Pazienza, tenacia, e un fegato in buono stato sono le qualità imprescindibili di un bravo editore, secondo Sabina Stavro, che abbiamo incontrato in occasione dei 30 anni di Editoriale Scienza.
Buon compleanno, Editoriale Scienza!
La casa editrice fondata da Hélène Stavro festeggia i suoi 30 anni.
Siamo nel 1993 quando, traendo ispirazione da alcune collane straniere – in particolare i mitici volumi La Découverte di Gallimard ideati da Pierre Marchand – Editoriale Scienza inizia la sua bellissima avventura editoriale nella divulgazione scientifica per ragazzi.
Sabina Stavro, sorella di Hèlène e attuale editore, entra nel 1995 come direttore commerciale del marchio. È un momento di grande fervore per l’editoria per ragazzi, e Sabina incontra in quel periodo tantissimi librai eccezionali, di cui molti sono diventati «amici veri, e per sempre», come Gianna e Roberto Denti della storica Libreria per Ragazzi di Milano.
Nel 2010 Hélène passa il testimone alla sorella, che da allora guida anche il comparto editoriale. «L’esperienza nel commerciale si è rivelata preziosissima», racconta Sabina. «Non dobbiamo mai dimenticare che l’editore, oltre a operare le scelte sui titoli da pubblicare, deve anche fare tornare i conti».
La divulgazione scientifica per ragazzi era ed è il segmento di specializzazione della casa editrice.
«Una scelta che ci ha davvero premiato – in termini di visibilità, di identità e di competenze. Il nostro è un mondo in cui si non si smette mai di imparare: si scoprono continuamente nuovi argomenti da sviluppare, nuove relazioni da costruire, nuovi titoli da leggere. E ogni tanto», sorride, «si fa qualche brutta figura – in fondo anche questo è un modo di imparare».
Fin da ragazza, Eva Mameli nutre una grande passione per il mondo vegetale, che assieme al suo rigore e temperamento forte la portano a ottenere, a soli ventun anni, nel 1907, la laurea in scienze naturali e a conseguire, 8 anni dopo, prima donna in Italia, la libera docenza in botanica.
Maremosso: A sentirti parlare si capisce che ti diverti ancora moltissimo.
Sabina Stavro: Sì, sono molto felice di questo lavoro, anche se è molto faticoso, e soprattutto sono felice di farlo in una casa editrice di piccole dimensioni come la nostra. Abbiamo una struttura di tipo orizzontale, le decisioni vengono discusse a livello collegiale e io, essendo la quarta di cinque figli, so benissimo cosa significa lavorare in rete. Sottolineo anche che abbiamo sempre mantenuto la produzione intorno ai 30-40 titoli all’anno, proprio perché vogliamo seguirli con tutta l’attenzione che meritano. Ogni libro si porta dietro almeno uno o due anni di lavoro per mettere a punto l’idea, la veste grafica, il tipo di carta, le illustrazioni… è un’impostazione di tipo sartoriale.
MM: E poi c’è tutto il lavoro sul catalogo…
SS: Certo, e nel nostro caso, per mantenere "vivo" un libro sul mercato, nella maggior parte dei casi non è sufficiente una semplice ristampa. Essendo libri scientifici è fondamentale che siano costantemente aggiornati. Quindi sono delle vere e proprie riedizioni.
MM: All’inizio di questa storia c’è una tipografia di famiglia (in seguito rilevata da suo fratello Gianni, e che nel tempo si è trasformata nelle Edizioni EL). Il tuo futuro da editore era scritto nel destino?
SS: Sì, non solo per la tipografia di famiglia ma soprattutto per la presenza e l’importanza che rivestivano i libri a casa nostra. C’era un’enorme parete tutta piena di libri vecchi e sbrindellati – e quelli erano solo quelli per ragazzi. Eravamo cinque figli, con una differenza di età di diciotto anni fra il primo e l’ultimo, e cinque avidi lettori. Ognuno di noi lasciava fra le pagine un piccolo segno del suo passaggio: appunti, ma anche briciole e tracce di marmellata, quindi sì, i libri erano assolutamente nel mio DNA. La vera rivoluzione per me è stata la scienza, venendo io da una formazione umanistica, ma anche di questo sono contenta. Il mondo degli scienziati è molto informale, semplice e spontaneo nonostante la grandissima professionalità che regna. Mi è capitato – e non è affatto una cosa scontata – che una scienziata di fama internazionale come Fabiola Gianotti si prendesse il tempo di rispondere a una mia mail per ringraziarmi di un libro che le avevo inviato.
MM: Secondo te quali sono le qualità necessarie per fare questo mestiere?
SS: La pazienza. La tenacia. Un fegato in buono stato. Ci sono giornate in cui succede di tutto, e allora è fondamentale mantenere la calma. Mantenere la barra dritta sul timone anche quando infuria la tempesta. Imparare a scendere sotto coperta, aspettare, e tornare su quando le acque sono più tranquille.
MM: Come comincia e come finisce la tua giornata lavorativa?
SS: Temo di essere di una banalità assoluta. Al mattino leggo le mail bevendo una spremuta d’arancia, alla sera leggo le mail bevendo un bicchiere di vino. Faccio fatica a staccare, ma ormai si ricevono mail a tutte le ore…
Conosci Gertrude Bell, Nellie Bly, Alexandra David Néel, Freya Stark, Annie Smith Peck e Vivienne de Watteville? Queste donne esploratrici hanno fatto la storia dei viaggi!
MM: Un anniversario è sempre una buona occasione per fare il punto. Quanto è cambiata la casa editrice dalla sua nascita a oggi?
