Finalmente! Dal 21 al 24 marzo torna in presenza a Bologna, dopo due anni, la Bologna Children’s Book Fair.
Sono quasi sessant'anni che tutti coloro che si interessano a vario titolo ai libri per l’infanzia aspettano questo appuntamento annuale, un’esperienza sempre emozionante e unica.
Entrando si incontra subito un grande spazio dove si può visitare la “Mostra degli Illustratori”, la cui selezione è affidata a esperti internazionali del settore. Ogni anno il vincitore del Bologna Children’s Book Fair pubblicherà un albo e avrà una mostra personale in Fiera l’anno successivo. Da guardare è il muro degli illustratori dove disegni, illustrazioni, contatti e biglietti da visita riempiono le pareti e dove ragazzi alle prime esperienze sperano di fare l’incontro che gli cambierà la vita.
È coinvolgente anche passeggiare fra gli stand degli editori, dove non è difficile vedere file di persone in attesa di un piccolo schizzo realizzato dall’illustratore preferito; fermarsi a parlare con gli editori, specialmente delle piccole case editrici; scoprire nuovi libri, nuove tecniche. Tutto sempre diverso anche se “è sempre la Fiera del Libro”, che si ripete ogni anno dal 1964 con vari premi per autori, editori e illustratori. Il primo riconoscimento letterario, il “Balanzone d’oro”, è stato vinto dal libro “Scaramacai e la donna baronessa” (scritto da Guglielmo Zucconi, illustrato da Grazia Nidasio, edito Mondatori), mentre il primo riconoscimento grafico, il “Torchio d’oro”, è stato assegnato al poeta Jiri Kolar, e all’illustratore Vladimir Fuka, con il libro “V sedmén nebi” (esiste un’edizione italiana, “Al settimo cielo” tradotta da Gianni Rodari).
Con il passar degli anni i premi acquistarono un aspetto più internazionale, venne istituito il premio “Critici in Erba” e il “Premio Grafico Fiera di Bologna” che dal 1968 ha sia la sezione per l’Infanzia sia la sezione per Giovani; per ogni premio sono pensate anche alcune “Menzioni” per segnalare libri di meritevole attenzione. È solo nel 1995, dopo trentun anni dalla prima edizione, che viene istituito il “Bologna Ragazzi Award”, con i premi “Fiction” (sezione dedicata alla fantasia), “Non Fiction” (sezione dedicata ad argomenti del sapere utili all’apprendimento), “New Horizons” (istituito nel 2001 per l’editoria dei Paesi Arabi, dell’America Latina, dell’Asia e dell’Africa) e “Opera Prima” (istituito nel 2009, riservato agli autori emergenti e alle proposte di ricerca più innovative); dal 2012 il “Premio Bologna Ragazzi Digital Award” è per le app che hanno contenuti narrativi e interattivi rivolti alle giovani generazioni, con una sezione Fiction e una Non Fiction.
Proprio ieri, durante il primo giorno della Fiera, è stato assegnato l'Hans Christian Andersen Award 2022. Per la sezione autore ha vinto la scrittrice francese Marie-Aude Murail (tra i suoi libri più famosi: Oh, boy!, Miss Charity, Nodi al pettine), tra gli illustratori è stata invece premiata la coreana Suzy Lee, della quale non possiamo non citare il meraviglioso silent book L'onda.
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| Corraini, 2008Di
| Giunti Editore, 2019Di
| Corraini, 2008Di
| Giunti Editore, 2019Di
| Giunti Editore, 2021Non da meno sono le presentazioni, le tavole rotonde, le conferenze organizzate ogni giorno, aperte a chi vuol partecipare: si parla di libri, del loro futuro, della loro bellezza, di come continuare a meravigliare i ragazzi, di come interessarli; si parla di fantasia, di avventura, di mistero, di tutto il mondo che coinvolge lo scrivere e il leggere.
Attrattiva sempre nuova e molto forte è il padiglione dedicato all’editoria straniera. Libri sconosciuti riempiono gli stand delle varie nazioni. Stile, grafica, tratto del disegno diversi da quelli che siamo abituati a vedere, ma tutti belli, che stimolano curiosità e interesse. Quest’anno i Paesi e le Regioni del mondo che esporranno in fiera saranno circa 85 e ospite d’onore sarà Sharjah, uno fra i sette Emirati che formano gli Emirati Arabi Uniti.
