Illustrazione digitale di Giusy Gallizia, 2023
Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la libertà dell'altro
Il rispetto è un importante valore morale e, come tale, va insegnato ai bambini fin da piccoli. Prima di tutto occorre educare i bambini ad avere rispetto verso sé stessi, per accrescere le loro capacità e fortificare l’autostima, e poi verso gli altri. Ma se il rispetto per sé stessi viene a mancare i bambini si sentono insicuri, a volte sbagliati e deboli e il bullo questo lo percepisce subito.
Basta davvero poco per innescare "curiosità" in un bullo: il modo di parlare diverso dagli altri, la forma fisica, gli occhiali, il colore della pelle o un atteggiamento particolare. Ai bulli e bulle – perché il bullismo non è solo maschile – non interessano né lo stato d’animo né le emozioni degli altri, questo perché i bulli non sono empatici. I bulli tentano di farsi valere spesso con la violenza fisica, come uno spintone, un pugno o un calcio; lo scopo del bullo è cercare di sopraffare, dominare e ridicolizzare gli altri.
Non è solo la violenza fisica a provocare dolore, ma anche e soprattutto la violenza verbale, fatta di offese, affronti, provocazioni e umiliazioni che feriscono anche più di un pugno; spesso, queste ultime, non sono solamente dette a voce, ma provengono dal mondo virtuale: ecco allora che possiamo parlare di cyberbullismo.
Illustrazione tratta dal libro "Cyberbulli al tappeto. Manuale per l'uso dei social"di Teo Benedetti, Editoriale Scienza, 2020
Soprusi e insulti arrivano tramite gli strumenti della rete, in particolare dai social network, ormai grandi protagonisti delle nostre giornate, con i quali i ragazzi iniziano ad interagire già molto presto.
I primi episodi di cyberbullismo si verificarono già dal 2002, quando i ”giovani digitali” si affacciarono con curiosità e scaltrezza alla rete. La tecnologia corre veloce e i ragazzi si sono lasciati trasportare da questa corrente, senza però riconoscere, a volte, il confine tra ciò che è consentito e ciò che non lo è, tra l’uso intelligente di internet e dei suoi strumenti, e il confine delicato e pericoloso che non può essere varcato.
Spesso i cyberbulli sono ragazzi e ragazze conosciuti dalla vittima e, a loro, si aggiungono i cosiddetti spettatori che, invece di aiutare la vittima, condividono foto, video e parole, continuando a fare del male a chi si sente sempre più impotente, controllato e molestato. A differenza del bullismo, dove c’è un limite temporale, come per esempio quello dello spazio scolastico, il cyberbullismo non ha limiti di tempo perché un contenuto offensivo può essere diffuso a molte più persone e restare visibile in modo quasi indelebile.
I giovani vanno resi consapevoli: accedere al mondo virtuale con atteggiamenti sbagliati e pericolosi sfocia in conseguenze reali, i segni che le vittime di bullismo portano sono profondi. Inoltre, i post sui vari canali social vengono condivisi infinite volte, internet non dimentica.
Il tempo trascorso da parte dei ragazzi a contatto con gli strumenti informatici è veramente molto, è dunque importante conoscere la qualità dei contenuti che visualizzano e condividono. A volte, poi, il mondo virtuale sostituisce quello reale, anche per quanto riguarda i rapporti sociali. Il bullismo fa sì che le vittime scappino dalla realtà che ogni giorno li mette a dura prova, cercando rifugio online, pensando che le cose possano essere migliori.
Le vittime di cyberbullismo si sentono costantemente controllate e osservate, si isolano sempre di più cercando di nascondere il loro stato emotivo anche ai genitori, arrivano anche a ritirarsi da scuola perché sentono che la situazione non è più sostenibile.
