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"Draconis Chronicon" di Manlio Castagna

Medioevo, anno 1066, nella città di Salerno si snodano le avventure di un gruppo di adolescenti: Barliario, figlio di Rainardo, grande alchimista, Shabbatai, appartenente ad una famiglia di tintori di stoffe, Trocta de Ruggiero, figlia del nobile de Ruggiero, e Mercuriade, sua accompagnatrice. In apparenza sembrano dei ragazzi con caratteristiche molto diverse dai ragazzi di oggi, ma l’autore man mano mette in risalto le peculiarità di ognuno, rendendo apprezzabili e vicini a noi molti aspetti della loro personalità.

La storia ci pone di fronte a due mondi che sembrano apparentemente lontani: la scienza, gli studi e la magia, in particolare l’alchimia e la stregoneria. Inizialmente incontriamo Barliario e Shabbatai, migliori amici che, dopo aver ascoltato i deliri di un vecchio monaco che parlava del risveglio di una Bestia, del drago e del suo fuoco, rientrano a casa passando dalla Torre dei Ladri: qui si imbattono, purtroppo, in Ermanno Testadiferro, figlio di uno dei consiglieri del principe Gisulfo. Tra di loro non scorre buon sangue, scoppia una rissa e rimangono feriti entrambi. Si recano dunque al fiume per sciacquare le ferite e lì avviene l’incontro più importante, quello che segnerà l’inizio di un’avventura unica che mai avrebbero pensato di vivere, quello con Trocta de Ruggiero, chiamata Trotula, e la sua accompagnatrice Mercuriade. Trotula si accorge della ferita di Shabbatai e si offre di curarla. I due ragazzi rimangono a dir poco sorpresi. 

«Dove hai imparato tutte queste cose?» chiese Shabbatai. «A scuola. Studio alla Scuola Medica.» «Tu studi da medico?», si intromise Barliario. «Da medichessa» precisò subito lei.

Successivamente Barliario, rientrando a casa, racconta al padre, sempre molto severo con il figlio, di essere riuscito per un attimo nell’Extricatum, ovvero nello staccarsi dal proprio corpo in carne e ossa e compiere un viaggio astrale con la mente. Rainardo ribadisce al figlio che il controllo delle emozioni è fondamentale per riuscirci: «Anche quando vorresti fuggire lontano per non provarle. Il vero potere dell’Extricatum non è lasciare il corpo. È imparare a comandare la mente.»

L’aspetto emotivo di Barliario è una parte fondamentale nel libro, Manlio Castagna ha la grande capacità di farci entrare nei pensieri del giovane alchimista e farci percepire la sua autenticità e personalità, mettendo a nudo le sue emozioni.

Con un avvenimento tragico, ecco che la storia entra nel vivo: nella notte, il padre di Barliario rimane ferito a causa di un incendio nel suo laboratorio; viene allora trasferito nel monastero di San Lorenzo per le cure. Qui accade qualcosa di oscuro e misterioso. Una figura grande, un uomo incappucciato dalla voce profonda propone a Barliario un patto con lui per salvare la vita al padre: nessuno conosce quest’uomo, nessuno sa chi sia, forse è il Demonio, si sa solo che il suo nome è Arimane. Barliario accetta e deve dunque partire per un viaggio verso Volturara, alla ricerca del fuoco del Drago.

La figura di Arimane è potente, e porterà Barliario verso l’ignoto, costringendolo a tirare fuori tutto il suo coraggio. Anche qui l’autore ci rende partecipi e ci fa pensare a cosa siamo disposti a fare, mettendo da parte le insicurezze, per raggiungere il nostro obiettivo.

Fortunatamente, però, Barliario non parte da solo: Shabbatai, Trotula e Mercuriade decidono di seguirlo in questa impresa. Da qui il libro si dipana in una serie di avventure pericolose e talvolta terribili, con particolari misteriosi e fantastici. Il viaggio di questi ragazzi non è solo un cammino all’insegna dell’avventura, è anche un cammino di crescita, per imparare ad affrontare il mondo. L’avventura comincia, e dopo ore di viaggio la prima sosta è presso l’Eremita Vulferio, in apparenza un uomo semplice dai modi gentili, ma che poi scopriranno essere una creatura terrificante. Sfuggirgli sarà un’impresa ardua, ma grazie a Ligea la Negromante, sua prigioniera da tempo, riusciranno a liberarsi. Ligea avrà un ruolo chiave per la missione di Barliario: gli farà conoscere la strega Tempestaria, che lo aiuterà nell’Extricatum, donandogli una pietra chiamata Jais. Ciò che sorprende ancora di più è che Barliario, successivamente, capirà che i suoi successi non sono solo legati alla Jais, ma anche e soprattutto alla sua forza di volontà e che è il potere dentro di lui che lo sta portando avanti nel suo cammino per diventare un uomo.

Barliario sentirà crescere pian piano qualcosa di grande nel suo cuore: vuole dimostrare di essere degno figlio del grande Rainardo e suo prossimo successore.

Sorprese e colpi di scena da lasciare con il fiato sospeso proseguono nelle pagine di questo fantasy storico in cui Manlio Castagna, grande narratore per ragazzi, ci dà la possibilità di prendere parte e vivere ogni momento ed esperienza con i protagonisti. L’autore racconta di ragazzi ai ragazzi, usando un linguaggio libero che arriva a loro in modo naturale, senza troppi giri di parole:

Se sei onesto, con i ragazzi puoi parlare di qualsiasi argomento. Non devi edulcorare. Devi raccontare credendo in quello che dici, senza la pretesa di inviare messaggi… per quello c’è whatsapp!

Manlio Castagna in un’intervista al Corriere della Sera

Ma quanto c’è di vero in questa storia e quanto è frutto della fantasia? Beh, Trotula è realmente esistita e ha studiato all’antica Scuola Medica di Salerno, e anche Barliario sembra sia esistito davvero, un “mago” pare, di certo un grande alchimista. Per il resto, le leggende sono scrigno di molti segreti e di verità, e così è questo libro: uno scrigno da aprire e da scoprire pagina dopo pagina, partendo per un viaggio fantastico.

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