Anniversari e Ricorrenze

Ezra Pound idee e opere di un poeta controverso

Illustrazione digitale di Marcella Maroni, 2022, studentessa del Liceo Volta di Pavia

Illustrazione digitale di Marcella Maroni, 2022, studentessa del Liceo Volta di Pavia

Quello che ho scritto? Scarabocchi! Ho smesso di lavorare per una crescente coscienza dei miei errori...

Ezra Pound: bel nome, armonioso, elegante. Un mix che suona bene, quasi fosse composto da note musicali. Ma quanto questo nome ha rappresentato davvero la persona che lo possedeva?

Su Ezra Pound è stato detto e scritto tutto e il contrario di tutto. Pochi autori come lui hanno catalizzato l’attenzione sulle idee e sulla forma dell’espressione portando agli estremi questa analisi. La dicotomia stridente fra opere e pensiero, tra scritti e dichiarazioni politiche ne ha fatto un autore controverso con un giudizio morale sospeso sulla sua figura e di riflesso anche sul suo lavoro.
A 50 anni dalla morte – 1 novembre 1972 – il dibattito è ancora acceso.

Ezra Pound è di certo riconosciuto da tutti come un punto di riferimento fondamentale nella storia letteraria del nostro secolo. «Pound inventò la poesia moderna di lingua inglese. Dalla nativa America arrivò in Europa come un ciclone», scriveva Enzo Siciliano. C'è nella poesia del nostro secolo, un «prima di Pound» e un «dopo Pound»; come c'è, nella prosa, un «prima di Joyce» e un «dopo Joyce».

Sulla importanza storica di Pound i giudizi sono quasi unanimi. Le divergenze fra i critici cominciano quando si vuole guardare all'interno del testo di Pound, senza considerare gli influssi che ebbe sugli altri poeti e scrittori.

Ho tentato di scrivere il Paradiso
non muoverti
lascia che parli il vento
che è Paradiso

La vita di un poeta anticonformista

«Se Ezra Pound, forse il più grande, certo il più innovativo poeta di lingua inglese del secolo, fosse morto a metà degli Anni Venti, sarebbe stato tra gli intellettuali di sinistra» scriveva Claudio Gorlier. Pound, rifacendosi al pensiero di uno dei padri dell'indipendenza degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, si dichiarava «contro gli interessi della società del profitto, contro la degenerazione capitalistica degli ideali della rivoluzione americana».
Perché, a partire dal secondo dopoguerra, Pound divenne, un modello per la destra stigmatizzato a sinistra? Perché, nella sua visione del mondo credette di trovare nel fascismo italiano l'alternativa al trionfo del privilegio e in Mussolini il nuovo Jefferson.

Durante la guerra, Pound parlò degli Stati Uniti, della corruzione, del profitto e dall'affarismo – avversario di quella che chiamava «usura» - ma si macchiò anche di propaganda fascista e antisemita.
Quando Pound, dopo il processo per alto tradimento, fu rinchiuso in una clinica psichiatrica, molti intellettuali chiesero la libertà per lui, in nome della poesia. Il governo americano, si disse, “aveva usato nei suoi riguardi una misura più severa che verso certi criminali nazisti”. Altri osservarono che proprio la sua natura di intellettuale doveva rendere Pound più responsabile di fronte alla storia. Ma il giudizio sull'impegno politico del poeta, rilevano anche i suoi critici più severi, “è sempre un falso giudizio: la sua importanza storica rimane al di là delle cadute dell'uomo”.
Qualche critico ha ricordato che mentre l'autore di Hugh Selwyn Mauberley e degli straordinari Cantos veniva del tutto emarginato si premiava con il Nobel T. S. Eliot - la cui Terra desolata reca una dedica a Pound per riconoscerne il debito – dimenticando aspetti del suo pensiero ideologico reazionario e antisemita. In Italia tornò, morendo a Venezia, dove è sepolto.
Nato nell’Idaho, cresciuto a Filadelfia, poi a Londra e Parigi (dove le sue frequentazioni erano Hemingway e Joyce), aveva scelto proprio Venezia al termine del suo esilio: abitava in Fondamenta Cabala, nel Sestiere di Dorsoduro.
Precedentemente era stata Rapallo ad accoglierlo, già prima del secondo conflitto mondiale in un attico sul lungomare. Poi si era trasferito in una casetta di campagna sulla collina di Sant'Ambrogio di Zoagli, negli anni della guerra, finché non venne prelevato dai partigiani che lo consegnarono alle forze armate alleate. Dopo l'internamento in America, Pound fece ritorno nella casetta di Sant'Ambrogio per trascorrervi lunghi periodi. Viveva con lui sempre Olga Rouge. Sposato con l'inglese Dorothy Shakespeare, Pound visse da lei separato, ma riconobbe il figlio naturale della moglie, Omar. La vera figlia di Ezra Pound, Mary Pound, era nata nel 1924 da Olga Rouge.
Negli ultimi anni Pound si chiuse in un enigmatico, ermetico silenzio. Tante furono le spiegazioni e le domande che si fecero i critici, ma vogliamo ricordare la risposta, semplice che diede Olga Rouge: «Perché non ha nulla da dire, o non c'è nulla che gli sembri valere la pena di essere detto.»

