mondo che credevamo vero, si rivelasse all’improvviso un’illusione? Si rivela sempre un’illusione, direte voi. Ma se questa nuova realtà fosse una fattoria per l’allevamento massivo di carne da macello, dove ad essere allevati non sono animali, ma bambini? D’altronde, è proprio il loro cervello ad essere la pietanza prediletta dai demoni…
Un momento! Questo sì che è uno spoiler! Sì, è vero, ma fidatevi, tutto si scopre nelle prime pagine, quindi non è che siete autorizzati a non leggerlo più ora. Ricapitolando. Bambini vivono felici in un orfanotrofio. Tra questi Emma, Norman e Ray sono i più intelligenti e questo lo si sa dai test quotidiani a cui sono sottoposti. La loro vita sembra essere la migliore di tutte, fino a quando il corpo di Conny non viene trovato senza vita il giorno della sua adozione. Ad ucciderla sono stati dei demoni spaventosi.
State lontani dal cancello e dal recinto alla fine del bosco... è pericoloso non potete avvicinarvi
E la mamma in tutto questo? È anche lei complice di questa macchina sforna bambini? Così iniziano le avventure di Emma, Norman, Ray e tutti gli altri bambini. E la strana alleanza tra grandi e piccoli è alla disperata ricerca di una via di fuga. Lo scopo è uno solo: raggiungere il mondo esterno. Non sto nemmeno a dirvi che il cammino sarà lungo e difficile per i nostri eroi.
Ma perché The promised Neverland ha avuto così tanto successo, tanto da combattere nelle vendite con colossi del genere, come One piece e Attack on Titan? Mettiamo subito le cose in chiaro: questo non è un manga per deboli di cuore. Per chi lo inizia diventa decisamente una droga. Tra colpi di scena improvvisi, cliffhanger che ti fanno rimanere lì lì e il ritmo decisamente incalzante, The promised Neverland può essere descritto in maniera sintetica con una parola: intrigante.
Il lettore, infatti, è guidato attraverso i vari volumi (sì, è impossibile fermarsi al primo) in quella atmosfera che dalle prime pagine chiare e felici, si fa claustrofobica e straniante. Nella lettura siamo perennemente di corsa, andiamo dietro all’accelerazione dinamica del flusso narrativo. Ma non solo.
Non può essere... Abbiamo vissuto solo per essere mangiati?
Pagina dopo pagina scopriamo che nulla è lasciato al caso. Le ombre si fanno più forti e profonde quando i personaggi smettono di giocare e iniziano a vedere la paura, l’insicurezza, l’ignoto. Ogni scena è descritta visivamente nei minimi particolari: dalle strategie per fuggire, ai sentimenti della mamma Isabella. E scena dopo scena siamo rapiti anche noi dalla frenetica narrazione, tanto da provare spaesamento di fronte a Grace Field House.
Sceneggiato da Kaiu Shirai e disegnato da Posuka Demizu, The promised Neverland è un puzzle, un grande enigma da risolvere. Ci piace quasi tutto di lui. Ci innamoriamo della trama, ma anche dei personaggi. Piangiamo se ne perdiamo qualcuno, esultiamo quando riescono in qualcosa. Emma all’inizio della storia, lo devo ammettere, a me stava decisamente antipatica. La classica ragazzina intelligente, ma un po’ tontolona, piena di vita, sempre felice e… logorroica. Molto più simpatici Ray e Norman, il tenebroso e il buono. Eppure, andando avanti con le pagine anche Emma si è dimostrata scaltra e forte, come mai avrei pensato, facendomi cambiare del tutto idea su di lei. Sarà forse che sta crescendo? O sarà perché il manga ti costringe a empatizzare con ognuno di loro? Già, anche con Isabella.
Sarò io quella che sopravviverà
Ebbene sì, anche dietro a Isabella si nascondono segreti. È anche lei in pericolo di vita? Sì, l’avete capito, se continuo di questo passo non vi spoilero solo il primo numero, ma tutti quelli usciti in Italia. D’altronde è impossibile non amare un manga che ricorda per certi versi Death Note o Matrix. Se pensiamo poi al titolo che è un gioco di parole tra Promised Land e Neverland, l’isola che non c’è… Insomma dai, c'è troppo da scoprire in queste pagine!
Alla fine The promised Neverland è stato per me come le sirene per Ulisse: non si può resistere. E allora, se anche voi volete assuefarvi a una nuova droga pericolosa solo per il vostro portafoglio, scegliete Emma, Ray e Norman!
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