Anniversari e Ricorrenze

Wilkie Collins: il tessitore di misteri

Illustrazione di Ella Prodi, 2024, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

Illustrazione di Ella Prodi, 2024, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

Un crimine, un’indagine e lo svelamento del mistero sono gli elementi caratteristici di un genere che trova in Wilkie William Collins uno dei suoi padri fondatori.

Considerato dall’autorevole T.S Eliot un «Maestro là dove si trattava di intrecciare situazioni», lo scrittore di polizieschi nacque a Marylebone, Londra, l’8 gennaio del 1824. Figlio di un pittore di paesagggi e fratello maggiore dell’artista preraffaellita Charles Allston Collins, studiò Giurisprudenza al Lincoln’s Inn ma – pur ottenendo l’abilitazione all’avvocatura – non praticò mai la professione legale. È infatti nella letteratura che pianterà le radici della sua vocazione modellando le conoscenze del crimine alle sue opere. Come si apprende dalla Letter of Dedication anteposta ad uno dei primi romanzi, Basil: A Story of Modern Life (1852), Collins attingeva dall’esperienza per raccontare le sue storie:

Basil
Basil Di Wilkie Collins;

Uno spaccato della società inglese della seconda metà dell’Ottocento, divisa tra una classe nobiliare arroccata sui propri privilegi e una borghesia mercantile in piena ascesa, Basil, pubblicato nel 1852, è il secondo romanzo scritto da Wilkie Collins: quello che lo rivelò al grande pubblico.

Ho basato l’evento principale che dà origine a questa storia su un fatto di cui ho conoscenza diretta. In seguito, nel dare forma alla narrazione che ha preso spunto in questo modo, ho guidato i suoi sviluppi il più possibile dove sapevo – per esperienza mia o raccontatami da altri – che avrebbe toccato qualcosa di vero e reale. La mia idea era che quanto più avessi raccolto del Reale come testo da cui attingere, tanto più sarei stato sicuro della genuinità e del valore dell’ideale che ne sarebbe scaturito […]. Quelle vicende straordinarie che accadono a pochi uomini mi sono parse materiale legittimo su cui lavorare […] quanto gli eventi ordinari che accadono a tutti noi

Milleottocentocinquantuno: è l’anno dell’incontro provvidenziale tra Charles Dickens e Collins.

Il primo è un romanziere al culmine del successo e direttore della rivista Household Words, il secondo è un autore ventiseienne agli inizi della sua carriera. Il celebre scrittore invitò il giovane a collaborare intuendo fin da subito la sua capacità di intrattenere i lettori tenendo viva l’attenzione per intere sequenze narrative. Da allora l’amicizia e il sodalizio letterario tra i due dureranno dieci anni.

«La pubblicazione a puntate di The Woman in White a partire dal 1860 sul periodico All the Year Round segna invece la nascita del genere», secondo una citazione di Laura Chiara Spinelli.

La donna in bianco
La donna in bianco Di Wilkie Collins;

Quale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira di notte per le buie strade di Londra? Questo è solo il primo di una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono la trama di "La donna in bianco", tessuta con magistrale sapienza da Wilkie Collins

E lì, al centro della strada luminosa –lì, come se fosse spuntata in quel momento dalla terra, o caduta giù dal cielo – vidi stagliarsi solitaria la figura di una donna, vestita di bianco dalla testa ai piedi, che mi scrutava con espressione grave, e con la mano indicava la nuvola scura sopra Londra, guardandomi dritto negli occhi

Del romanzo La donna in bianco lo scrittore e critico letterario Henry James scrisse: «Ha introdotto nel romanzo i più misteriosi dei misteri, i misteri che sono fuori della porta di casa nostra».

L’appetito di Collins per la profondità della mente umana si palesa fin dagli esordi, così come il talento nell’arte del narrare l’oscurità della società vittoriana in cui sentimenti e suspense fanno da cornice ai ritratti dei personaggi che il maestro del mistero disegna con pennellate attente e decise.

