10 libri sul comò

Anziano è bello, anche nei libri

L’avete già notato? Spesso la figura anziana che appare sulle copertine dei titoli di narrativa è legata a trame gialle, a tracce di ironia, surrealtà.
L’anziano è “sorprendentemente” energico, brillante o può permettersi qualsiasi eccentricità, non avendo più nulla da perdere. Non mancano centenari che potrebbero gareggiare con i ragazzi in scaltrezza oppure folli e inarrestabili ultraottantenni, occasionalmente immersi in una nuova adolescenza sentimentale.

Più che nonni sulla sedia a dondolo, stanchi e prossimi alla fine, sono quasi sempre donne e uomini pimpanti con i capelli bianchi. Ed è anche così che vengono raccontati – non solo in immagini – nei romanzi contemporanei.

Per contro, sulle copertine della loro opera omnia troneggiano i volti degli scrittori anziani, immortalati – talvolta impietosamente - con le tante rughe e la scontata decadenza fisica. L’autorevolezza di un Ungaretti o di un Mario Luzi ottantenni, di un Camilleri incanutito come Saul Bellow, rendono le pagine dell’antologia più definitive, raccontato una storia intera, compiuta. Ma forse troppo.

Alla fine, ciò che rimane è uno sguardo sull’essere umano che invecchia, cambia prospettiva, raccoglie i fili dell’esistenza, cerca di trascorrere al meglio gli ultimi anni, tramandare conoscenze o tornare un po’ bambino.

Se questo non è il messaggio che si desidera trasmettere, meglio optare per un’altra immagine, siete d’accordo?

Ebreo. Una storia personale dentro una storia senza fine

Emanuele Fiano, deputato della Repubblica, riflette sul significato profondo di una parola ricca di suggestioni affinché la sua identità sia per sempre una domanda, che interroga ogni principio di autorità umana. «Noi siamo in viaggio, verso noi stessi, e gli altri».

Poesie e prose
Poesie e prose Di Camillo Sbarbaro;

Un autore straordinario, il cui valore nella tradizione letteraria del secolo scorso (primo tra tutti Montale), e fino ai nostri giorni, viene esaminato nel prezioso saggio introduttivo di Enrico Testa.

Una questione di morte e di vita
Una questione di morte e di vita Di Irvin D. Yalom;Marilyn Yalom;

Un’ode all’amore di una vita intera. Indimenticabile. «Due eminenti autori e compagni di vita si confrontano con l’invecchiamento, la fragilità e la morte.» – Frank Ostaseski

Elena lo sa
Elena lo sa Di Claudia Piñeiro;

Finalista dell’International Booker Prize 2022, Claudia Piñeiro descrive con rara maestria la quotidianità di una malata di Parkinson. Tra le mille difficoltà imposte dalla mancata “obbedienza” di gambe e piedi, Elena non si arrende mai.

Il bene che ti voglio
Il bene che ti voglio Di Sandro Frizziero;

Una scrittura unica, raffinata e ironica, quella di Sandro Frizziero. Finalista al Campiello 2020 con Sommersione, torna ora con un romanzo che coniuga raffinatezza di stile, causticità di sguardo e liricità.

Per futili motivi
Per futili motivi Di Sapo Matteucci;

Presentato da Filippo Bologna nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023, è un libro tragicomico sulla vita familiare: avventure e peripezie quotidiane, raccontate con profonda levità e sottile disperazione.

I ragazzi di sessant'anni
I ragazzi di sessant'anni Di Romolo Bugaro;

Un romanzo raro, comico e malinconico, di cui ci si può innamorare. Un po' come capita nell'amore, leggerlo è come guardarsi allo specchio, riconoscere le proprie paure e i propri desideri, vedere il proprio passato, presente e futuro.

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

Allan Karlsson compie cento anni e per l'occasione la casa di riposo dove vive intende festeggiare la ricorrenza in pompa magna, con tutte le autorità. Allan, però, è di un'altra idea. Così decide, di punto in bianco, di darsela a gambe.

Le solite sospette
Le solite sospette Di John Niven;

Quattro pericolosissime vecchiette rifiutano l'ospizio, svaligiano la banca del quartiere e se la squagliano in Costa Azzurra. «Chi ha letto i suoi libri sa quanto Niven possa essere irriverente, ironico, dissacrante, politicamente scorretto» – Giuseppe Culicchia

Il dono della rabbia e altre lezioni di mio nonno Mahatma Gandhi

Arun Gandhi aveva appena dodici anni quando i genitori lo portarono a Sevagram, il famoso ashram in cui Gandhi viveva. L'uomo che aveva combattuto per l'indipendenza dell'India, il leader morale del paese, per lui era semplicemente “il nonno”.

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