Essendo nato nel sobborgo londinese di Dartford il 26 luglio 1943, risulta chiaro che Mick Jagger è tra noi da ottant'anni. Una vita.
Ma non è proprio così, perché quello che fatto, detto, ballato e, soprattutto, cantato in questo arco temporale equivale ad almeno quattro o cinque vite di una persona "normale".
Magnetico e carismatico, manipolatore e manovratore di folle a proprio piacimento (e se avete mai assistito ad un concerto dei Rolling Stones, sapete che il piacere è stato anche vostro) è tuttora uno dei personaggi più cool e influenti della scena musicale mondiale.
Pubblicato per la prima volta nel 1984 e ampiamente rivisto per i cinquant'anni della fondazione dei Rolling Stones, questo è un libro-guida, un libro-culto non meno delle gesta dei suoi protagonisti
Ne avrebbe sì da raccontare, ma chi lo ha intervistato si è trovato sempre di fronte a un uomo poco incline a parlare dei vecchi tempi ma molto proiettato verso progetti futuri e questo accade ancora oggi:
Il passato è un posto fantastico e non voglio cancellarlo o rimpiangerlo, ma non voglio nemmeno esserne prigioniero
Proviamo allora con parole nostre a celebrare questa impareggiabile faccia da schiaffi, l'artista che meglio di tutti ha shakerato quel cocktail (a quanto pare, oggi introvabile) a base di sesso, droga e rock'n'roll, non necessariamente in quest'ordine.
Diceva infatti, a differenza del suo ineffabile chitarrista, migliore amico, migliore nemico e socio in affari Keith “Keef” Richards:
Nulla di male nel lasciarti andare, purché tu possa riprenderti
Performer in seguito imitatissimo ma inimitabile, Mick Jagger esordisce come voce dei Rolling Stones il 12 luglio 1962, sul palco del leggendario Marquee Club di Londra.
Di quella che diverrà la prima storica formazione della band, al suo fianco ci sono Brian Jones e il suddetto Keith, mentre Bill Wyman e Charlie Watts faranno ingresso nella band di lì a poco. L'attitudine del nostro a tenere in pugno le platee, piccole o grandi che siano, appare subito evidente.
Sostiene di essersene reso conto grazie a quell'abitudine, che prese piede nell'Inghilterra dei primi anni del '900, di fare cantare, suonare o recitare i bambini nel corso delle riunioni di famiglia.
A lui la cosa non dispiaceva affatto.
Sebbene universalmente identificato come ribelle, debosciato, sfrontato e trasgressivo, in realtà quella di Mick Jagger non si può ascrivere alle vite "salvate dal rock'n'roll", poiché se la sarebbe cavata comunque: quando già calcava il palco con i Rolling Stones, ignorando che quelle assi di legno sarebbero state il suo luogo di lavoro per tutta la vita, ancora frequentava la London School of Economics.
Un ritratto a tutto tondo dell'icona del rock, per il suo 80° compleanno Mick Jagger, front man e fondatore dei Rolling Stones, che a luglio 2023 compie 80 anni, è tra i più longevi e indiscussi protagonisti della storia del rock mondiale.
Forse non ancora convinto, tre anni dopo (1965), dopo l'uscita del singolo che gli aveva cambiato la vita (I Can't Get No) Satisfaction, affermava in un'intervista TV:
La band durerà probabilmente per un altro anno
La strada scelta, una volta arrivato al bivio, è quella che ha fatto la nostra gioia, ma un certo tipo di pragmatismo appreso in quegli anni di studio è poi risultato utile, essendosi Jagger rivelato con il tempo un attento amministratore della propria carriera e delle proprie finanze, ben introdotto nel jet-set e presso l’aristocrazia internazionale.
«Una puttana» sentenziò un giorno Keith Richards con mirabile sintesi.
E qui apriamo una inevitabile parentesi sui Glimmer Twins, il longevo duo Jagger-Richards che tanta meraviglia ha regalato.
Alle elementari condividono la stessa aula, ma non c'è altro da segnalare.
Una volta adolescenti, scoprono chiacchierando su un treno pendolari di avere la stessa passione per i bluesman d'oltreoceano. Qui scocca la scintilla, quella dalla quale, a seconda del mood del momento, scaturiranno strepitosi fuochi artificiali o incendi devastanti.
Le uniche cose su cui io e Mick non siamo d'accordo è la band, la musica e quello che facciamo
In uno dei capitoli più tesi della saga, il cantante si gioca la carta da solista ma She's the Boss (1985), Primitive Cool (1987) e Wandering Spirit, che esce solo nel 1993, sono album discreti e nulla più.
Alla fine, la crisi si ricompone. Il motivo è semplice e lo ha raccontato bene l'indimenticato batterista degli Stones, Charlie Watts:
«C'è qualcosa di magico in loro che alla gente piace. Sono sempre lì a discutere ma in fondo si vogliono bene. Sono due persone completamente diverse, uno meticoloso che bada ai dettagli e l'altro un bohémien fatto e finito. Ma tutti e due hanno le idee chiare e sanno dove andare. Sono stato fortunato ad esserci anch'io».
La magia si è manifestata, tra le tante, in canzoni quali (I can't Get No) Satisfaction, Jumpin Jack Flash, Simpathy for the devil, Paint It Black, Lady Jane mentre album come Aftermath, Beggar's Banquet, Let it Bleed, Sticky Fingers, Exile on Main Street e Tattoo You sono imprescindibili, pietre miliari di rock che fu e non ha mai cessato di essere. E i testi, sono quasi sempre opera di Mr. Jagger.
Aftermath è il quarto album in studio pubblicato in UK dai Rolling Stones. È uno dei primi LP pop a superare la barriera dei 50 minuti di durata
L'artista britannico non è stato il primo "oltraggioso ribelle" della storia della musica.
Prima di lui, Elvis Presley, Little Richard e Jerry Lee Lewis avevano già indicato la via, ma la sua apparizione sulla scena come cantante cambia le regole per chiunque abbia l'ambizione vivere on stage: il modello di riferimento ora è lui e la sensazione è che lo sarà ancora a lungo.
Qualche numero, se ancora non fosse chiaro di chi stiamo festeggiando il compleanno.
I Rolling Stones hanno inciso 79 album, tra raccolte, studio e antologie; 250 sono i milioni di copie vendute dei loro dischi, i cui brani sono stati cantati nel corso di circa 2.000 concerti, dal British Tour 1963 al Sixty European Tour 2022; nel 2012, si calcolava che avessero viaggiato per un totale di 1.000.000 di Km.
Così è trascorsa una vita. Anzi, di più
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