SS: Tantissimo, perché è cambiato il paese, è cambiato il mondo. Soprattutto è cambiata la divulgazione scientifica che inizialmente era molto legata alla tradizione anglosassone, infatti noi abbiamo cominciato pubblicando più che altro traduzioni. Devo dire che era bellissimo, all’epoca, curiosare per le fiere e portare in Italia le pubblicazioni più interessanti… Ma con il tempo è cresciuta anche da noi una generazione di giornalisti scientifici e di scienziati che hanno allargato i confini del mondo della divulgazione. Il passaggio è avvenuto in gran parte grazie alla nascita dei musei hands-on, che richiedevano la progettazione di una didattica museale e la presenza di animatori che si sono rivelati ottimi divulgatori, molto capaci di dialogare con i ragazzi. Tantissimi sono diventati nostri autori.
Più concretamente, è cambiata la cartotecnica, che oggi offre possibilità incredibili, e sono cambiati i linguaggi: pensiamo alla divulgazione a fumetti, per esempio. Era impensabile fino a qualche anno fa.
Dal punto di vista tematico, una bella spinta l’hanno data anche le Storie della buonanotte per bambine ribelli. La vita delle grandi scienziate era un argomento presente da sempre nel nostro catalogo, ma le "bambine ribelli" hanno fatto esplodere l’interesse, ed è una gran bella cosa.
Questo albo racconta da diversi punti di vista l’acqua dolce sulla Terra. Le acque dolci sono tra gli habitat più ricchi di biodiversità e ogni forma di vita sulla Terra ha bisogno d’acqua per sopravvivere.
MM: Come festeggerete il vostro trentesimo anniversario?
SS: A Bologna, durante la fiera, faremo un brindisi collettivo per raccontare le nostre collane e i nostri autori. Sarà con noi anche Telmo Pievani, grande amico della casa editrice e figura chiave nella divulgazione scientifica per ragazzi. In occasione dei nostri 30 anni abbiamo anche voluto pubblicare un catalogo ragionato curato da Angela Del Gobbo. È suddiviso per grandi aree e per età, con un cappello introduttivo all’inizio di ogni capitolo e in conclusione un percorso suggerito di lettura. Credo che possa essere uno strumento di grande utilità per tutti, librai, bibliotecari, insegnanti… sono suggerimenti su come "usare" i libri scientifici.
MM: Fra i titoli usciti in queste settimane, o in uscita per la Fiera del libro per Ragazzi di Bologna (dal 6 al 9 marzo), ce ne vuoi segnalare qualcuno in particolare?
SS: Ogni tanto il caso gioca a tuo favore! La fortuna ha voluto che quest’anno l’8 marzo cadesse proprio durante la fiera, proprio quando noi abbiamo tre titoli fortissimi, tutti e tre scritti da donne.
Il primo è una ristampa che torniamo a proporre con grande entusiasmo: Fiori in famiglia. Eva Mameli Calvino si racconta di Elena Accati. La madre di Italo Calvino fu una donna straordinaria, una botanica appassionata del suo lavoro, la prima donna a ottenere la libera docenza in Botanica all’Università di Pavia. Ma sono straordinarie anche le donne raccontate da Laura Ogna in Ragazze in capo al mondo. Storie di esploratrici e di viaggi. Le protagoniste, vissute fra il XIX e il XX secolo, sono donne che hanno sfidato le convenzioni dell’epoca per andare alla scoperta di popoli e culture lontani.
Per lettori un po’ più piccoli è in libreria anche Acqua, uno splendido albo illustrato dedicato alle meraviglie ma anche ai rischi legati al mondo dell’acqua dolce. Il 22 marzo si celebra la giornata mondiale dell’acqua, e siamo felici di contribuire con questo volume dal taglio così interessante, con moltissime illustrazioni, infografiche e approfondimenti a cavallo fra scienza e sociologia.
A Bologna ci saranno tante altre chicche, fra cui mi fa molto piacere segnalare libro di Grazia Gotti, Tre amiche e una rivoluzione, incentrato intorno alla figura di Maria Dalle Donne, una delle prime laureate in Italia, grande innovatrice nel campo dell’ostetricia.
MM: E tu che lettrice sei? Cosa stai leggendo in questo periodo?
SS: Io sono una divoratrice dei libri di scrittrici inglesi. Dopo la scoperta di Jane Austen tanti anni fa, non mi sono mai più fermata! Fra le autrici di cui leggo tutto figurano, per esempio, Elizabeth Howard e Catherine Dunne. Ho letto da poco anche Quaderno proibito di Alba De Céspedes che mi ha davvero entusiasmato. E poi ho una passione per la casa editrice Iperborea: L’anno della lepre di Arto Paasilinna è un libro bellissimo, e recentemente ho scoperto Jón Kalman Stefánsson (qui la nostra intervista!) Che autore fantastico. Ho appena comprato il suo ultimo La tua assenza è tenebra. Non vedo l’ora di iniziarlo.
MM: Ci sono mostre, musei o iniziative di divulgazione scientifica per ragazzi che ci puoi consigliare?
C’è solo l’imbarazzo della scelta! Avendo da poco pubblicato un libro sui sottomarini non posso non consigliare una visita al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, tanto per cominciare. Ma poi c’è il MUSE di Trento, dove si è da poco conclusa una mostra alla scoperta – in Realtà Virtuale – delle Grotte di Lascaux, oppure l’Immaginario Scientifico di Trieste, primo museo in Italia dedicato alla scienza per ragazzi. Segnalo poi due piccoli gioielli, entrambi in Sicilia: uno è a Palermo, ha aperto l’anno scorso e si chiama Radici. Piccolo Museo della Natura. L’altro è il Museo Archimede e Leonardo di Siracusa.
La storia esemplare di Maria Dalle Donne, una delle prime donne laureate in Italia e nel mondo, innovatrice nel campo dell’ostetricia ed emblema di modernità e intraprendenza.
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