Un bel quartiere di Therese Anne Fowler

Nella Carolina del Nord, tra le tranquille strade di un prestigioso quartiere chiamato Oak Knoll, vivono felici gli Alston-Holt, la vedova Valerie e suo figlio Xavier. Valerie è una brillante professoressa universitaria di silvicoltura, convinta ambientalista e appassionata organizzatrice d’incontri del club del libro di quartiere. Xavier è un diciottenne brillante ed estroverso, con una grande passione, la sua chitarra acustica. Il suo sogno è studiare in un prestigioso conservatorio di San Francisco e diventare un grande musicista.

L'estate prima della sua partenza un incontro cambierà in modo significativo gli equilibri della famiglia e le dinamiche tra i suoi componenti: un pomeriggio di maggio, gli Alston-Holt danno il benvenuto ai loro nuovi vicini di casa, i Whitman.
Brad Whitman, fondatore dell’omonima ditta di climatizzatori, è un ricco uomo d’affari che passa le sue giornate seguendo una precisa routine: sveglia alle sei, doccia, colazione e subito a lavoro alle sei e trentacinque con la sua ruggente Maserati. Sua moglie Julia è una donna sportiva e una madre affettuosa; alla Climatizzatori Whitman incontra Brad, che accoglie lei e la figlia Juniper nella sua vita.

Juniper, il cui nome significa ginepro, una delle “piante più resilienti al mondo”, è una diciassettenne studiosa, intelligente e appassionata di botanica e zoologia. Ha una sorellina più piccola, la simpatica ed estroversa Lily, nata dal matrimonio tra Brad e Julia.

Le due famiglie sono destinate a incontrarsi e a scontrarsi, i destini dei protagonisti s’intrecceranno in modi inaspettati, come le radici del grande albero di quercia che sorge rigoglioso nel giardino di Valerie.

La storia analizza tematiche attuali quali il razzismo, i conflitti di classe e il white-privilege. Il romanzo tiene i lettori ben ancorati a terra, perché fa capire come, ancora oggi, il razzismo viva e prosperi sotto diverse forme. Xavier Alston-Holt, nato da padre bianco e madre nera, si chiede, a un certo punto, come mai “mezzo bianco non equivale a bianco come mezzo nero equivale a nero”, ripensando a come i bianchi lo guardano sospettosi quando cammina per la strada o entra in un negozio.

La società americana è stata scossa di recente dalle proteste del Black Lives Matter, le quali hanno alzato nuovamente il velo persistente di ignoranza, pregiudizio e indifferenza verso la comunità nera.

Quello che noi bianchi possiamo e siamo invitati a fare per cercare di combattere il razzismo e i pregiudizi è scendere dal nostro piedistallo e agire. La stessa autrice, nei suoi ringraziamenti, si rende conto che da scrittrice bianca poteva avere qualche difficoltà ad analizzare due personaggi afroamericani quali Valerie e Xavier, ma che avrebbe potuto superarle studiando a fondo e con rispetto la comunità nera, i disagi e le ingiustizie che vive quotidianamente e raccontarli, trasmetterli ai lettori.
La scrittrice sottolinea che la sua “[…] è una storia che ci ricorda che il male è al lavoro e che noi dobbiamo diventare il baluardo da opporgli per impedirgli di vincere”.

Questo è un romanzo familiare che si legge tutto d’un fiato ed è in grado di regalare ai lettori spunti di riflessione che permangono anche dopo aver terminato l’ultima pagina.