Oh Dio, quale gesto di bontà abbiamo fatto in passato
e dimenticato
che tu ci doni questa meraviglia.
Oh Dio delle acque.
Oh. Dio della notte.
Quale grande dolore viene verso di noi
che tu ce ne compensi così, prima del tempo?

La poesia è dedicata a Venezia

L’opera poetica

I Cantos, il suo lavoro più importante, hanno avuto ammiratori e critici. Per Williams Carlos Williams sono in rapporto con «il movimento principale oggi in atto nella scrittura di fantasia, dalla parola come simbolo alla parola come realtà»; per altri rappresentano «un caos verbale». Non tutti apprezzano la sua ricerca del “magma espressivo” e dall'accusa di oscurità si finisce a quella di oscurantismo. Agostino Lombardo lo considera un «decadente», Nemi d'Agostino parla di stile «arcaicoavanguardistico». Il carattere del «work in progress», che molti attribuiscono positivamente alla sua poetica, è avversato da altri. Per certi il linguaggio di Pound, ricco di timbri diversi, è in realtà senza sviluppo.
Il dibattito, a distanza di anni, rimane aperto.


Parlando dei Cantos, è quasi impossibile tentare di descrivere in breve la struttura del poema, uscito a puntate fra il 1924 e il 1964 (ma anche oltre), e mai terminato del tutto. Il titolo allude a Dante, “dantesco era il traguardo, poi largamente superato, dei 100 canti; dantesca era anche l'ambizione di fornire, oltre a una sorta di parabola di ascesi, una summa della cultura dalla quale il mondo moderno è stato prodotto. Pound è quasi sempre accattivante nel particolare; la sua eloquenza, il suo orecchio, il suo senso del ritmo, non lo abbandonano quasi mai. Questa costante non basta a dare unità al discorso generale, ma sostiene l'andamento del medesimo”, come scriveva Masolino d’Amico.

Pier Paolo Pasolini rimase affascinato soprattutto dal Pound dei Canti pisani (senza i quali, probabilmente, non sarebbe stata possibile nessun tipo di vicinanza), dove è testimoniata l'acquisizione di un concetto di pietas assente dal resto dei Cantos. Ma c'erano solide fondamenta ideologiche a unirli: l'uno legato al mito dell'Italia rurale e contadina, l'altro al mito dell'America dei pionieri, da cui scaturiva la feroce, conseguente avversione di entrambi alla guerra, all'usura, all'egoismo del capitalismo, nell'amore vivissimo per le espressioni nazionali, popolari e tradizionali, nella convinzione del valore della cultura e del potere dell'educazione.

Non possiamo non ricordare anche la visione da destra di Giano Accame (autore del saggio Pound economista contro l'usura) che sottolineava i meriti, la forza, l'effervescenza del talento educativo di Pound. «È stato un maestro nel nuovo modo di fare poesia. E in questo senso è interessante sottolineare che i maggiori innovatori della lingua moderna, cioè Pound, Marinetti, Celine, sono stati tutti fascisti o vicini al fascismo.»

