Libri di autrici e autori americani da leggere

Scegliere dieci autori e autrici nel vastissimo ventaglio di nomi illustri della letteratura americana è stata una vera e propria lotta con me stessa.

Mi sono ritrovata davanti alla parete di narrativa della mia libreria (la Feltrinelli di Salerno) a leggere nomi su nomi e a pensare: come posso non mettere nella lista l’incredibile Paul Auster, padre della Trilogia di New York e Cormac McCarthy che ha scritto La strada, il mio libro preferito in assoluto?

Oppure i racconti di Rymond Carver, o John Steinbeck, Jonathan Franzen, Truman Capote. E come posso giustificare l’assenza di Stephen King?

Mi cospargo il capo di cenere per non aver inserito le Premio Pulitzer Elizabeth Strout e Donna Tartt e ancora Margaret Mitchell e il suo capolavoro Via col vento.

Non potevo sceglierli tutti, allora ho fatto una riflessione: e se vi facessi scoprire uno scrittore o una scrittrice d’oltreoceano che non conoscete?

É da qui che parte la mia scelta di dieci libri americani che probabilmente mancano alla vostra lettura (almeno uno su dieci) e che vale la pena di mettere sul vostro comò. Se poi vi ho incuriosito, potete andare a leggervi la selezione dedicata al sogno americano (e alla sua fine), e la bibliografia incentrata sul racconto dei nativi americani, sempre qui su Maremosso.

Ma partiamo dall’assunto che tutta la letteratura americana ruota intorno ad un unico e “sacrosanto” (per loro) punto fermo: indagare la società nella quale vivono e raccontarla a seconda dell’epoca, mettendone in rilievo le peculiarità o gli aspetti negativi attraverso una scrittura che può essere grottesca, ironica, pungente, volgare o sublime ma sempre unica.

Altra caratteristica del “grande romanzo americano” è la vocazione alla descrizione che trova in Herman Melville il suo esecutore più importante.

Egli è uno dei cosiddetti “padri della letteratura americana” per la sua capacità descrittiva che tende quasi al metafisico.

Non è l’unico, tra gli altri si ricorda Henry James per i virtuosismi della sua scrittura. Lo scrittore, infatti, propendeva ad una narrazione che fosse bella nella forma e che restituisse al lettore una sensazione di benessere durate la lettura.

William Faulkner è stato “inventore” di una tecnica narrativa sperimentale che contrappone il linguaggio grottesco a quello lirico. La sua scrittura era intrisa di allegorie e simbolismi.

Come non annoverare tra questi grandi Patricia Highsmith, creatrice di un vero e proprio “genere letterario” di cui è ancora la più importante esponente: il thriller psicologico.

Infine, una menzione a John Updike, il più vicino a noi per epoca per il cui genio è stata creata la definizione di “narrativa borghese”. Si dice che Updike fosse ossessionato da una scrittura che rasentasse la perfezione. I suoi personaggi venivano raccontati come fossero persone reali (creava per ciascun personaggio anche una backstory) e per questa caratteristica è stato spesso paragonato ad un altro mostro della letteratura americana del Novecento: J.D. Salinger.

Partendo da questi ispiratori, grandi autori della narrativa americana, da cui non si prescinde e che bisogna avere sul comò io vi invito a leggere e conoscere altri autori e autrici, perfetti esempi della narrativa americana. Essi indagano, infatti, i diversi “temi sociali” così aderenti alla realtà americana anche se di epoche storiche ormai lontane.

Allora viaggeremo verso nord alla vigilia della Guerra civile con Sethe, donna di colore, che scappa dalla schiavitù a cui la costringono in Amatissima di Toni Morrison.

Entreremo a gamba tesa nella storia di una coppia sposata con una vita davanti che si ritrova a dover affrontare il dramma più grande possibile in Respira di Joyce Carol Oates che racconta il dolore e la proiezione di una vita senza chi amiamo al fianco.

Scopriremo il “fanatismo religioso” di una famiglia americana in cui il protagonista dovrà combattere i suoi demoni per uscire dalla dittatura religiosa nella quale è cresciuto in Il cielo è dei violenti di Flannery O’Connor.

Andremo in una riserva indiana e vivremo con i dettami e le regole di coloro che la abitano ma soprattutto scopriremo una trama incredibilmente crudele e reale in LaRose di Louise Erdrich.

Ne I ragazzi della Nichel del due volte premio Pulitzer Colson Whitehead faremo un salto negli anni ’60 mentre prendono piede i movimenti per i diritti civili. Qui Elwood Curtis, ragazzo di colore che sta per frequentare il College, si troverà rinchiuso alla Nichel Academy, un riformatorio in cui vivrà momenti di grande sofferenza.

In Acqua di mare di Charles Simmons ci ritroveremo a guardare la vita di una famiglia degli anni ‘60 apparentemente perfetta. Tutto sembra cambiare quando l’ombra di altre persone insinuerà il loro vissuto.

Andremo ad Anapopei, un isolotto nel Pacifico per seguire le vicende di quattordici uomini, una squadra di soldati che sta perlustrando una zona sconosciuta durante la Seconda guerra mondiale ne Il nudo e il morto di Norman Mailer.

Questi sono libri la cui bellezza vi trascinerà senza ombra di dubbio.