Ecco tutto qui. Jannacci canta e racconta Jannacci

Raccontare la vita di un artista da vicino con passione e accuratezza, non è mai facile. Lo è ancor meno quando si dà il caso che quell'artista sia stato tuo padre e il suo nome fosse Enzo Jannacci.

Cantautore, pianista, attore, medico, sceneggiatore... com'è possibile condensare un'esistenza che ne ha racchiuse mille in un libro?
Suo figlio Paolo, accompagnato con generosità e competenza da Enzo Gentile, che del padre è stato amico, si è imbarcato in un'avventura dall'esito tutt'altro che certo: e il risultato è il libro che abbiamo fra le mani.
Con l'apparente semplicità evocata dal titolo Ecco tutto qui sono riusciti perfino a fare sembrare naturale l'impresa che - possiamo dirlo senza timore di essere smentiti - è magnificamente riuscita. 

Paolo Jannacci è un musicista autentico.
Pianista di solidissima formazione oltre che bassista e cantante, Paolo è un arrangiatore sopraffino del songbook meraviglioso assemblato da suo padre nel corso di una vicenda artistica lunga più di cinquant'anni. 

Ecco perché l'intervista che abbiamo realizzato è qualcosa di più di una semplice intervista: è un percorso emozionante fra musica e parole.
Vincenzina e la fabbrica, L'armando e Io e te, eseguite dal vivo da Paolo sul nostro pianoforte, nel set in Stazione Centrale, sono altrettante madeleines che fanno rifulgere l'infinita tavolozza di colori, emozioni e profonda conoscenza dell'essere umano che Enzo Jannacci riusciva a mettere nelle sue canzoni. 

Paolo ha scavato nei ricordi, facendo ordine nella sua vita e raccogliendo anche i contrbuti di tanti che conoscevano Enzo, come Paolo Rossi, Renzo Arbore, Mara Maionchi, Gino Paoli, Sergio Castellitto e Paolo Conte.

E ripercorrere tutto questo assieme a Paolo e all'altro Enzo - il bravissimo Enzo Gentile, che dell'opera (e della vita) di Jannacci è certo profondo conoscitore - significa salire su un tappeto volante e compiere un viaggio emozionante.
Dagli esordi nella Milano del dopoguerra, all'esperienza nei Due corsari assieme a Giorgio Gaber, per arrivare al grande successo che accompagnò il cantautore fino alla fine.
Jannacci nella sua Milano, i momenti di svago e le tristezze, gli incontri e gli innamoramenti, i suoi momenti più fragili e l'idealismo da imprenditore innovativo... che lo portò anche a commettere errori di valutazione, com'è quello rievocato da Gentile verso il finire della nostra intervista. 

A mettere ordine in questa costellazione di istantanee provvede l'affettuosa "custodia della memoria" operata da Paolo, che ha avuto una grande occasione per scavare dentro di sé e rovistare nei cassetti di mille ricordi allo stesso tempo gioiosi e dolorosi, intensi e divertenti, restituendoci il ritratto ricchissimo di un padre, uomo e musicista con il quale ha condiviso vita e palco.