È dal 1964, anno del primo allestimento della Fiera del Libro, che mi aggiro fra gli stand degli editori, grandi e piccoli, italiani e stranieri per curiosare e sfogliare; assisto alle presentazioni, agli incontri, ammiro la mostra degli illustratori e quella del paese ospitato. Sono curiosa, mi piace ascoltare i commenti delle persone.
Quando arrivano la mattina, si riconoscono subito coloro che vengono per la prima volta: hanno un aspetto smarrito, timido, si sentono persi, non sanno cosa fare, dove andare…ma basta poco perché la loro espressione cambi e vengano coinvolti dall’entusiasmo delle altre persone. Piano piano mi avvicino a tre ragazze, sono Angela, Nicoletta e Manuela; è bello ascoltarle, stanno raccontando le loro esperienze; mentre passeggiano fra gli stand degli editori italiani, è Angela la prima a parlare:
"La fiera di Bologna è il luogo che per eccellenza rappresenta per me il Paese delle Meraviglie. Sebbene ci vada ormai da tanti anni, mi ritrovo ogni volta a sentirmi come una sprovveduta e meravigliata ospite pronta a scoprire tesori. Tra quelli più importanti, oltre a quelli scovati nell'editoria internazionale, ci sono non solo titoli, ma soprattutto piccole case editrici che si affacciano coraggiose a questo mondo complesso, credendo profondamente nel valore dei loro progetti.
Deliziosa scoperta sono le Edizioni Primavera, che all’eleganza delle illustrazioni hanno affiancato scrittori di punta. Scoprite la delicatezza e la forza di un albo dedicato al ciclo della vita e della morte come legame imprescindibile e normale tra due “personaggi”, che con colori luminosi e parole pacate, regala serenità ai bambini che si confrontano con questo mistero. Quasi unico nel panorama editoriale, qualche anno fa mandava fuori catalogo i libri dedicati a questi argomenti.
Le guance rosee con un fiore tra i capelli. La morte cavalca una bici rosa. La morte, una bambina dagli occhi verdi in un mondo pastello, visita piccoli animali con pelliccia morbida e grandi animali con denti aguzzi. Si attarda con una gentile nonna mentre lavorano a maglia un'ultima sciarpa insieme.
E poi Timpetill: la possibilità di toccare con mano e quindi raccontare la magia di libri che con la carta creano incantesimi per l’immaginazione. Il lavoro di cartotecnica, intagli, grafica coloratissima e innovativa, insieme ai testi curatissimi e a volte anche a inserti di altri materiali, diventano gioielli da custodire e far gustare a tutti coloro che sono convinti che far crescere i bambini con i libri giusti significhi educarli alle emozioni e alla bellezza e quindi contribuire ad un mondo migliore."
(Angela Resta)
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| Timpetill, 2021Di
| Timpetill, 2014Anche Manuela ha ricordi ben impressi nella sua mente:
"Ricordo molto bene la mia prima Fiera del Libro per Ragazzi a Bologna, ormai molti anni fa. È ancora perfettamente viva la sensazione di incanto e meraviglia che ho provato appena entrata e varcati i tornelli, mentre camminavo con il naso in su. La stessa sensazione di incanto si rinnova ogni anno, la stessa allegria, è come rivedere amici cari. Qualcuno non ci crede: "ma davvero ci vai ancora? Ma non ti sei stufata, in fondo è sempre la stessa".
Mi ci mandarono per caso e credo che, senza dubbio, sia stato il più bel regalo ricevuto insieme alle colleghe di quasi tutte le librerie d’Italia, direi una specie di iniziazione. Gli editori italiani ci aspettavano e accoglievano con grande entusiasmo: vedere questo stuolo di libraie innamorate dei libri per ragazzi li spiazzava, li commuoveva, ci riempivano di domande, soprattutto Orietta Fatucci, allora editor di Einaudi Ragazzi, sempre accogliente, si fida tuttora dei nostri consigli e accetta tutte le critiche. Una donna con grandissima esperienza nel mondo dei libri, visionaria e determinata. Un anno ci fece trovare una bottiglia di olio di oliva delle colline del Carso con etichetta personalizzata, disegnata per noi da Annalaura Cantone, allora esordiente.
La prima volta in Fiera, mi sono guardata intorno e ho pensato: "Questo è proprio un posto fatto per me, mi somiglia parecchio. Sono tutti appassionati come me, penso che ci tornerò sempre e non mi stancherà mai".
