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Il Piccolo Principe compie 80 anni 

Immagine tratta dal libro "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry, Bompiani, 2021

Immagine tratta dal libro "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry, Bompiani, 2021

Ritrovarsi al cospetto di un’opera fondamentale, come Il Piccolo Principe, che in questi giorni compie 80 anni dalla prima pubblicazione, mi emoziona e a tratti disorienta. L'opera di Antoine de Saint-Exupéry vanta più di 500 traduzioni in tutto il mondo, non solo nelle lingue principali ma anche in numerosissimi dialetti locali e lingue antiche, pare infatti che dopo la Bibbia sia il libro più tradotto! Come per molti, credo, questo libro ha iniziato a far parte della mia vita durante l’adolescenza e continua a farlo in modo sempre diverso man mano che gli anni scorrono; ogni volta che lo rileggo me ne innamoro, lo confesso! Assaporo e scopro sempre declinazioni diverse su cui soffermarmi e, a tratti, arrivo a pensare che non sia affatto un libro per bambini. E invece no: è anche per bambini! Con un linguaggio diretto e lineare, simile a quello della fiaba, ci fa tornare alla memoria quell’attitudine alle relazioni che appartiene all’essere umano. Ci riporta alla semplicità che nella fretta di entrare nel mondo adulto abbiamo perso, mentre eravamo intenti a misurare il valore delle cose giudicandole dall’esterno e, ai bambini, racconta la magia degli incontri che cambiano la vita, perché

Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi

Saint-Exupéry (il cui cognome sognante sembra fatto apposta per essere abbinato al suo libro), per ricordarselo che fa? Accompagna il testo a delle illustrazioni ad acquerello – realizzate da lui stesso – che hanno fatto la storia dell’editoria e contribuito alla fortuna di questo libro. Sebbene infatti nel 2015 siano scaduti i diritti d’autore e i tentativi di dare a questa storia volti e colori diversi siano numerosissimi in tutto il mondo, le illustrazioni dell’autore rimangono in assoluto le mie preferite in tutte le varianti possibili. L’edizione originale fu pubblicata in Italia nel 1949 da Bompiani, che oltre alla versione più nota del Piccolo Principe, ha avuto il merito di pubblicare, con le stesse illustrazioni, anche un affascinante pop up e un'edizione carosello per i più piccoli, oltre a svariate edizioni e formati, fino ad arrivare a minuscoli libri che fungono anche come biglietti di auguri.

Le illustrazioni dell’autore rimangono comunque le più utilizzate dalle varie case editrici italiane e straniere che, in un modo o nell’altro, cercano continuamente di personalizzare questo libro ormai patrimonio dell’umanità; tra le tante italiane, una delle più originali è l’edizione Gribaudo, che ha scelto di aggiungere una sovracopertina che si trasforma in un poster a tema, per la stanzetta dei bimbi in cui le stelle al buio si illuminano!

Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!

Se è vero che al centro della storia c’è l’incontro tra il Piccolo Principe e l’aviatore e la delicata amicizia che ne consegue, la ricchezza di questo libro è dovuta anche alla varietà dei personaggi che abitano i pianeti visitati e raccontati come metafore dei sentimenti umani, a partire dalla rosa. Anch’essi rappresentano per gli illustratori di tutti i tempi un grande stimolo ed è particolarmente interessante vedere come ognuno abbia dato forma alle diverse personalità in funzione del pubblico a cui si rivolge! L’apparente semplicità del testo si scontra spesso con la relativa profondità ed è solo l’illustrazione che fornisce al bambino piccolo la possibilità di approcciarsi alla storia.

L’edizione di Terre di mezzo, per esempio, sceglie di rivolgersi a una fascia d’età molto bassa, seppur riduce e facilita in modo efficace il testo, lo correda con illustrazioni sognanti a tutta pagina che coinvolgono completamente il piccolo lettore grazie al formato albo.

Sofie Fatus invece nella sua stasura, semplifica al massimo tutto, affrontando con maestria solo le 6 storie che ritiene significative, in una dimensione più maneggevole.

Di tutt’altro formato e taglio è l’edizione Mondadori, con la traduzione poetica di Chandra Livia Candiani, in cui lo straordinario legame tra l’aviatore in avaria e il Piccolo Principe è magistralmente rappresentato dalle illustrazioni di Beatrice Alemagna. Grazie all’originalità del suo tratto ormai inconfondibile, infatti, possiamo non solo assistere alla nascita di questo tenerissimo rapporto di amicizia, ma anche entrare nel cuore del Piccolo Principe, grazie alle mille espressioni del suo volto bambino con una stella sulla fronte!

Per questo compleanno, un’altra coppia di eccezione, per Il Castoro, ha dato vita a un’edizione particolarissima, fresca di stampa, in cui Chiara Carminati cura la traduzione con la consueta delicatezza e Chris Riddell dà spazio alla sua fantasia, riempendo di colore le pagine con più di 150 illustrazioni sorprendenti e sognanti!

Qual è l’età giusta quindi per leggere questo capolavoro? La diatriba è sempre aperta!

Io penso che volendo regalare questo libro a un piccolino opterei per una delle infinite varianti piuttosto che per l’originale... Cartonati come le Fiabe cucù o le Carte in tavola e La scatola-gioco con una riduzione fatta bene, incuriosiranno e daranno ai bambini la possibilità di scoprire più avanti nel tempo il testo originale e la sua ricchezza, illustrato come più piacerà a loro o a noi!

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