La prima cosa che ho pensato dopo aver letto questa graphic novel è stata: accidenti che fortunata che sono! E al posto dei protagonisti della storia che cosa avrei fatto? Quanto è importante per me la libertà e quanto sono disposta a rischiare per ottenerla o conservarla? Ma facciamo ordine e partiamo dall’inizio. In questo libro emerge chiaramente che noi siamo non solo il frutto della nostra storia, ma soprattutto artefici del nostro destino! Rivolgendo lo sguardo indietro negli anni e sfogliando le pagine colorate dai toni dell’arancio e del viola, ecco che ci ritroviamo nel 1979 a Berlino, città divisa in due identità ed entità diverse da un muro invalicabile lungo 175 km, che separa famiglie e visioni del mondo. Per molti di quelli che si sono ritrovati costretti ad abitare a Berlino est, giovani o adulti che fossero, ciò che nascondeva quel muro era l’ideale di una vita serena e felice dove ognuno aveva la libertà di essere, fare e soprattutto pensare ciò che voleva, al di là della “dittatura politica” a cui tutti soccombevano e con cui spesso si collaborava soprattutto per paura. Anche solo avvicinarsi al muro metteva in pericolo chiunque. In questa storia, solo un palloncino può riuscire ad attraversare il muro, come quello che segue con lo sguardo Doris, bimba curiosa, che dopo qualche pagina incontreremo come giovane donna determinata alla fuga verso la libertà, pronta a coinvolgere amici e colleghi in un’avventura che cambierà definitivamente le loro vite.
Siamo a Berlino, nel 1979. La città è divisa in Est e Ovest da una barriera impossibile da valicare. Da una parte c'è una città normale, dall'altra invece una città in cui è difficile esprimere le proprie idee ed essere veramente liberi. Peter, Gunter, Doris e Petra, che sono amici, hanno la folle idea di provare a fuggire su una mongolfiera, costruita da loro stessi. In gran segreto si organizzano.
Che vita è quella in cui bisogna sempre guardarsi le spalle, non ci si può fidare di nessuno, si devono temere i propri vicini e persino fare attenzione alle espressioni del viso o alla musica che si ascolta? ll gruppo di amici che tenterà l’impresa impossibile di oltrepassare il muro troverà l’ispirazione giusta proprio ascoltando una canzone giunta tramite il contrabbando da Berlino ovest, una canzone che parla di novantanove palloncini! Se la libertà non si può raggiungere per terra o per mare, allora lo faranno attraverso il cielo, fabbricando artigianalmente una mongolfiera in grado di trasportarli dall’altra parte: ce la faranno?
Il coraggio di Doris - alimentato dalla scomparsa dei suoi genitori, arrestati e inghiottiti dalla Stasi dopo che, per regalarle un futuro migliore, avevano tentato di oltrepassare il muro senza riuscirci - sarà il motore di tutto, come il gas che alimenterà quella mongolfiera con cui i protagonisti tenteranno di valicare il muro per riprendersi una vita normale. Il libro ci tiene con il fiato sospeso ogni istante, ci induce a guardarci le spalle e a farci domande importanti, ci rende partecipi delle trepidazioni dei personaggi, a fare il tifo per loro e a rassicurarli, a incitarli a non arrendersi alla cattiveria umana, ma soprattutto ci catapulta in una fase storica da poco trascorsa ma che conosciamo poco, sebbene riguardi un Paese poco oltre i nostri confini.
Sappiamo tutti che la caduta del muro di Berlino è stata una svolta fondamentale per la storia dell’Europa, per le vite di moltissime persone, probabilmente se questo non fosse accaduto anche la nostra vita e la nostra economia sarebbero state diverse, ed è fondamentale comunicare alle giovani generazioni, con i mezzi giusti, la portata morale e politica di questo evento, ricordando ancora oggi i sentimenti di coloro che hanno vissuto la limitazione della libertà di movimento e di espressione e riflettendo su tutto questo. I rischi che questo gruppo di amici correranno sono altissimi, e aumentano istante dopo istante, soprattutto dopo il primo fallimento: in gioco c’è la vita stessa in cambio della libertà e riflettere con leggerezza su questo, su quanto valga una “vita senza” è una bella sfida che questo libro vince raccontandoci un pezzo di storia contemporanea attraverso una graphic novel, che nella sua originalità è adatta anche ai dislessici per il tipo di carattere usato.
Strelzyk e Westel, questi erano i nomi delle due famiglie realmente esistite che, alla fine del 1979, tentarono l’impresa di valicare il muro grazie ad una mongolfiera fabbricata da loro con materiale di fortuna e ci riuscirono, nonostante in un primo momento fossero convinti di aver fallito; dalla loro storia sono nati anche dei film, in omaggio a tutti coloro che ostinatamente non si sono rassegnati e non si rassegnano ad accettare muri che dividono e limitano, come i tanti ancora presenti e tutt’ora in costruzione in diverse parti del mondo.
Una piccola curiosità: la canzone di successo citata nel libro Neunundneunzig Luftballons fu invece pubblicata nel 1983 dal gruppo tedesco Nena che probabilmente si ispirò a questa vicenda.
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