Roba da mostri è un romanzo a fumetti edito Tunué, scritto e illustrato da Emiliano Pagani e Fabrizio Pluc Di Nicola.
Il protagonista, Norbibaci, è un orco che ormai non riesce più a spaventare nessun bambino e, se dovesse continuare a non insinuarsi in alcuna vita dei piccoli e metter loro paura, finirà nel Dimenticatoio – un grosso palazzo fatto di cassetti in cui sono rinchiusi anche amici di Norbibaci, ma lui non li ricorda più. Se nessun bambino racconta più la storia del suo mostro, quel mostro sparirà. Questo sembra essere anche il suo destino.
Norbibaci, detto Norb, è un orco e il suo lavoro è spaventare i bambini. Con l'avvento degli smartphone attirare la loro attenzione è sempre più difficile e i mostri come Norb rischiano di finire nel Dimenticatoio. Per salvarsi da questo destino, l'orco cerca un nuovo lavoro come amico immaginario. È così che conosce un bambino adottato che ha paura di essere abbandonato di nuovo. Ben presto Norb scoprirà che il vero lavoro di un amico immaginario è diverso da quello che si aspettava.
Ha un solo amico, Patch, che è un esilarante compagno di avventure, ha spaventato un solo bambino in tutta la sua vita e non ha prettamente un aspetto terrificante, tutt’altro. Anche lui, come Norbibaci, cerca di capire come può non finire nel Dimenticatoio ma, soprattutto, ripensa spesso al suo bambino – che gli ha dato il nome di Pacioccone – e chissà che per lui non si nasconda una storia incredibile.
L’orco Norb capisce che non ha più molto tempo e decide di reiventarsi come amico immaginario: il suo regno e quello degli amici immaginari sono molto diversi, opposti, e devono rimanere tali perché nessuno si impiccia nelle faccende dell’altro – mentre uno è la paura, l’altro è il supporto.
Il nostro protagonista però deve affrontare tante sfide per arrivarci, tra cui una traversata clandestina e una serie di insulti per la sua diversità, dinamica che lui conosce bene, perché anche nel suo mondo i mostri diversi da lui sono oggetto di discriminazione. Una situazione che ricorda moltissimo l’attualità che, a pensarci, viviamo anche noi quotidianamente nel mondo reale.
Norbibaci si farà assegnare – attraverso mille peripezie – a Lukas, che ha un passato turbolento ed è un bambino adottato. Lui non è come gli altri che ha conosciuto, non è complicato stargli accanto perché è sempre con la faccia attaccata allo schermo, ma perché non si fida più di nessuno, pensa che la sua famiglia non lo ami e non dia peso a ciò che fa ed è.
Nel frattempo, nel mondo dei mostri, la strega Gragyna sta organizzando una spedizione per riportare indietro Norbibaci e spedirlo definitivamente nel Dimenticatoio, così che nessuno segua il suo esempio e i mondi restino ben separati.
Ma ormai Lukas e il suo orco sono legati da un rapporto speciale: basterà a salvare il mostro e a rendere più felice il suo bambino?
Roba da mostri è una storia bellissima, piena di temi importanti come l’accettazione della diversità, la paura, la richiesta d’aiuto che spesso i bambini non sanno esprimere. E poi è un libro spassoso, ricco di battute complesse talvolta, ma anche di strutture semplici e immediate. Resta un'esperienza di lettura anche per gli adulti che ritrovano due autori d’eccezione, figure centrali del mondo del fumetto. Infatti, le tavole che compongono questo libro sono memorabili, realizzate con uno stile fortemente comunicativo nella sua attenzione al dettaglio.
Spesso ci si chiede come arrivare a scrivere per una generazione che sembra trovare sfogo solo con i mezzi tecnologici. Questa storia è perfetta. Ha l’appeal giusto, è un richiamo per chi vuole scoprire il genere del fumetto, per quei ragazzi e quelle ragazze che cercano qualcosa che li tenga incollati – un’unione fra il divertimento e una serie di messaggi nascosti, mai spiattellati, che sarà bello scovare da soli, orientandosi con la sensibilità da lettore.
Un romanzo a fumetti che è da prendere in mano più volte per apprezzarne ogni piccola cosa, ogni scelta, e godere sempre di una storia come se fosse nuova.
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