Sentiamo spesso parlare di libri come ponti: tra autore e lettore, tra epoche diverse e a volte lontanissime, tra persone che si scambiano consigli e tra generazioni. Questo romanzo è proprio un caso di ponte perfetto, quello tra genitori e figli.
Scritto a quattro mani, il libro ci restituisce più voci, anche se la principale è quella di Giorgio, il protagonista della storia. Giorgio sta per iniziare la seconda liceo e ha tanti dubbi sul senso della vita e su tutto il resto, tanti quanti sono i capelli che ha in testa. Vive quella fase di passaggio in cui non si sa bene chi siamo e cosa diventeremo, in cui tutto sembra fare schifo. Amicizie che pensavamo fossero indissolubili si sciolgono come un gelato al sole d’estate, altre si rivelano superficiali e ci accorgiamo che ciò che le tiene insieme è forse la noia. La scuola, a quell’età, può essere un tasto dolente, non tanto perché non ci piace studiare, ma magari non siamo nella classe giusta, magari uno dei nostri professori proprio non fa per noi, oppure noi non facciamo per lui. I genitori poi, sono un po’ come degli alieni che ci capiscono poco o nulla, tutti presi dal dirci cosa fare e cosa no, o forse è il contrario, e sono i ragazzi non più bambini e non ancora adulti a essere degli alieni.
Caterina, la mamma di Giorgio, gestisce una libreria che ha ereditato dai genitori, e per controllare che lui faccia i compiti e studi, lo fa andare in negozio da lei. È nell’ufficio della madre che Giorgio trova un quaderno con la copertina di Dylan Dog, un quaderno che attira la sua attenzione. Si tratta di un diario condiviso tra sua madre e una sua amica, di cui lui però non ha mai sentito parlare. La curiosità è tanta e tale che quella che doveva essere una sbirciatina si trasforma in una lettura coinvolgente e avvincente, tanto da perdere la cognizione del tempo. Il diario parte dal primo anno di scuola superiore, che le ragazze vivono in scuole diverse per scelta dei genitori, e racconta tutto ciò che accade loro: nuovi compagni, amori, emozioni e screzi, il desiderio di essere sempre migliori amiche e la paura che il nuovo le possa allontanare. Evidentemente questa Karl (Carlotta) è stata per Kat (Caterina) un’amica importantissima e molto amata, sostegno e scudo, complice e avversaria, insomma, una vera amica. Ma la domanda più grande è: che fine ha fatto la Kat del diario e come può essere la Caterina-mamma di oggi? E chi è Karl?
Gli eventi di quel lontano 1996 diventano un'ossessione per Giorgio, che scopre un’incredibile verità: anche i genitori sono stati ragazzi e le loro storie non sono state così diverse da quella che sta vivendo lui.
Peccato che quelle pagine gli si siano spalmate addosso come le briciole delle patatine al formaggio sulle dita: quando finisci di mangiarle non riesci a trattenerti dal rimettere le dita nel sacchetto... o in bocca
Un libro di narrativa per ragazzi e ragazze dagli 11 anni e per tutti gli appassionati di misteri, emozioni, storie d'amore e d'amicizia. Una storia sull'amicizia vera, che lascia liberi; sulla solitudine, pur gremita di follower; sulla solidità delle relazioni che si costruiscono mettendosi nei panni dell'altro. Chi non si è chiesto come fossero i propri genitori da ragazzi?
A condividere le letture c’è Emma, che arriva nella vita di Giorgio come un fulmine a ciel sereno. Si incontrano ad una festa e si trovano sui social. Quello che sembra un incontro un po’ impacciato pone le basi per un’amicizia con la A maiuscola. I due si scoprono spiriti affini, accomunati dalla passione per la batteria: tutti e due la suonano, adorano la stessa musica e soprattutto i Sex Pistols, tanto da scoprire di aver soprannominato le loro batterie, rispettivamente, Nancy e Sid. Giorgio ed Emma affrontano insieme un momento di passaggio che sembra un giro sulle montagne russe, quando il confine tra amicizia e innamoramento è sottile e può far paura.
Ecco la bellezza di questo libro ponte tra genitori e figli, che potrebbe diventare una splendida lettura condivisa, capace di affrontare con leggerezza e delicatezza temi seri: la ricerca della propria identità, i turbamenti dell’adolescenza, le cose della vita che premono e a volte sembrano rubare fiato e spazio; ma, tranquilli, ci si passa tutti e se ne esce. Ci si diverte anche parecchio tra queste pagine, in cui si possono ritrovare anche gli adulti, quei genitori che a volte sembrano aver dimenticato di essere stati ragazzi e di aver lottato contro gli stessi "demoni celesti" (citazione da un meraviglioso manga, Nana di Ai Yazawa). Sono convinta che, chiudendo il libro, ci si riconoscerà di più, perché per quanto siano cambiati i tempi, alla fine si è adolescenti quasi allo stesso modo.
Come ha potuto dimenticarsi che aveva sofferto per la stessa cosa alla sua età?
Musica, manga e fumetti, estati che profumano di sale e libertà, conflitti e amori: che sia oggi o il 1996 poco cambia, quindi tuffatevi tra questa pagine a cuore aperto e fronte alta. Potrebbe capitare di tirare fuori dai cassetti le vecchie foto e farsi delle belle risate a vedere com’erano mamma e papà a quell’età, e magari ci si troverà a raccontare e, perché no, a scrivere il nostro libro ponte.
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I libri di Carlotta Cubeddu
Di
| Il Castoro, 2019Di
| Piemme, 2019Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
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