Quello che i librai non dicono

Cosa fa un libraio

Illustrazione di Gaetano Di Riso, 2021

Illustrazione di Gaetano Di Riso, 2021

Beato te che fai il libraio. Passi tutto il giorno a leggere libri...”

Questo è solitamente quello che mi dice la gente quando le dico che per lavoro faccio il libraio. Di solito la mia reazione è annuire e fare un mezzo sorriso. No: noi librai non passiamo tutto il giorno a leggere (purtroppo). Esiste un “lavoro oscuro” dell'essere librai che le persone neanche immaginano. Il backoffice del nostro lavoro è fatto di tanta fatica (anche fisica) che va dall'apertura dei colli alla preparazione delle ceste, dalla sistemazione dei libri ai resi dei libri invenduti, dallo smontaggio e dal riposizionamento degli scaffali e delle mensole all'allestimento delle campagne e delle proposte, fino ad arrivare ai re-layout dei negozi.

Qualche anno fa fui inviato assieme ad altri colleghi a lavorare per alcune notti al riallestimento di una grande libreria. Si, notti: iniziavamo quando il negozio chiudeva alle 21 e finivamo intorno alle 3 del mattino. Per una settimana. E ogni volta che incrociavo lo sguardo di un collega mentre trasportavamo caterve di pesantissimi tomi vedevo un luccichio. Lo stesso luccichio che (ne sono certo) era nel mio sguardo. Era il luccichio che ha chi, nonostante la fatica, sta facendo il lavoro che lo rende felice. Perché sarà anche vero che non passiamo tutto il giorno a leggere libri, ma abbiamo la fortuna di vivere ogni giorno il lavoro dei nostri sogni.

Così in quella fatidica settimana, ogni volta che incrociavo lo sguardo di un collega gli dicevo: “Beato te, che fai il libraio...”. All'inizio in risposta ricevevo sguardi perplessi.
Ma alla seconda, terza, quarta volta gli sguardi perplessi si sono trasformati in grandi sorrisi, poi in vere risate. Le risate e il buonumore delle persone che si sentono fortunate, perché sanno di svolgere il lavoro più bello del mondo.

La consapevolezza di saper far bene il proprio lavoro mi viene dall'aver letto un libro incredibile che mi sento di consigliarvi: L'uomo artigiano, del grande sociologo Richard Sennett. È una ricerca approfondita sul significato che ha il lavoro per l'uomo e in particolar modo sulla gratificazione e sul miglioramento della qualità della vita che proviamo quando svolgiamo il compito adatto a noi. Soprattutto quando lo svolgiamo a regola d'arte.

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