Pelo e contropelo

Luca Bottura: "Impopolari di tutto il mondo, unitevi"

In un’epoca di ricerca costante del consenso e della popolarità, ecco che arriva a farci da ombrello, il tagliente, brillante e dissacrante libello (come l’autore stesso lo definisce) di Luca Bottura: Manifesto del partito impopolare, Einaudi 2021.

Qual è il primo punto del programma del partito impopolare?

Il primo punto è l'impopolarità che io sto perseguendo con questo libro - che viene molto venduto nei negozi di scherzi per Carnevale. Il senso del libro, infatti, è formare una classe dirigente e politica che non voglia governare per il prossimo click e che abbia il coraggio di fare scelte impopolari, che non segua la pancia del Paese perché, come sappiamo, la pancia poi a un certo punto completa la digestione e fa uscire ricordi anche di odore non particolarmente gradevole. Quindi che si crei una classe dirigente diversa, nuova, che dica anche qualcosa che fa incazzare perché sperare che le proprie idee possano diventare popolari, da impopolari che erano, non funzionerà.

Uno spettro si aggira per l’Europa, dichiari in apertura di libro, ma non è il fantasma che ci ricordavamo…

No, non è il comunismo come “manifesto”, quello scritto dal più simpatico dei fratelli Marx. Ma è la borghesia italiana che, da diversi anni ormai, ha prodotto una classe dirigente oggettivamente inguardabile, in cui il personaggio più efficace, più lucido, più lungimirante è Lapo Elkann. E questo la dice lunga secondo me. Una meravigliosa classe dirigente che come sempre socializza le perdite e si tiene gli utili; ha funzionato ma noi non ne abbiamo tanto guadagnato quindi rifondiamo hasta la victoria, forse.

Manifesto del Partito Impopolare

L'Italia è l'unica nazione al mondo in cui la maggioranza berciante si dice fuori dal coro, chi se la prende con le minoranze - neri, omosessuali, iscritti al Pd - sostiene di essere discriminato, e gli evasori fiscali si lamentano con chi paga le tasse.

L'INTERVISTA

Legenda pratica: “Non mi occupo di politica!”

Sei di destra o populista.

“Sono tutti uguali!”

Sei populista o di destra, poi vedi tu.

“Destra e sinistra sono categorie superate.”

A destra normalmente, senza mettere la freccia.

“Mai stato di destra!”

Sei di destra, anche se dici “ma”, non mi freghi!

“Sinistra sinistra!”

Sei di destra..o populista.  

“Si aprono praterie al centro…”

Sei di destra sicuro e/o populista, tanto è la stessa cosa.

"Non mi occupo di politica, sono tutti uguali, Destra e Sinistra sono categorie superate, mai stato di Destra ma... sinistrasinistra! … si aprono praterie al centro"

Sei Matteo Renzi, ti ho riconosciuto!

Se una parola italiana improvvisamente diventa inglese, ti stanno fregando: isn’t it true, Bottura?

Vero. Basta ricordare quando licenziamento improvvisamente si chiamò Jobs Act! Chi usa gli anglicismi ad minchiam (per usare un latinismo molto in voga qui a Milano) è sempre abbastanza pericoloso: vi sta nascondendo qualcosa. Quindi diffidate di quei tizi in giacca e cravatta - anche più belle della mia (che ho fregato a Pier Luigi Bersani) - perché quando scambiano le parole sul piatto, c'è la fregatura dietro.

Se il tuo libro fosse un romanzo, sarebbe un Oliver Twist in cui tutti i protagonisti sono orfani… della sinistra.

Orfani di una speranza, del tentare di imporre le proprie idee e la propria visione del mondo; orfani dell'ottimismo. Io non ho amici, vivo sotto un ponte perché sono stato preso a calci un po’ da tutti; quando entro nelle redazioni dei giornali di solito c'è una mia fotografia con il cartello “io non posso entrare”. Però in realtà sono buonista e buonissimo, e penso che noi italiani siamo un pochino meglio di così. Forse siamo orfani soltanto perché non troviamo qualcuno che ci somiglia, crediamo non esista più questo. Ecco, è un libro per chi pensa che invece esistono ancora persone così.

