Sotto le copertine

Neri Pozza e il caso letterario di Blackwater

Gennaio 2023: sugli scaffali delle librerie italiane fa la sua apparizione una nuova e misteriosa creatura. Un tascabile, ma con una veste grafica raffinatissima. Inedito in Italia, ma scritto nel 1983 da un autore molto amato da Stephen King.

Uno dopo l’altro i capitoli di Blackwater, la saga dalle tinte horror che crea dipendenza, usciti in libreria con ritmo da feuilleton, hanno conquistato le classifiche con impeto sempre più travolgente. Il 27 marzo nelle Librerie Feltrinelli di sei città, le lettrici e i lettori potranno condividere insieme l’attesa per l’uscita dell’ultimo capitolo, Pioggia.

Abbiamo intervistato Giuseppe Russo, direttore editoriale di Neri Pozza, sui retroscena di un caso editoriale decisamente insolito.  

E a fine articolo, non perdetevi gli eventi Blackwater previsti nelle librerie Feltrinelli!

Il direttore editoriale Giuseppe Russo

Maremosso: La saga di Blackwater è uscita negli Stati Uniti nel 1983. L’autore Michael McDowell, noto soprattutto come sceneggiatore di Beetlejuice e Nightmare before Christmas è morto nel 1999. In Italia Neri Pozza lo ha appena pubblicato, mentre in Francia è uscito l’anno scorso diventando un “caso” da oltre un milione di copie. Com’è nata questa curiosa vicenda editoriale?

Giuseppe Russo: Tutto è nato dalla constatazione di una crisi del tascabile, il cui mercato in Italia non è assolutamente paragonabile a quello degli altri paesi europei e degli Stati Uniti. Da noi, il tascabile si fa notare soltanto in casi eccezionali, come durante le campagne promozionali. Interrogandomi sulla strategia per rilanciare i pocket, ho messo a fuoco l’idea di aumentare la quantità di “originals”, cioè di novità, e dare vita a una nuova collana per ospitarli. Ho iniziato quindi un’indagine partendo dalla cosiddetta letteratura di genere, che può essere talvolta più illuminante della letteratura tout court. In fondo, l’unica cosa che conta davvero è l’unicità della voce: io cerco autori e autrici dalla voce riconoscibile, inimitabile, non replicabile.

Ho iniziato a esplorare alcuni generi – il soprannaturale, l’horror, il fantasy, la letteratura dell’identità. Ci sono autori e titoli di genere che sono riferimenti assoluti. Un oscuro scrutare di Philip K. Dick, per esempio: un capolavoro. Un altro grande maestro è Stephen King. Ed è proprio rileggendo King che ho scoperto la sua passione per Michael McDowell. Mi sono incuriosito e ho voluto leggere Blackwater: ho capito subito che una volta entrati in quel mondo è impossibile smettere di leggere. E che era esattamente il tipo di libro che cercavo.

MM: In Francia Blackwater è uscito per un editore indipendente di Bordeaux, la Monsieur Toussaint Louverture, arrivando rapidamente a scalare le classifiche. Oggi le vendite hanno superato il milione di copie. È decisamente quello che si definisce un caso editoriale: quali elementi hanno contribuito a crearlo?

GR: Il libro era uscito negli Stati Uniti direttamente in tascabile, per volontà dello stesso McDowell, e con un ritmo di pubblicazione molto sostenuto, per richiamare l’idea del feuilleton. L’editore francese è uscito con un volume ogni quindici giorni, e lo stesso più o meno abbiamo fatto noi. Avevamo già acquisito i diritti quando Blackwater è uscito in Francia, ma l’elemento eccezionale portato dall’editore francese sono le copertine. Un lavoro artistico di grandissimo fascino, con una straordinaria cura del dettaglio: un prodotto industriale realizzato con infinita sapienza artigianale. 
Me ne sono subito innamorato, e ho deciso che volevo le stesse copertine. Abbiamo quindi adattato le stupende illustrazioni di Pedro Oyarbide all’edizione italiana.

