Breve, anzi, brevissima trama
Severo, anziano signore, racconta la sua infanzia ad un bambino, seduti davanti alla statua del cane Lampo presso la stazione di Campigliana Marittima. E’ una storia commovente, un po’ paurosa, ma molto interessante, di un cane intelligente e coraggioso che ha affrontato diversi pericoli con determinazione accompagnando e, a volte, anche guidando i suoi amici umani. Severo, da bambino, ha vissuto con Lampo un’avventura straordinaria.
Vero, Lampo?
Severino è ancora un ragazzo, ma conosce bene ingiustizia e povertà. E quando una sera suo papà non torna a casa dai campi, sa che dovrà cavarsela da solo. Per fortuna incontra Lampo, un cane magro e sporco come lui, ma dallo sguardo più dolce di molti umani.
Disegno di Nicolas
Disegno di Fabiana
Intervista all'autore Daniele Nicastro
Come mai hai deciso di diventare uno scrittore?
Da piccolo leggevo tanti libri e leggendo ho coltivato la passione di scrivere.
Perché hai deciso di trattare proprio questo argomento?
La mia professoressa mi diede da leggere un suo libro personale Lampo, il cane viaggiatore di Elvio Barlettani. Questo testo mi piacque tanto che decisi di raccontare cosa fece Lampo nei cinque mesi che non erano stati descritti nel libro che mi aveva appassionato.
Per caso hai scritto questo libro perché ti piace il protagonista Lampo?
Esatto, per uno scrittore è importante scegliere l’argomento giusto ed i soggetti più accattivanti: a tutti piacciono i cani soprattutto ai bambini a cui avevo pensato di dedicare questo libro.
Quando hai scritto questo libro volevi raccontare la tua vita o parte di questa?
Quando uno vuole scrivere una storia qualsiasi racconta un suo sentimento provato o parte di qualcosa che lo ha appassionato e se non vuole esprimersi in prima persona può attribuire le frasi ad un altro personaggio.
Perché la mamma di Elvio ha voluto comprare un cellulare al figlio al posto di stare attenta a non perderlo di vista, non ci è sembrata una grande mossa?
Ormai al giorno d’oggi alcuni genitori, anche giovani, stanno tutto il tempo con il telefono in mano, per questo mi è sembrato fosse la soluzione più attuale per “risolvere” il problema del giovane Elvio. Certo, concordo con voi che non sia la cosa giusta e tanti bambini che incontro, come voi, mi dicono la stessa cosa. Un tempo era diverso.
Abbiamo intervistato un agente di polizia ferroviaria e ci ha detto che quando vede un bambino smarrito in stazione, si comporta esattamente come il ferroviere del tuo libro: abbiamo capito che ti sei documentato, prima di scrivere.
Si, tutti gli scrittori, prima di scrivere un libro relativo al tempo passato, devono documentarsi: l’ho fatto anche io!
Perché la storia è ambientata nell’Italia centro meridionale tra Puglia e Toscana?
Perché Lampo aveva attraversato quelle zone nel suo girovagare, ma non scendeva mai alla stazione di Civitavecchia, chissà perché. Forse perché lì lo avevano messo sul suo primo treno merci.
Perché è partito da san Severo che è un paese sperduto?
Perché lì c’erano state le prime rivolte dei braccianti e la storia di papà Nicola così poteva avere un senso.
Cosa abbiamo imparato da questo romanzo?
Questo libro, o meglio, i suoi personaggi, ci hanno insegnato a rispettare gli amici, a trattarli bene e non come animali, cosa che talvolta facciamo sentendoci superiori a loro, a lascarli liberi di scegliere cosa pensare o con chi giocare, rispettando le loro scelte, a essere leali, fedeli e onesti.
Ci hanno suggerito di seguire i nostri sogni, perché solo così potranno avere la possibilità di realizzarsi: a tutto serve impegno.
Lampo e Severo ci hanno dimostrato di essere intuitivi e coraggiosi, e ci hanno invogliato a non accontentarci di come siamo, a migliorarci senza mai perdere la speranza, anche se non sarà facile, poiché gli ostacoli sono ovunque e sempre nuovi e diversi, imprevedibili. Ma abbiamo anche capito che non va bene prendere scorciatoie come rubare perché se tutti rispettano le regole, tutti hanno gli stessi diritti e doveri.
Abbiamo anche imparato qualcosa sulla situazione politica nel dopoguerra, sulla condizione economica del sud e del nord Italia, di quanti bambini orfani ci fossero dopo la II guerra mondiale. Questo ci ha fatto ragionare su quanto siamo fortunati ora e quanto potremmo perdere con tutte le guerre anche ora sono in corso. W la pace!
Insomma, è un libro che consigliamo perché, anche se a volte è difficile, ci ha fatto riflettere su tanti argomenti: ma che diciamo tanti, tantissimi!
Grazie, Lampo!
P.S: Se durante le vacanze passeremo dalla o andremo in Toscana, cercheremo di venire a salutarti!
Disegno di Matilde
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