Illustrazione tratta dal libro "Sono Vincent e non ho paura" di Enne Koens, Camelozampa, 2022
Nel tentativo di non farmi fregare da nessuno, sono cresciuto diffidente nei confronti del prossimo. Con il grugno sempre sulla faccia e il pugno sollevato, pronto ad attaccar briga anche per un’insignificante calunnia. In questo modo, mi sono guadagnato il rispetto dei ragazzi del quartiere che, se non sono miei amici, mi temono
Non dimentichiamo, però, che anche i bulli vanno aiutati. Spesso sono bambini e ragazzi che non riescono a comunicare nel modo giusto le loro emozioni o che hanno delle difficoltà nell’affrontare gli ostacoli di tutti i giorni. Parlare della rabbia che li spinge a non rispettare gli altri è un buon punto di partenza, come capire se il bullo stesso si stia difendendo a sua volta e perché vuole una posizione di potere sugli altri. Le ferite emotive possono dare origine a reazioni diverse, possono far diventare un bambino un bullo che, chiudendosi in sé stesso, non dà la possibilità ai sentimenti positivi di fare breccia nel suo cuore attorno al quale ha costruito un muro, avendo paura che gli altri possano vedere le sue debolezze e giudicarlo.
Cosa possiamo fare per combattere il bullismo? Educare i giovani al rispetto e soprattutto all’empatia, all’ascolto dell’altro. Oltre a stabilire delle regole per l’accesso a internet e l’uso degli strumenti informatici, è importante costruire un ponte di comunicazione tra adulti e ragazzi che aiuti a capire in modo consapevole l’effetto delle azioni compiute nei confronti degli altri. Occorre denunciare i comportamenti lesivi, discriminatori e irrispettosi, educando i ragazzi a una cultura di solidarietà, condivisione, dialogo, rispetto e soprattutto inclusione.
Incontri con Andrea Franzoso, autore di Ero un bullo (De Agostini):
9 febbraio, I.C. Pacinotti (secondaria I grado), Marigliano (NA) - in presenza, ore 11:30
24 marzo, Scuola Media Antonino Pecorari, Palermo - online, ore 11
27 marzo, I.C. Elio Vittorini, S. Pietro Clarenza (CT) - in presenza
18 aprile, Altamura (BA) - in presenza
19 maggio, ITIS Galilei, San Secondo Parmense (PR) - in presenza
23 maggio, I.C. Bovio Pontillo Pascoli, Cicciano (NA) - in presenza, ore 8:30
23 maggio, I.C. Pacinotti (primarie), Marigliano e Pontecitra (NA) - in presenza, ore 11
24 maggio, I.C.S. Maredolce, Palermo - in presenza
20 dicembre, Liceo Giordano Bruno Arzano, Napoli - online, ore 9
Incontro con Daniele Nicastro, autore di Stalker (Einaudi Ragazzi):
27 gennaio, I.C. Dante Alighieri, Caserta - online
Incontro con Giusi Parisi, autrice di Io Bullo (Einaudi Ragazzi):
3 febbraio, Scuola media di Cannobio di Cannero Riviera (VB) - online, ore 11
Incontro con Benedetta Bonfiglioli, autrice di Senza una buona ragione (Pelledoca):
6 febbraio, Liceo e I.T. Russell-Newton di Scandicci (FI) - in presenza
Incontro con Elisabetta Belotti, autrice di Viola nella rete (Einaudi Ragazzi):
10 febbraio, I.C. Dante Alighieri, Caserta - online, ore 9
Incontro con Alessia Cruciani, autrice della Guerra dei like (Rizzoli):
24 febbraio, I.C. Dante Alighieri, Caserta - in presenza
Incontro con Collettivo Le Moleste, autrici di Fai Rumore (Il Castoro):
Liceo Altamura (BA) - online
Per organizzare un incontro con l'autore nella tua scuola scrivi a: info@primaeffe.it
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| Mondadori, 2021Di
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| Editoriale Scienza, 2020Di
| Coccole Books, 2018Di
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| Sinnos, 2014Di
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