«E aveva straragione Ezra Pound nei '60 – scrive Guido Davico Bonino -, quelli del lungo silenzio dopo la prigionia per collaborazionismo con il regime fascista e il manicomio, quando si ritirò a Venezia per il suo tempus tacendi. Concesse una rara intervista a un giornalista americano, e gli raccontò a proposito del rapporto fra artista e pubblico questa storiella: c'è un personaggio che chiede a un altro “Cosa stai disegnando, Johnny?” “Dio!”, è la risposta. “Ma nessuno sa com'è fatto”. “Lo sapranno quando avrò finito!”. “Questa fiducia non è più possibile” concludeva Pound.
In qualche modo fotografava davvero, anzi ‘disegnava’ la vicenda artistica del secolo, e forse non solo artistica.»

Le opere di Ezra Pound

Cantos scelti. Testo inglese a fronte

Di Ezra Pound | Mondadori, 2017

Canti I-VII

Di Ezra Pound | Mondadori, 2022

Canti pisani. Testo inglese a fronte

Di Ezra Pound | Garzanti, 2015

L'ABC del leggere

Di Ezra Pound | Garzanti, 2012

Canti postumi. Testo inglese a fronte

Di Ezra Pound | Mondadori, 2002

Carta da visita

Di Ezra Pound | Bietti, 2020

Lettere a James Joyce

Di Ezra Pound | Il Saggiatore, 2019

Lo spirito romanzo

Di Ezra Pound | SE, 2022

Opere scelte

Di Ezra Pound | Mondadori, 1981

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Dopo gli studi alla Pennsylvania University e allo Hamilton College di Clinton (New York), e un viaggio di studio in Spagna e in Italia, ritornò per breve tempo in America, ma all’inizio del 1908 ripartì definitivamente per l’Europa: fu prima a Gibilterra, poi a Venezia, dove pubblicò a proprie spese il primo libro di versi A lume spento, quindi a Parigi e infine a Londra. Da questo momento la vita di P. risulta prevalentemente legata all’Europa, e così pure la sua instancabile attività di poeta, prosatore, critico, traduttore, organizzatore culturale, pubblicista politico, fondatore di movimenti letterari e di riviste, scopritore di ingegni. A Londra fino al 1921, si trasferì in quell’anno a Parigi, quindi nel 1925 a Rapallo, dove restò stabilmente fino al 1945. L’aveva spinto in Italia, tra l’altro, la convinzione che il regime mussoliniano avesse significativi punti in comune con il sistema sociale da lui vagheggiato, ispirato al «socialismo corporativo» di C.H. Douglas.Alla liberazione la polizia militare alleata lo internò nel campo di concentramento di Coltano, presso Pisa, dove P. scrisse i Canti pisani (Pisan cantos), per trasferirlo successivamente a Washington sotto accusa di tradimento per aver pronunciato discorsi di propaganda antiamericana alla radio italiana durante la guerra. Il processo non ebbe luogo, P. fu dichiarato infermo di mente e internato in manicomio. Liberato nel 1959, anche in seguito alle sollecitazioni di scrittori e uomini di cultura di tutto il mondo, ritornò in Italia dov’è rimasto fino alla morte.L’OPERA. L’opera di P. è vasta, multiforme, complessa. Le poesie scritte tra il 1908 e il 1920 (ricordiamo Personae, Ripostes, Lustra e il famoso Hugh Selwyn Mauberley) portano tracce rilevanti della sua riscoperta della poesia provenzale e stilnovista, della sua consapevole ammirazione per certi autori dell’Ottocento francese come Gautier e Flaubert e, soprattutto, della sua attiva partecipazione ai movimenti letterari del tempo: in particolare l’imagismo e il vorticismo, che si opponevano alla tendenza futurista. In questa fase P. strinse rapporti di amicizia con i maggiori poeti e scrittori anglosassoni contemporanei: da Yeats a Joyce, da Cummings a W.C. Williams, da Hemingway a Eliot. Quest’ultimo gli dedicò («al miglior fabbro») il suo poema La terra desolata, al quale P. aveva contribuito a dare la forma attuale tagliandone quasi metà dei versi.

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