Poi si è posto il problema della stampa. Inizialmente ci sembrava ovvio stamparle in Italia, ma io volevo che fossero veramente identiche a quelle francesi, così ci siamo rivolti alla stessa, piccolissima tipografia a sud di Bordeaux. Pensi che ha una sola macchina! Gli interni invece sono stati stampati da Grafica Veneta. Successivamente i libri sono stati assemblati. Un modo di procedere del tutto inedito – o che perlomeno, a me non era mai capitato – e che ha comportato anche non poche sfide quando si è trattato di rifornire i libri. Infatti, nonostante fossimo partiti con una tiratura importante – eravamo piuttosto sicuri del successo – per un periodo i primi due titoli sono stati in rottura di stock (con l’espressione “rottura di stock” si indica l'esaurimento di un determinato articolo in magazzino o nel punto vendita – NdR).

MM: Dicevamo poco fa che con Blackwater Neri Pozza inaugura una nuova collana.

GR: Sì, la Neri Pozza Beat – in cui tra l’altro uscirà, a fine anno, il libro di McDowell che lui stesso amava di più, The Elementals. Nella collana confluiranno sia tascabili che novità.

Possiamo semplificare dicendo che se Neri Pozza è un marchio generalista e letterario di qualità, l’etichetta Neri Pozza Beat rappresenta un editore del contemporaneo. Per farle un altro esempio, a giugno pubblicheremo in questa collana In alto nel buio dell’autore americano Sequoia Nagamatsu. Un romanzo distopico in cui lo scongelamento del permafrost artico provoca la proliferazione di un virus. Il libro ha avuto un enorme successo negli Stati Uniti. Anche in questo caso, attraverso la letteratura di genere si estremizzano paure e timori per cogliere l’essenza della resistenza umana.

MM: Blackwater è ambientata in Alabama, nella cittadina di Perdido. Luoghi, paesaggi e personaggi sono “non del tutto immaginari”, come confida l’autore in una nota posta in esergo. Siamo nel 1919, e le acque nere e minacciose del fiume sommergono ogni cosa, costringendo gli abitanti a fuggire. Fin dalle primissime pagine il lettore avverte il senso di un grave pericolo che incombe sulla cittadina e sui suoi abitanti. Michael McDowell, che non credeva nelle infanzie felici, definiva gli abitanti dell’Alabama “gotici”, uomini e donne dallo spirito “torturato e affascinante”. Quanto è importante l’elemento horror della saga?

GR: Blackwater può essere interpretata a vari livelli. Si presenta come un horror, ma è in realtà una trama i cui molti strati illuminano le tante intenzioni dell’autore. È il racconto di un conflitto sociale e razziale, ma si presta anche a una letteratura psicanalitica. È una società matriarcale in cui irrompe il caos delle passioni, del pericolo e della morte. Ma quello di McDowell è anche un lavoro di ricerca, che rientra nella cosiddetta narrativa americana del Sud in cui i temi del desiderio, del potere, del confronto violento con la natura esplodono all’interno del microcosmo familiare.

MM: Presentando la saga di McDowell ai lettori italiani lei ha parlato di opera di culto e ha sottolineato il “tratto crossover, il suo amalgamare, cioè, diversi generi in una narrazione perfettamente compiuta e originale rivolta a tutti i lettori possibili”. Cosa rende Blackwater così irresistibile, in particolare per i più giovani?   

GR: Alla domanda “cos’è la letteratura” è possibile dare una risposta concreta. La letteratura ha quasi sempre al suo centro la lotta per il riconoscimento. L’apprendimento del linguaggio nell’essere umano comporta l’interruzione della fase di empatia assoluta e il conseguente distacco dalla madre, che a sua volta stimola la ricerca dell’identità. La letteratura di genere esaspera questa tensione insistendo sui timori, sulle paure dentro e fuori dalla famiglia – non a caso sono tematiche e ambientazioni che affascinano gli adolescenti.

MM: Tornando alla vicenda editoriale, oltre a fare i complimenti alla traduttrice Elena Cantoni per avere tradotto circa millecinquecento pagine in tempo record, mi chiedo: non è incredibile che un libro del 1983 non fosse ancora stato tradotto da noi?

GR: Mi è capitata una cosa simile con Romain Gary, che a dire la verità era stato pubblicato nella bellissima traduzione di Giovanni Bogliolo. Ma Gary era considerato in quegli anni un gaullista e un reazionario e passò del tutto inosservato. Io mi ci imbattei per caso in Francia e rimasi folgorato. Chiesi a Bogliolo se potessimo utilizzare la sua traduzione e lui ne fu contentissimo. Fece una piccola revisione e La vita davanti a sé ebbe il successo che meritava. Da allora ne abbiamo vendute più di 160.000 copie.

