Pelo e contropelo

Il gigante e la Madonnina: Luca Crovi squarcia le nebbie di una Milano criminale

Ho iniziato a scrivere da bambino, e fui così fortunato che all'età di otto anni una delle mie poesie in occasione della trasmissione Gioco-città venne musicata nientemeno che da Bruno Lauzi. Uno sente questa storia e pensa: “Una cosa così ti cambia la vita, diventerai uno scrittore". Invece, per anni, non ho più scritto

Un passato come critico rock, conduttore radiofonico e redattore, e poi – a cinquant’anni – la proposta della casa editrice Mondadori di scrivere un romanzo giallo.

Da allora Luca Crovi non si è più fermato e a oggi ha all’attivo più di dieci detective stories, fra romanzi, racconti e saggi critici sul genere noir. Lo incontriamo per discutere della sua ultima fatica, Il gigante e la Madonnina, appena uscito per Rizzoli, e abbiamo il piacere di consegnare nelle mani dell’autore una delle primissime copie stampate, appena recapitata da un pony express nella libreria Feltrinelli in cui stiamo per condurre la nostra intervista.

Il gigante e la Madonnina
Il gigante e la Madonnina Di Luca Crovi;

Dopo i due precedenti romanzi, continua l'omaggio appassionato di Luca Crovi alla Milano che fu, e al poliziotto di culto del giallo italiano creato da Augusto De Angelis a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta.

Nel nostro Pelo e contropelo, Luca Crovi non si limiterà a raccontarci i protagonisti del suo giallo, da lui stesso definito “una sorta di favola noir”, ma ci parlerà anche della lezione di Giorgio Scerbanenco, delle visite al Cimitero Monumentale e del perché, a dirla tutta, molti dei suoi romanzi li ha scritti per la nonna.

Il ciclo di De Vincenzi fondamentalmente l’ho costruito per permetterle di leggere almeno due romanzi che raccontassero le storie della sua famiglia. E dopo L'ombra del campione e L'ultima canzone del naviglio è quindi la volta de Il gigante e la Madonnina, che si presenta come un altro appassionato omaggio a Milano, “una città in cui uno può vivere la propria realtà a 360°.

E quando gli chiediamo se prendere parte a così tante iniziative culturali meneghine non è stancante, Luca Crovi sospira, ma resta sorridente: “Io mi ricarico andando in giro per la città” conclude “Quando arrivo a casa dormo, però quando dormo sogno ancora di essere in giro a vivere nuove avventure.”

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