Nella Prefazione di Senza nome (1862) scrive:

Senza nome
Senza nome Di Wilkie Collins;

Capolavoro di minuziosa osservazione psicologica e allo stesso tempo critica decisa alle storture della società vittoriana, "Senza nome" occupa un posto di primo piano nella letteratura inglese dell'Ottocento. Un romanzo che per tutto il 1862 ha tenuto in sospeso migliaia di lettori, che ne seguivano gli sviluppi sulla rivista fondata da Charles Dickens "All the Year Round".

Lo scopo principale […] è attrarre l’interesse del lettore su un argomento che è stato soggetto di alcuni dei più grandi scrittori, vivi e morti, ma che non è mai stato, né mai lo potrà essere, esaurito, perché interessa eternamente l’umanità. […] la lotta di un essere umano, sotto l’influenza del Bene e del Male, che noi tutti abbiamo provato, che noi tutti abbiamo conosciuto

La pietra di luna
La pietra di luna Di Wilkie Collins;

Riconosciuto come uno dei più grandi capolavori di Wilkie Collins, La pietra di Luna, alla sua uscita nel 1868, consacrò il clamoroso successo dell'autore e riuscì addirittura a destare l'invidia di Charles Dickens, suo grande amico e maestro.

Prolifico autore di «narrativa sensazionale» scrisse una trentina di romanzi, più di cinquanta racconti e numerose opere teatrali e in questa ricca produzione letteraria ricordiamo Basil (1852), Armadale (1866), Uomo e donna (1870), L’albergo stregato (1879), il romanzo psicologico La veste nera (1881) ritenuto «[…] pura narrativa di suspense che si avvale, con grande sapienza, di un caleidoscopico spettro di sfumature, dal gotico al grottesco, dal romantico alla spy story d’epoca».

E ancora: «[…] Sebbene io non dia alcun credito alla fantasiosa leggenda indiana sulla gemma, devo ammettere, prima di concludere, che in questa faccenda sono influenzato da una mia personale superstizione. Sono convinto, o forse è solo un’illusione, non ha importanza, che ogni crimine si porti dietro il suo ineluttabile destino», dal suo capolavoro La pietra di luna (1868);

«Gli inesorabili influssi che un giorno potrebbero governare i nostri miseri cuori, e modellare il breve e triste corso delle nostre esistenze, hanno talvolta origini oscure e remote, e arrivano a noi per vie traverse, tramite i cuori e le vite di persone sconosciute» dal prologo del libro Le foglie cadute (1879);

«[…] Il fiume indolente sembrava ancor più torbido del solito, il nuovo cottage più brutto che mai, esposto com’era alla dura prova dell’inquisitoria luce del sole. Bussai alla porta che dava sulla parte vecchia dell’edificio […]» dal romanzo breve Il fiume della colpa (1886).

Oralità e scrittura si compenetrano, come spesso accade nelle opere di Collins: il racconto delle voci narranti, talvolta multiple, è punteggiato e mediato dall’impiego di documenti – volontà, lettere, confessioni, diari

Illustrazione di Chiara Toninini, 2024, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

Così scrive Laura Chiara Spinelli nell’introduzione al romanzo Il denaro della mia signora. Un episodio nella vita di una ragazza, Bari, ottobre 2017. 

Il creatore di intrecci noir si spense nella città natale il 23 settembre 1889 e con lui le voci inquiete dei suoi paesaggi, le ambientazioni spettrali, i delitti senza colpevole, gli intrighi da dipanare e quelle complesse indagini che rapiscono il lettore trascinandolo con sé fino all’inaspettato epilogo.

