Pelo e contropelo

La bella confusione di Francesco Piccolo vince il Viareggio Rèpaci Saggistica

Questo libro è un'opera "Cardinale" grazie a Claudia, che non solo è in copertina, ma me l'ha ispirata una volta, chiacchierando al teatro Ariston di Sanremo, mi raccontò la contemporaneità perfetta tra Il Gattopardo e Otto e mezzo. E io ho pensato: devo scriverci un libro

Francesco Piccolo

La bella confusione di Francesco Piccolo ha vinto il Premio Letterario Viareggio Rèpaci 2023 per la saggistica. 
Vogliamo riproporre ai lettori di Maremosso l'intervista realizzata con lo scrittore in occasione dell'uscita del libro. Buona visione, e buona lettura!

È una domenica di metà luglio del 1962.
Al largo delle coste di Palermo, una piccola imbarcazione sembra immobile all'orizzonte.
Non pare muoversi, se non abbassandosi sempre più sul pelo dell'acqua, ogni minuto che passa più precaria nel proprio galleggiamento.  
A tentare di svuotare lo scafo più velocemente possibile, si avvicendano alcune figure. Se qualcuno potesse guardare più da vicino, noterebbe un gruppo di persone che molti responsabili di casting pagherebbero oro pur di avere con sé.
Già. È un vero e proprio cast stellare, quello che si affaccenda fra tentativi disperati di rimettere in sesto la barca che cola a picco: Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Suso Cecchi D'Amico, Franco Cristaldi.

Ma cosa è successo? Come hanno fatto i nomi più in vista del cinema italiano di quegli anni a trovarsi impelagati in una situazione che rischia di trasformarsi nella Superga della nostra industria dei sogni?

Sono i giorni del divenire, i giorni del grande cinema che si compie, che crea, che si innalza. Che si scontra
Federico Fellini e Luchino Visconti sono nel bel mezzo delle riprese di due capolavori: Il Gattopardo e Otto e mezzo
Due set che Francesco Piccolo a buon diritto definisce "mitologici": e da questa mitologia lo scrittore prende le mosse, restituendone appieno la temperie culturale ed emotiva nel suo nuovo, bellissimo libro La bella confusione

La bella confusione. L'anno di Fellini e Visconti

Guardando dietro le quinte, Francesco Piccolo ci fa rivivere lo spirito irripetibile di un’epoca. Un racconto unico e travolgente sulla forza del genio e su quella del destino.

Le riprese sui due set iniziarono a 5 giorni di distanza, mentre Claudia Cardinale faceva la spola tra le due produzioni, avendo ruoli di spicco in entrambi i film.

La confusione di cui racconta Piccolo è quella generata dalle faglie tettoniche in collisione di due personalità artistiche gigantesche ma commisurate ai rispettivi ego: Fellini e Visconti incarnavano infatti due universi poetici lontanissimi. 
Da questa distanza, che negli anni crebbe fino a diventare vera e propria rivalità, Piccolo si fa cronista, restituendoci in un libro di grandissima godibilità tutta la verve aneddotica. Riuscite a immaginare i due colossi intenti ad architettare beffe l'uno nei confronti dell'altro, a farsi dispetti soffiandosi giorno dopo giorno tecnici, maestranze e attori? Se non ci riuscite, leggete La bella confusione: è tutto accaduto veramente.

Soprattutto, Piccolo riesce a incardinare attorno al racconto di questa rivalità il racconto di un'epoca che fu segnata da fortissime tensioni ideologiche: da un lato, l'Italia cattolica di matrice democristiana, con le sue pedagogie a scartamento ridotto e l'approccio stolidamente moralizzatore.
Dall'altro, l'ortodossia di un PCI che spesso fu più chiesa della Chiesa stessa, orientando scelte artistiche in modo strumentale, promulgando editti e condannando (Pasolini docet) coloro i quali a quell'ortodossia non vollero conformarsi. 