Non potevo perdermi tutti gli incontri tematici, da quelli con gli autori stranieri che difficilmente avrei avuto l’occasione di poter ascoltare di persona o solo vedere all’opera, o quelli con illustratori provenienti da tutto il mondo, spesso giovanissimi, che con le loro cartelle piene di disegni originali, acquerelli, tempere, olii (allora era così, niente tecnologia) correvano da uno stand all’altro: li seguivo con lo sguardo e sbirciavo i fogli immaginandomi albi futuri.
Pensate, il famoso pannello in entrata, prima vuoto e nudo, nel corso della prima giornata si animava di prove variopinte, indirizzi e biglietti da visita in tutte le lingue, fermati con puntine, a formare un mosaico coloratissimo di artisti che cercavano editori con cui pubblicare".
(Manuela Fedeli)
Continuano a camminare, a fermarsi agli stand e arrivano alla sezione degli editori stranieri…i loro occhi si illuminano e sperano che qualche libro arrivi anche da noi. Ora è Nicoletta che si racconta:
“Se penso ad un libro significativo dei miei anni in fiera, mi viene in mente L'ultima spiaggia di Innocenti. Se penso all'evento in generale, ricordo l'emozione del treno alle cinque del mattino per arrivare il prima possibile, sapendo che ad attendermi nei padiglioni ci sarà tutto il mondo. Le anteprime e chiacchiere con gli editori italiani sono sempre un piacere, per carità, ma poter passeggiare tra i cinque continenti e assaggiare i libri che si pubblicano nel mondo é magnifico. La sensazione che ci sia comunanza tra tutti, nei contenuti e a volte nei tratti grafici, é emozionante tanto quanto innamorarsi di un albo, magari in coreano o giapponese, e scoprire dopo qualche mese che una casa editrice italiana l'ha comprato per pubblicarlo in traduzione! Certo, la grafica orientale resta molto diversa dalla nostra, eppure quanta bellezza!
Stessa cosa per la narrativa: quante volte sfogliando i romanzi ci siamo accorte che i temi erano comuni. Nel mondo si è bambini allo stesso modo, anche quando la società e l'economia dei Paesi sono diversissime. In fiera tutto ciò è così tangibile da commuovere a volte, e soprattutto in questi giorni tristi di guerra, viene da pensare che gli occhi brillanti e sgranati di gioia davanti a un bel libro sarebbero gli stessi qui, in Italia, e altrove nel mondo.
Per noi librai é come tornare a casa, un modo per confrontarsi con colleghi librai, editori, scrittori e illustratori perché il nostro é un lavoro di "comunità", é una catena virtuosa che trasforma un pensiero in un'opera d'arte e la consegna in piccole mani, nutre cuori e menti.”
(Nicoletta Marchese)
Un libro pieno di personaggi che conosciamo già. Sono i personaggi di molti classici della letteratura. Un pigro, grigio pomeriggio, mentre annoiato ciondolavo qua e là, la mia immaginazione, seccata di non essere presa sul serio, si prese una vacanza... e non tornò mai più.
La giornata sta volgendo al termine e ora, tutte insieme, si dirigono verso l’uscita. Per ultimi, i miei ricordi:
“La prima volta che sono venuta alla Fiera di Bologna ero un’adolescente. Mio papà in quel periodo lavorava a Bologna, e non so come gli sia venuto in mente di portarmi alla Fiera, so solo che un giorno mi sono ritrovata con lui a questa manifestazione. Non mi era mai capitato di vedere quella immensa quantità di libri, tanta gente che guardava e curiosava. La sera, ripensando alla giornata trascorsa, il mio cuore era pieno di emozioni; emozioni che sono tornate quando, dopo anni, ormai adulta, sono tornata in Fiera. Lavoravo già in libreria, ma la curiosità per gli eventi che si svolgevano e per gli stand degli editori italiani e soprattutto stranieri era molto forte. Sembravo l’adolescente di qualche anno prima, desiderosa di tutto ciò che mi circondava. Con il passare degli anni la razionalità ha preso un po’ il sopravvento e le mie visite sono diventate più mirate, ma ogni volta che mi ritrovo davanti l’ingresso della Fiera la mia mente non può fare a meno di ricordare la prima volta."
(Sara Furia)
Di
| L'Ippocampo Ragazzi, 2009Di
| Salani, 2017Di
| Orecchio Acerbo, 2007Altri consigli di lettura
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