I libri di Wilkie Collins

Le nozze di Gabriele

Di Wilkie Collins | Ripostes, 2023

La donna in bianco

Di Wilkie Collins | Fazi, 2024

Il fantasma nella dispensa

Di Wilkie Collins | Elliot, 2023

Una trama di famiglia

Di Wilkie Collins | Ripostes, 2023

La donna del sogno

Di Wilkie Collins | Passigli, 2022

Salvatemi dagli amici

Di Wilkie Collins | Elliot, 2022

Foglie cadute

Di Wilkie Collins | Fazi, 2019

Il denaro di Lady Lydiard

Di Wilkie Collins | Landscape Books, 2019

La veste nera

Di Wilkie Collins | Fazi, 2018

Il fiume della colpa

Di Wilkie Collins | Fazi, 2018

Curiosità letterarie

Di Wilkie Collins | Elliot, 2018

Uomo e donna

Di Wilkie Collins | Fazi, 2017

La pietra di luna

Di Wilkie Collins | Mondadori, 2017

Basil

Di Wilkie Collins | Fazi, 2017

La legge e la signora

Di Wilkie Collins | Fazi, 2016

Armadale

Di Wilkie Collins | Fazi, 2016

L' albergo stregato. Ediz. integrale

Di Wilkie Collins | Newton Compton Editori, 2016

Senza nome

Di Wilkie Collins | Fazi, 2024

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Considerato il padre del genere poliziesco, Wilkie Collins, figlio del pittore di paesaggi William Collins, nacque a Londra l'8 gennaio 1824. Dopo aver cercato senza successo di intraprendere una carriera commerciale, studiò legge e nel 1851 ottenne l'abilitazione all'avvocatura. Non praticò però mai la professione legale e utilizzò la conoscenza del crimine nei suoi scritti. Oltre alla passione per la scrittura, coltivò anche quella per la pittura, ed espose le sue opere alla Royal Academy in una mostra nell'estate del 1849.Nel 1852 conobbe Charles Dickens, con il quale iniziò una duratura amicizia. Scrisse per la sua rivista, un settimanale, "Household Words", e insieme viaggiarono in Francia, dalla quale tornarono con la Recueil des causes célèbres di Maurice Mejean, che riportava in una raccolta tutti i principali casi giudiziari di cronaca nera compresi tra il 1807 e il 1814. Autore particolarmente prolifico, scrisse venticinque romanzi, più di cinquanta racconti, numerose opere teatrali. Dedicò la sua prima opera al padre, morto nel 1847, Memoirs of the Life of William Collins, edita l'anno successivo. Pubblicò poi due romanzi: Antonina nel 1850 e Basil nel 1852. Il primo romanzo maturo risale al 1860: La donna in bianco, complicatissimo romanzo a tinte forti ispiratogli da un fatto personale realmente accaduto e improntato agli influssi balzachiani. Il suo capolavoro fu però La pietra di Luna, del 1868, appassionante romanzo raccontato a più voci in cui si narra di un prezioso gioiello andato perso e dell'onore di una ragazza che rischia di essere macchiato. Fra gli altri suoi romanzi si ricordano: Senza nome, La Legge e la Signora, Armadale, Il fiume della colpa, La veste nera, Uomo e donna e Foglie Cadute.A partire dal 1870, anno della morte di Dickens, la fama di Collins cominciò a scemare, iniziò a soffrire di artrite, finì col diventare dipendente dall'oppio, sviluppò una sindrome paranoica che lo portò a credere di essere sempre accompagnato dal suo alter ego.Non si sposò mai, ma intrattenne relazioni durature con due diverse donne: la vedova Caroline Graves, conosciuta nel 1958 e con la quale convisse per molti anni, e Martha Rudd, con la quale ebbe tre figli. Morì il 23 settembre 1889 e venne seppellito al Kensal Green Cemetery.«Lo scopo principale … è attrarre l’interesse del lettore su un argomento che è stato soggetto di alcuni dei più grandi scrittori, vivi e morti, ma che non è mai stato, né mai lo potrà essere, esaurito, perché interessa eternamente l’umanità. … la lotta di un essere umano, sotto l’influenza del Bene e del Male, che noi tutti abbiamo provato, che noi tutti abbiamo conosciuto.»

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