Se ci presentiamo - spacciandoci per te - all’Osteria francescana dell’altro Bottura, Massimo… ci faranno almeno uno sconto?

Non credo! Penso che vi prenderanno giustamente a pedate. E non consiglio neanche di telefonare al nome Bottura quando fate una prenotazione perché io lo faccio, quindi normalmente mi danno un buon tavolo… poi arrivo, vedono che non sono quello là e mi e sputano nel piatto. Quindi io eviterei…

Un aggettivo al plurale: Prodi.

Che meraviglia, saluto Romano! Saluto romano nel senso buono, eh! Il migliore di tutti - con la m minuscola altrimenti lo scambiano per Togliatti. Un personaggio fantastico fregato da Renzi, come Enrico Letta fregato da Renzi, come Pippo Civati fregato da Renzi. Sono gli unici tre politici con cui vado d'accordo. Fregato da Renzi.  

Un sostantivo al femminile: Letta.

Enrico, ma perché non sei rimasto in Francia sulla rive gauche a mandare le tue corrispondenze in Italia alle scuole di politica. Invece, poi, ti chiamano per il Pd: ricordiamo che, tra l’altro, è un acronimo in cui si abbina una celeberrima divinità a un popolare animale da cortile…

La prefazione al tuo libro l’hai licenziata il 25 aprile di quest’anno: è stata una liberazione!

Una liberazione che non ha a che fare però con la pancia del paese: è un libro che mi piace tanto, che mi sono divertito a scrivere e che è stato funestato dall’avvento di Marione Draghi. L’ho dovuto quindi rileggere per capire quanto andasse cambiato, dato che era quasi finito. Oh, sono ancora tutti lì.

Un appello per annunciare la tua discesa in campo e raccogliere i consensi di cui il partito impopolare ha bisogno.

La frase iniziale del libro mi sembra perfetta: “Impopolari di tutto il mondo, unitevi!” Non siete soli, non siamo soli, non abbiate paura di pensare di essere divisivi, di creare dibattito, di creare difficoltà. Una cifra piccolina, il 75 per cento, rappresenta gli italiani che, secondo un sondaggio recentissimo, sono a favore del disegno di legge Zan contro l'omotransfobia. Vuol dire che anche mezzo esponente della destra moderata italiana è a favore del decreto Zan e che forse le idee impopolari sono semplicemente idee che hanno paura di diventare popolari: rendiamole popolari.

Un’ultima domanda, ma tu la mattina sei dolce come un cappuccino ben zuccherato o sei già succo di limone allo stato puro?

No, io sono buono come un pane spalmato di Nutella, solo che passo il tempo a chiedermi…se sia davvero Nutella.

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I libri di Luca Bottura

Manifesto del Partito Impopolare

Di Luca Bottura | Einaudi, 2021

Buonisti un cazzo

Di Luca Bottura | Feltrinelli, 2020

La posta del cu(ore)

Di Luca BotturaLinda Ovena | Kowalski, 2014

Tutti al mare vent'anni dopo

Di Luca Bottura | Perdisa Pop, 2007

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Luca Bottura si guadagna da vivere scrivendo per sé e per altri. È stato “altro direttore” del settimanale Cuore sotto la direzione di Michele Serra e ideatore e conduttore di Lateral, su Radio Capital. Tiene su la Repubblica e L’Espresso le rubriche #bravimabasta e L’Incompetente, su Oggi la Posta non richiesta. Scrive per/con Enrico Bertolino, Geppi Cucciari, Luciana Littizzetto. Ha scritto anche per Gene Gnocchi, Maurizio Crozza, Victoria Cabello, Fabio Volo, Antonio Cornacchione, Adriano Celentano. Ha vinto il Premio Satira Forte dei Marmi con il libro Mission to Marx. È molto seguito su Twitter, specie dai troll. Fonte immagine: sito editore Feltrinelli

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