Frugando nei vecchi bauli o nelle scatole conservate in cantina, può capitare di trovare plichi di cartoline o lettere, magari tenuti assieme da un nastro colorato. Ai bambini di oggi sembreranno oggetti antichi, forse strani, eppure non così tanti anni fa cartoline e lettere erano il modo in cui si comunicava, per raccontare agli amici o ai nostri cari quello che facevamo, i nostri sogni e desideri, oppure per mostrare i luoghi delle vacanze e le meraviglie che avevamo visto. Le lettere, sigillate in buste chiuse, si scrivevano per racconti più lunghi, ricchi di particolari, per confessare segreti o emozioni che dovevano restare nascoste a occhi indiscreti; le cartoline invece le poteva leggere chiunque, anche un vicino curioso, quindi a volte con poche righe frettolose si mandava soltanto un saluto.
Quanto era bello correre a casa e cercare nella cassetta della posta quel messaggio che magari aspettavamo da giorni e giorni: salti di gioia se la posta era arrivata, un sospiro deluso se la cassetta era vuota. Può sembrare strano, ma anche nell’attesa della risposta a una nostra missiva, o del messaggio che ci era stato promesso, c’era un che di piacevole. La posta viaggiava da un luogo all’altro per giorni, col rischio di andare smarrita, e nel mentre ci si poteva perdere in mille congetture su cosa ci avrebbero risposto. Poteva capitare di chiedere consigli o pareri su decisioni da prendere, su progetti da realizzare e di trovare nella risposta la soluzione ai nostri dubbi. Sulle lettere di carta capitava di ridere per le cose buffe e di commuoversi per le cose tristi…una lacrima versata sull’inchiostro ed ecco che alcune parole potevano diventare quasi illeggibili.
In giro per le strade si vedevano spesso i postini, mitici portalettere con le loro borse pesantissime, che sapevano decifrare anche gli indirizzi scritti male o incompleti perché alla fine conoscevano bene chi abitava in una determinata via. Capitava che, incontrandoti, se sapevano che aspettavi una lettera, te la consegnassero senza neanche metterla nella cassetta della posta e con un sorriso soddisfatto riprendevano il loro giro di consegne.
Oggi siamo abituati a mail e messaggi scritti a computer o sui nostri telefonini, le lettere invece si scrivevano a mano e dal modo in cui erano scritte si poteva immaginare o ricostruire il sentimento di chi scriveva. Una lettera scritta di fretta magari aveva mille cancellature, mentre una pensata e rivista mille volte presentava una grafia perfetta e ordinata: sicuramente era stata scritta prima in brutta copia. La rabbia si poteva percepire da parole calcate con forza, tanto che la penna rischiava di bucare la carta! Non c’erano le faccine per trasmettere sentimenti e sensazioni e allora si aggiungevano a mano piccoli disegni oppure si mettevano disegnini o pallini sulle “i” a forma di cuore. C’erano buste leggere, pochi fogli sottili, e buste pesanti, con lettere tutte decorate con ritagli di riviste, fiori secchi o biglietti e foto che si potevano spedire assieme. Addirittura, capitava di ricevere lettere profumate. Si spruzzava il profumo preferito sulla carta, la si faceva asciugare, e poi via fiumi di inchiostro a creare un ponte tra persone lontane!
Di seguito, alcuni libri per bambini che raccontano quello che è stato per tanti il piacere della posta, la trepidazione nell’affidare alla cassetta rossa le nostre lettere e il desiderio di ricevere le risposte. Buona lettura e chissà, magari vi verrà voglia di scrivere e spedire qualcosa!
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