Piccolo trova in questa storia il compimento ideale del suo doppio binario narrativo, quello sul quale da anni si alterna agilmente in qualità di scrittore e di sceneggiatore: lui che conosce, ama, vive il cinema, avendo apposto la sua firma su alcuni dei più grandi successi di Nanni Moretti, Paolo Virzì e dando anche un fondamentale contributo alla scrittura della fiction ispirata a L'amica geniale, tratto dal bestseller di Elena Ferrante.
Piccolo, fra l'altro, ha vinto il Premio Strega nel 2014 con Il desiderio di essere come tutti, un desiderio che - come ci confesserà nella nostra intervista - non l'ha mai abbandonato.

La sua è un’ironia che non si fa mai cinismo. D'amore e voglia di comprendere è permeato il suo racconto di quei tempi, tempi mitici cui oggi guardiamo come a una congiuntura edenica, allineamento di astri (forse) irripetibile che rese il cinema italiano arte apprezzata in tutto il mondo. 

Per comporre questo meraviglioso zibaldone, Piccolo attinge intelligentemente a un repertorio eterogeneo e ricchissimo, ripescando l’intervista con Claudia Cardinale fatta da Alberto Moravia, raccontandoci di come Italo Calvino si fosse arrabbiato con Pier Paolo Pasolini perché questi alla fine aveva fatto pace con Federico Fellini; compulsa i resoconti redatti dai critici cinematografici più organici al PCI e li giustappone senza soluzione di continuità alle testimonianze di Sandra Milo.

Eccola qui, la bella confusione! Una confusione che è anche e soprattutto humus fertilissimo di idee, di arte e di opere che sono rimaste fino a oggi.
E che resteranno con noi ancora a lungo, anche grazie all'intelligente opera di avvicinamento operata da Piccolo con scrittura partecipe e controllata al tempo stesso.

È - quello scritto da Piccolo - un piacevole e istruttivo "manuale" per orientarsi in mezzo ai fatti e ai protagonisti di un'epoca nella quale arte, politica e vita giocavano a rincorrersi fra le sezioni di partito, i ministeri e le sale della Mostra d'arte cinematografica di Venezia, dando vita a risultati che spesso trascendevano le intenzioni dei protagonisti di questo carosello vertiginoso. 
E ogni tanto finendo invece per somigliare a quella barchetta carica di divinità in ambasce, che continua ad affondare da settant'anni senza mai colare definitivamente a picco mentre tutti, a bordo, si affannano a cercare di tenerla a galla.
Che bella confusione, Francesco Piccolo

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Francesco Piccolo è scrittore e sceneggiatore. Esordisce in letteratura con il romanzo Diario di uno scrittore senza talento (1993) che si qualifica finalista al Premio Calvino. Tra i suoi libri si ricordano: La separazione del maschio, Momenti di trascurabile felicità, Il desiderio di essere come tutti (Premio Strega 2014), Momenti di trascurabile infelicità, L’animale che mi porto dentro, Momenti trascurabili Vol. 3, La bella confusione, Scrivere è un tic. I metodi degli scrittori (tutti editi da Einaudi). Con Feltrinelli ha pubblicato  Storie di primogeniti e figli unici (1999), E se c'ero, dormivo (2000), Allegro occidentale (2005), La separazione del maschio (2023).Ha firmato, tra le altre, sceneggiature per Nanni Moretti (Il Caimano, Habemus Papam, Mia madre), Paolo Virzì (My name is Tanino, La prima cosa bella, Il capitale umano, Ella & John - The Leisure Seeker, Notti magiche), Francesca Archibugi (Il nome del figlio, Gli Sdraiati), Silvio Soldini (Agata e la tempesta, Giorni e nuvole).Ha sceneggiato la serie tv L’amica geniale, tratta dall’omonimo best seller dell’autrice Elena Ferrante.È stato autore di molti programmi televisivi come: Vieni via con me, Quello che (non) ho, Viva il 25 aprile e FalconeeBorsellino e collabora con alcune testate giornalistiche.

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