Anniversari e Ricorrenze

80 anni per Roger Waters

Illustrazione digitale di Gaia Rubolini, 2023, studentessa del Liceo artistisco Volta di Pavia

Illustrazione digitale di Gaia Rubolini, 2023, studentessa del Liceo artistisco Volta di Pavia

Se siete fra quelli che amano i Pink Floyd, ma non reggono le prese di posizione politiche di Roger, potete andarvene a fare in culo al bar. Grazie. Prendete posto e buon concerto

Roger Waters

Questa frase, comparsa sui megaschermi prima dell’inizio di ogni concerto dell’ultimo tour This Is Not a Drill, racconta già parecchio del suo autore: Roger Waters, ottant’anni il 6 settembre e nessuna intenzione di essere compiacente o scendere a compromessi, ora come sempre.

Pink Floyd. Il fiume infinito. Le storie dietro le canzoni. Nuova ediz.

Nuova edizione aggiornata di un fondamentale libro sui Pink Floyd che ripercorre la lunga storia di questa band leggendaria analizzando tutti i brani ufficiali ma anche i progetti abbozzati, immaginati e mai conclusi

Nato nel Surrey, contea dell’Inghilterra sud-orientale, il suo percorso iniziale non è dissimile a quello di tanti altri giovani britannici nel dopoguerra.
Si avvicina alla musica grazie a una chitarra ricevuta in regalo a 14 anni e comincia a frequentare altri musicisti coetanei fino ad imbattersi nell’ambiente universitario di Cambridge nel talentuoso e visionario chitarrista Syd Barrett.
Nel 1965 si trasferiscono a Londra per motivi di studio (architettura per Waters, infatti diverrà un architetto sonoro mica male), incontrano Nick Mason e Richard Wright e nascono i Pink Floyd che, quasi da subito, diventano l’attrazione principale dell’UFO Club e dell’allora nascente psichedelia britannica.

La stella della band è Syd Barrett, astro che purtroppo brillerà solo per il tempo del primo album The Piper at the Gates of Dawn (1967) per poi uscire dalla band, estromesso dai propri demoni e dall’LSD di cui essi si nutrivano, più che dai suoi compagni di viaggio.

Le canzoni erano tutte di Barrett, non aveva importanza chi suonasse il basso o la batteria, era del tutto insignificante

Roger Waters

Illustrazione di Hernandez Mancia Andersson, 2023, studente del Liceo Artistico Volta di Pavia

E qui sale alla ribalta Roger Waters, fino a quel momento considerato musicalmente il meno dotato del gruppo.
Introdotto nella band l’amico chitarrista David Gilmour, prende progressivamente in mano le redini del gruppo, disvelando una forza creativa inattesa che vede la sua origine nella rabbia e nel dolore dell’essere cresciuto orfano del padre Eric Fletcher Waters, un obiettore di coscienza e convinto pacifista che nel 1943 si arruolò nell’esercito britannico per combattere la minaccia nazista e trovò la morte in battaglia pochi mesi dopo la nascita del figlio.
Il dramma scatenato da questa assenza caratterizzerà tutta l’opera di Waters, portandolo ad assumere una visione pessimistica della società e della natura umana.

È stata una figura eroica del mio passato e significa ancora tantissimo per me, il ricordo che ho di lui

Roger Waters

Gli album dei Pink Floyd dal 1968 al 1972 (tra i quali vanno senz’altro citati Atom Heart Mother, Ummagumma e Meddle) solo quelli che attirano l’attenzione di pubblico e critica grazie ad un originale fusione di psichedelia, sperimentazione e progressive, ma lo spartiacque per la carriera della band, e del rock tutto, è la pubblicazione di The Dark Side of the Moon (1973).
Oggi splendido cinquantenne, è un concept-album i cui brani indagano temi non facili e ben noti al leader: alienazione, follia e inquietudine vengono raccontate su uno sfondo sonoro raffinato, sperimentale e all’avanguardia (fondamentale in questo senso il supporto del tecnico del suono, Alan Parsons).

A breve, il 6 ottobre 2023, Roger Waters ne pubblicherà una nuova versione intitolata The Dark Side of the Moon Redux con l’intento di «sentire ciò che la saggezza di un ottantenne potrebbe portare a una reinterpretazione dei brani». Ascolteremo.

The dark side of the moon dei Pink Floyd. Nel (micro)solco della follia

Arrivato a doppiare il mezzo secolo di vita e coronato da un successo planetario stimato in oltre cinquanta milioni di copie, il disco The Dar Side of the Moon (1973) dei Pink Floyd resta agli atti come uno dei più accattivanti del cosiddetto progressive pop

Tornando al 1973, la situazione è descritta come segue dallo stesso Waters:

Il successo di 'The Dark Side Of The Moon' ci ha angosciati. Che cosa potevamo fare di più, dopo un album del genere?

Roger Waters

Aumenta inevitabilmente la pressione, i rapporti all’interno della band sono sempre più tesi, con il bassista decisamente orientato a considerare i Pink Floyd lo strumento attraverso il quale sviluppare i propri temi e le proprie ossessioni, ma – nonostante questo – esistono ancora momenti di condivisione che portano alla luce album incredibili come Wish You Were Here e Animals fino ad arrivare, nel 1979 a The Wall.
È un doppio disco monumentale, un concept in cui Waters racconta della vita di Pink – alter ego dell’autore – e delle sue paranoie. Pink crea un muro attorno a sé, e l’isolamento lo porta ad avere pensieri fascisti e razzisti, trasformandosi interiormente in un dittatore.
Il muro, nella realtà, è stato eretto anche tra il leader e gli altri membri della band, con quali le relazioni sono ormai ai minimi termini.

Il tempo di un altro disco (realizzato praticamente da solo), il sottovalutato The Final Cut datato 1983, e Roger Waters lascia i Pink Floyd in maniera per nulla amichevole, perdendo anche la causa che avrebbe impedito agli altri membri del gruppo di continuare a utilizzare il nome.

E poi?

Inside out. La prima autobiografia dei Pink Floyd. Nuova ediz.

In qualità di unico membro ad aver fatto parte della band per 50 anni di esistenza, questa è la testimonianza profonda ed autoironica di Nick Mason sui molti alti e bassi dei Pink Floyd, dalla loro nascita nel movimento underground degli anni ‘60

E poi comincia una carriera solista, che continua ancora oggi, in cui continua ad affrontare i temi e le problematiche che lo hanno sempre animato: critica della società, anticapitalismo, pacifismo e indagine psicologica. Da The Pros and Cons of Hitch Hiking del 1984 a Is This the Life that We Really Want? (2017), passando per Radio K.A.O.S. (1987) e Amused to Death (1992) la produzione musicale di Roger Waters si è mantenuta su ottimi standard senza mai però avvicinarsi alle vette raggiunte con la band originaria.
E questo lo sa anche lui, infatti la scaletta dei concerti è composta al 70% da brani dei Pink Floyd.

Una personalità enorme, un temperamento scontroso e provocatorio, un’artista visionario e imprescindibile.
Tutto questo è Roger Waters. Nel nome del padre.

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