Matteo Bussola non ha bisogno di presentazioni.
Se è per quello, non ha avuto nemmeno bisogno che lo andassimo a prendere: è arrivato dritto dritto dalla stazione al nostro studio, lì a Milano Centrale, neanche fosse un habitué (cosa che non ci dispiacerebbe).
Dopo il grande successo de Il rosmarino non capisce l'inverno, edito da Einaudi e pubblicato lo scorso anno, questa volta Bussola ci offre uno sguardo d'introspezione tutto al maschile, per scardinare i pregiudizi e le aspettative dell'uomo "forte, duro, perfetto" e rivelarci quanto, in realtà, le fragilità facciano parte di ognuno di noi, a prescindere da identità e genere.
A volte la vita ci colpisce fino ad abbatterci. E se invece di rialzarci, provassimo a guardare il mondo con gli occhi di chi è a terra? Forse proprio la resa può regalare un’inaspettata felicità. Dopo il formidabile successo de Il rosmarino non capisce l’inverno, il nuovo, commovente romanzo di Matteo Bussola.
Un buon posto in cui fermarsi è la storia di 15 uomini di età, status sociale e provenienza differenti.
Tutti con il proprio bagaglio di vita, le proprie aspettative e la comune convinzione che il proprio destino sia solo uno: quello per cui hanno duramente lavorato, quello che si sono scelti, quello che gli è capitato in sorte o quello che non riescono a compiere.
Ma cosa accade quando la vita ti stravolge i piani e ti mette di fronte al fatto che, forse, ciò che desideri è diverso da ciò a cui pensavi di essere destinato?
Beh, può succedere - ad esempio - che un uomo che pensava di voler lavorare in banca e costruirsi un impero, affondi le mani nella terra e scopra la bellezza di un altro stile di vita.
Che un ragazzo confinato in un letto di ospedale trovi il coraggio di dire al padre che deve guardarlo per quello che è: fragile, ammaccato, triste, senza pregiudizi e senza pretendere da lui il contrario.
Oppure che un hikikomori, dopo mesi di clausura auto-inflitta, riesca a sfidare le proprie ansie pur di correre dalla persona che ama, sapendo che è in difficoltà.
Ognuno di loro, mentre capisce come mettere insieme i pezzi, potrebbe persino scoprire cosa fa, di un uomo, un uomo.
Un uomo è forse colui che ha il coraggio di tradire le aspettative e le promesse... che ha il coraggio di non essere quello che gli altri si aspettano
Nella nostra intervista, abbiamo esplorato con Matteo Bussola il modo in cui, molto spesso, la società esige da noi alti standard di perfezione, performatività e successo, portandoci a dimenticare quanto sia importante goderci ciò che ci circonda, chi abbiamo accanto e chi vorremmo essere veramente.
Un buon posto in cui fermarsi lo troviamo proprio lì, allora: nella posizione in cui possiamo rallentare, scegliere dove sostare per guardare le <<vallate meravigliose>>, invece delle vette impervie che ci addestrano a voler scalare.
Vi invitiamo a godervi la nostra chiacchierata con un autore amatissimo da lettori e lettrici di tutte le età per ritrovarvi nella semplicità e nelle fragilità che ci accomunano in quanto esseri umani.
Bussola, come il ragazzo disegnato da lui stesso sulla copertina del suo libro (della quale vi invitiamo a scoprire di più nella nostra video-intervista), è lì, col naso all'insù, ad aspettarci.
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