Anne Frank, Giulia Cecchettin, Antigone: tre figure femminili a confronto

Le indagini della classe 4^

Nel mese di gennaio abbiamo letto alcune pagine de Il diario di Anna Frank, qualche bambino tutto o quasi, ed il libro L’albero di Anne su cui abbiamo altrimenti lavorato, abbiamo ascoltato la storia dell’Antigone di Sofocle e sentito attorno a noi parlare di Giulia Cecchettin. Abbiamo provato a vedere cosa avessero in comune, pur appartenendo a periodi storici molto diversi fra loro ed abbiamo realizzato una presunta intervista a tutte e tre, contemporaneamente. Dove? Leggete tutto il racconto e lo saprete!

Phil De' Veritas: Buongiorno a tutti, per chi non ha avuto modo di ascoltare altre mie interviste nel podcast Le indagini della classe 4^ mi presento: sono Phil De’ Veritas. Oggi intervisterò tre ragazze di epoche diverse, ma che hanno qualcosa in comune, secondo me… Scopriamolo insieme. Chiedo alle mie tre ospiti di presentarsi.

GC: Buongiorno a tutti, è il 2023 e sono contenta di essere qui. Il mio nome è Giulia Cecchettin, ho 22 anni, sono veneta, mi piace uscire con le amiche, studiare, fare sport, ridere ed uscire con il mio fidanzato, finché…

Phil De' Veritas: Ferma, ferma, non raccontare nient’altro, perché ci saranno altre domande.

AF: Buongiorno, sono Anna Frank, ho 13 anni, vivo ad Amsterdam in via Prinsegracht 263, in una soffitta con la mia famiglia e la famiglia di Peter. Qui non possiamo fare rumori. Da qui non possiamo uscire, perchè siamo ebrei e se ci vedono in strada, a causa delle leggi razziali, o ci sparano o ci deportano dove? Ancora non so. Siamo nel 1942.

A: Xaipe (Chaipe), sono Antigone, la figlia minore del re Edipo. Di me ha parlato Sofocle nel 442 a.C. Voglio bene a tutta la mia famiglia: ho due fratelli e una sorella, tutti più grandi di me. Ho una dama di compagnia e vorrei che tutti andassero d’accordo.

Phil De' Veritas: Benissimo, ora che sapete chi sono le mie ospiti, procediamo con l’intervista. Cosa fate nel tempo libero?

GC: Studio, gioco a basket, mi piacerebbe uscire con le mie amiche quando voglio.

AF: Studio, leggo molto: vorrei diventare una scrittrice o una giornalista. Amo la mitologia greca, tra cui Antigone, e quella romana.

A: Ascolto le storie che mia sorella maggiore mi racconta, ascolto i miei fratelli quando giocano e riflettono sul loro futuro, vado nel bosco a cercare sassi colorati e bacche saporite e profumate con cui a volte produco tinture che uso per dipingere i tessuti.

Phil De' Veritas: Chiedo a tutte e tre: come vi definite?

GC: Vittima di un falso amore.

AF: Vittima dei nazisti e delle leggi razziali.

A: Vittima dello zio Creonte, di una legge ingiusta.

Phil De' Veritas: Cosa vi è mancato?

GC: La libertà di uscire con le mie amiche, la libertà di scegliere il mio fidanzato, la libertà di pensare con la mia testa, la libertà di vivere.

AF: La libertà di uscire in strada come i miei coetanei, la libertà di vivere come i cristiani e con loro, la libertà di vivere.

A: La libertà di seppellire mio fratello, la libertà di scegliere e di pensare, la libertà di vivere.

Phil De' Veritas: Se foste libere, cosa fareste?

GC: Uscirei, mi divertirei e sceglierei un ragazzo che mi ama davvero, che si fida e non è geloso.

AF: Cercherei di migliorare il mondo in cui tutti sono ugualmente rispettati.

A: Cercherei di convincere mio zio a farmi seppellire mio fratello e a fare in modo che tutti possano ricevere una sepoltura e non siano in balia degli uccellacci neri.

Phil De' Veritas: Amate la vita?

GC: Molto, mi piace ridere e scherzare: di me dicono che sorrido sempre. Anche i miei compagni di classe apprezzano la mia simpatia.

AF: Mi piace molto vivere e cerco di essere felice, di sorridere, perchè così anche chi mi sta vicino è felice. Come mia abitudine anzichè concentrarmi sulle cose brutte che accadono attorno a me, penso alle cose belle. Credo nella bontà delle persone e cerco di dare a tutti una seconda possibilità. Considero meraviglioso che nessuno debba aspettare un solo attimo prima di iniziare a migliorare il mondo.

A: Amo una vita vissuta bene, con la mia famiglia, amo la pace, non posso vivere nell’odio: io posso solo amare; vorrei che tutte le persone abbiano la stessa dignità anche nell’ultimo momento della vita. Una legge non può dirmi cosa fare con mio fratello, perchè quel fratello non sarebbe più tornato, essendo morti i genitori.

Phil De' Veritas: Avete paura di qualcosa?

GC: Sì, ho paura del mio fidanzato che mi impedisce di uscire, di divertirmi, di fare quello che voglio io: non mi fa “respirare”.

AF: Sì, ho paura che ci scoprano e ci uccidano, ma anche che una bomba distrugga il nostro alloggio e, quindi, tutti noi.

A: Sì, di essere scoperta mentre cerco di seppellire mio fratello, di non rivedere più mia sorella Ismene, di morire, ma paura e coraggio vanno insieme. Da piccola avevo paura delle storie paurose che mi raccontava mia sorella. Ora temo che le persone sprechino i momenti importanti e non li vivano fino in fondo. Mentre mi incarceravano temevo che mia sorella si tradisse e volesse fingere di essere dalla mia parte.

Phil De' Veritas: Direi che l’intervista si può concludere qui. Restituisco le chiavi del paradiso a san Pietro, che me le ha gentilmente prestate per l’occasione. Cosa ho capito dall’incontro con queste tre ragazze coraggiose? Bisogna amare tutti, rispettando le persone, il loro genere, la loro religione, i loro sentimenti, le loro idee; bisogna credere nelle persone e dare loro una seconda possibilità; non bisogna avere paura di esprimersi; bisogna accogliere la vita così com'è cercando di vedere sempre il lato positivo, l’aspetto buono. Ragazze e ragazzi, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo podcast. A presto dal vostro Phil De’ Veritas!