MM: Con l’iniziativa Fantasyland, dal 20 febbraio all’8 aprile le Librerie Feltrinelli dedicano due mesi all’esplorazione di mondi alternativi, distopici, fantascientifici, e la notte del 27 marzo i lettori potranno vivere insieme l’attesa per l’uscita di Pioggia, l’ultimo volume della saga di Blackwater

GR: Mi fa molto piacere questo festeggiamento nelle Librerie Feltrinelli. È bello constatare che ci stiamo muovendo nella stessa direzione. Con il varo della collana Neri Pozza Beat ci vogliamo avvicinare ai lettori più giovani, e lo stesso stanno facendo le Librerie Feltrinelli con questi due mesi dedicati al fantasy. Le Librerie stanno tornando a essere un luogo di aggregazione e di incontro. È anche bello vedere che i ragazzi sono legati all’esperienza fisica della lettura. Ricordo gli anni in cui si diceva che l’e-book avrebbe spazzato via l’editoria di carta. Non è successo. Si sono sviluppati due mercati diversi, e quello trainante non è certo quello del libro elettronico.

MM: Cosa significa per lei essere un editore?

GR: Un editore non può non cercare di costruire un canone. Deve pubblicare scrittori autentici, che sono un’altra cosa rispetto ai cosiddetti storyteller. Come dicevo prima, una storia è interessante quando è espressa da una voce originale – quello che viene definito stile, che non significa “bella scrittura”. Come dice anche il nostro Premio Strega Emanuele Trevi: «la scrittura letteraria è una nostalgia della voce». Al tempo stesso non si tratta di pura oralità, perché è una voce mediata dalla scrittura.

Certo, comporre il programma di una casa editrice come la nostra non è semplice, perché non si trovano centinaia di scrittori autentici ogni anno, e la competizione è serrata. Ma alle grandi voci letterarie – solo per citarne uno, penso a Edward St-Aubyn, il grande autore del ciclo dei Melrose – noi affianchiamo libri che illuminano aspetti del mondo dell’arte, come accade con Tracy Chevalier o Susan Vreeland - oppure un determinato periodo storico. La nostra letteratura d’intrattenimento ha sempre un alto valore conoscitivo, non pubblichiamo l’intrattenimento per l’intrattenimento.

Aggiungo che l’editore deve tenere un occhio ai conti, ma un buon editore non lo fanno né gli algoritmi, né il marketing, né la comunicazione, bensì le scelte editoriali che rispondono allo spirito del tempo. Il catalogo è simile a una collezione: si crea un microcosmo, come con i soldatini. È un’idea di mondo che si trova rispecchiata in ogni singolo volume pubblicato.

MM: Cosa sta leggendo in questo momento?

GR: Accanto ad alcune opere di saggistica sto leggendo Le piccole persone di Anna Maria Ortese. Che libro notevole! Io non amo l’idea di piegare la letteratura all’impegno sociale, penso che non sia il suo terreno autentico. Ora, nella scrittura dell’Ortese la difesa del mondo animale e della natura si traduce in metafore giuste, mai insensate. Anna Maria Ortese è forse la più grande scrittrice italiana del Novecento.

MM: Prima di salutarci, ci vuole suggerire una colonna sonora per accompagnare la lettura di Blackwater?

GR: Mi vengono in mente due pezzi che amo molto: Love will tear us apart dei Joy Division e Simpathy for the Devil dei Rolling Stones.

Michael McDowell - L'uscita di Pioggia in anteprima 

Lunedì 27 marzo dalle ore 23:00 fino a mezzanotte, un appuntamento imperdibile in 6 librerie Feltrinelli! Voci narranti accompagneranno i lettori nel folklore dell'Alabama, in un orizzonte magico pronto a scomporsi in frammenti di paura. La serata culminerà, allo scoccare della mezzanotte, con la vendita in anteprima del libro.
Per l'occasione i partecipanti riceveranno un'illustrazione dell'artista Pedro Oyarbide e uno speciale timbro in ricordo della serata:
• laFeltrinelli Milano, Corso Buenos
Aires
• laFeltrinelli Genova, via Ceccardi,
• laFeltrinelli Bologna, piazza Ravegnana,
• laFeltrinelli Firenze, Red piazza della Repubblica,
• laFeltrinelli Roma, via Appia,
• laFeltrinelli Bari, via Melo

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