Ricorrenze come la Giornata mondiale della Terra, che si festeggia oggi lunedì 22 aprile, possono essere un’ottima occasione per celebrare la bellezza del nostro pianeta e interrogarci sul modo in cui possiamo impegnarci tutti per la sua salvaguardia.
Negli ultimi anni – complice anche il movimento Friday for future e il successo di film come Don’t look up e documentari come Effetto Terra. Guida pratica per terrestri consapevoli – ci si è finalmente resi conto delle conseguenze potenzialmente disastrose dei cambiamenti climatici. Perché gli slogan che si sentono tanto ripetere nelle marce per l’ambiente non mentono: non abbiamo un pianeta di riserva, per cui a meno che non teniate un comodo razzo monovolume parcheggiato in giardino vi conviene fare tutto quanto è in vostro potere per salvare la Terra.
E non serve essere dei supereroi, perché alla fine possiamo salvare il mondo prima di cena: parola dello scrittore Jonathan Safrar Foer, che nell’omonimo saggio racconta la crisi climatica unendo al vivo calore del memoir l’appassionata urgenza del pamphlet. Prima di lui sono stati diversi gli autori che hanno fatto della propria penna l’arma bianca con la quale lottare per il nostro pianeta, celebrandone l’incanto come ha fatto Richard Powers ne Il sussurro del mondo (Premio Pulitzer 2019) o denunciandone con tagliente ironia la fine imminente, come ha preferito fare Barbascura.
Perché se c’è qualcosa che ci ha insegnato Greta Thunberg è che nessun gesto è troppo piccolo, se uno vuole fare la differenza.
Una storia della Terra che racconta le rocce, i terremoti, gli uomini che li hanno studiati, le scoperte, i miti e i sogni. Ma anche e soprattutto le grandi domande che ci siamo posti osservando le meraviglie e i fenomeni terrificanti di questo nostro pianeta. Per restituire, pagina dopo pagina, almeno un po’ di quello stupore che proviamo di fronte ad albe e tramonti, mari e montagne.
Con “Tundra e Peive”, prima opera di narrativa della collana Terra, Francesca Matteoni ci conduce in un mondo naturale ferito dall’umano. Un’avventura rischiosa in cui servirà tutto l’amore possibile, per ritrovare un’armonia tra i viventi.
La cura della terra non è solamente un manuale di agricoltura, ma diventa un percorso che facciamo per noi stessi, per riuscire a dare il giusto peso alle cose importanti della vita e per apprezzare e custodire tutta la bellezza che ci circonda.
"La Terra è rotonda" è il quinto numero di Cose spiegate bene, la rivista di carta del Post realizzata in collaborazione con Iperborea. «La Terra sopravviverà», diciamo spesso nelle preoccupazioni sul riscaldamento globale: sono gli esseri viventi e le loro vite come le conosciamo a essere in pericolo. Ma il rapporto tra noi umani e la Terra che abitiamo cambia continuamente.
Greta Thunberg ha curato The Climate Book in collaborazione con oltre 100 esperti in modo da fornire a tutti noi quel sapere. Insieme a loro, Greta condivide le sue personali storie di scoperta, dimostrazione e messa a nudo del greenwashing in tutto il mondo.
Qualcuno si ostina a liquidare i cambiamenti climatici come fake news, ma la gran parte di noi è ben consapevole che se non modifichiamo radicalmente le nostre abitudini l'umanità andrà incontro al rischio dell'estinzione di massa. Lo sappiamo, eppure non riusciamo a crederci. E di conseguenza non riusciamo ad agire.
In questa commedia tragicomica, Barbascura X racconta con sarcasmo e irriverenza il disastro ambientale del nostro tempo attraverso gli occhi di Rino Bretella, l'ultimo malaugurato superstite umano, catapultato casualmente in un futuro molto lontano per un'anomalia spazio-temporale avvenuta nella sua cucina.
Il pianeta Terra crediamo che ci appartenga, eppure stiamo qui a guardarlo bruciare da vicino. Intorno a noi accadono cose enormi, sempre più velocemente, ma le teniamo relegate in un angolo buio della nostra attenzione. Se vogliamo capire i tempi che verranno e quelli che già viviamo, se vogliamo sentirli davvero, ci servono parole più intime, visioni, immaginazione.
Patricia Westerford - "Patty-la-Pianta" - comincia a parlare all'età di tre anni. Quando finalmente le parole iniziano a fluire, assomigliano piuttosto a un farfugliare incomprensibile. L'unico che sembra capire il mondo di Patricia, sin da piccola innamorata di qualsiasi cosa avesse dei ramoscelli, è suo padre - "la sua aria e la sua acqua" - che la porta con sé nei viaggi attraverso i boschi e le foreste d'America, a scoprire la misteriosa e stupefacente varietà di alberi.
Da tempo Jonathan Franzen contempla la possibilità che l'apocalisse climatica avvenga nel corso della sua vita. Segue le vicende del cambiamento climatico da almeno trent'anni, e ne ha anche scritto. A suo avviso l'interesse del movimento ambientalista per tale cambiamento aveva senso negli anni Novanta, quando sembrava ancora possibile impedirlo. Dal 2015, tuttavia, è chiaro che l'azione collettiva ha fallito.
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