Nella nostra diversità, ciascuno con i propri (dis)gusti e le proprie inclinazioni, condividiamo tutti una cosa: la scoperta perfetta di un libro che ci rapisce, annullando il tempo fino a ridurlo a un brevissimo istante, attirandoci ipnoticamente nello sviluppo della storia, tanto da farci dimenticare qualsiasi stimolo esterno. Risucchiati nel vortice degli eventi o nei pensieri dei personaggi, avanziamo famelici, pagina dopo pagina, finché la consapevolezza di aver appena letto l’ultima parola spezza l’incantesimo e ci riporta prepotentemente alla brusca realtà, facendoci riemergere da una meravigliosa apnea.
Nello scrivere questo pezzo ho pensato spesso a quale libro mi sia venuto in mente per primo, perché tutto ha una genesi. Ebbene, il romanzo che mi ha catturato e non mi ha permesso di abbandonarlo è stato I diabolici, della coppia Boileau-Narcejac, intorno a cui si narra una curiosa leggenda: il duo di autori, già collaboratori di Alfred Hitchcock per alcuni suoi film, riceve una telefonata di congratulazioni da parte del Ministro della Cultura francese, che sostiene che quel romanzo meraviglioso deve assolutamente diventare un lungometraggio, ma che dovrà dirigerlo un francese! Miracolosamente (chissà…) Henri-Georges Cluzot si offrirà di portarlo sul grande schermo e uscirà nelle sale tre anni dopo, nel 1955. Ma torniamo al libro: si tratta di un noir classico: due amanti progettano e compiono l’omicidio della moglie di lui, per poi riportarla a casa e farla ritrovare da qualcun altro, in modo da scagionare il marito. Tuttavia, quando il corpo sparisce, tutto si complica e l’uomo, che non può rivelare a nessuno di sapere che fine abbia fatto la sua (amata?) metà, finisce in una spirale di ansia e angoscia che lentamente lo stritola sempre più. Nell’osservare questa paranoia crescente, il lettore (o almeno io) non potrà avere il cuore di abbandonarlo al suo destino, e finirà vittima anch’egli del magnetismo oscuro dell’aberrazione umana.
Se invece penso a un personaggio per cui abbia provato una simpatia istantanea, mi viene in mente “Lil” Arthur, giovane pugile nero nel Texas del 1900, tanto bravo da aver vinto il titolo cittadino. Ma se per una persona di colore ancora oggi la vita non riserva un trattamento equo, pensate forse che il nostro campione possa godersi il meritato successo? L’arrivo di uno sfidante, giunto in città col compito non solo di batterlo ma perfino di ucciderlo, renderà l’atmosfera elettrica, mentre l’uragano che piomberà sulla città di Galveston (realmente accaduto), dove entrambi si trovano e che la raderà quasi interamente al suolo, creerà le condizioni perfette per uno scenario irresistibile. Ah, non vi ho detto di quale libro io stia parlando: scusate, mi ero fatto rapire ancora una volta dal ricordo di quegli eventi, raccontati dalla lingua tagliente, veloce e senza fronzoli di Joe Lansdale ne L’anno dell’uragano. Magnetica, qui, è la speranza nella vittoria della vittima predestinata, mentre affascinante è la furia degli elementi che osserviamo allarmati.
Se i primi due libri mi avevano ipnotizzato per gli eventi proposti, adesso vorrei parlare di uno che, invece, mi ha affascinato per i suoi protagonisti: After dark di Haruki Murakami. Manca poco a mezzanotte, in un love hotel di Tokyo, eppure quell’ambiente squallido non allontana lo sguardo, ma lo fa concentrare ancora di più su chi vi è all’interno. Come spesso accade nelle storie di questo autore, altri personaggi spuntano fuori come strane presenze, o assenze incapaci di essere tali, che lentamente catturano l’attenzione e il tempo della narrazione. Si snoda così una nottata che, nel suo procedere, sembra piuttosto un conto alla rovescia verso quell’alba che siglerà con la parola “fine” quelle strane ore notturne. Sono le persone qui, con le loro debolezze e i loro difetti, a creare un magnetismo nel lettore, a tratti soffusamente voyeuristico ma più spesso empaticamente genuino.
Torniamo quindi a uno dei meccanismi più classici che ci coinvolge al punto da non saperci staccare da una storia: l’ignoto. È forse la curiosità che tutti abbiamo dentro o il bisogno di trovare risposte a inchiodarci alla pagina finché tutto non viene risolto? Chiedetelo al signor Machi, protagonista del libro Da lontano sembrano mosche di Kike Ferrari. Un giorno, in seguito a un banale contrattempo, scopre nel proprio bagagliaio un cadavere. Chi sia quell’estraneo e cosa ci faccia lì, proprio non sa dirlo. Per capirlo, sarà costretto a scandagliare ogni ipotesi, rivelandoci la natura dei suoi affari e il non proprio immacolato candore della sua etica. Nel frattempo noi non possiamo fare altro che farci attrarre e assistere curiosi, ma anche un po’ soddisfatti, alla rivincita che il karma sembra prendersi su di lui... guai a perdersi anche un solo sviluppo!
Per ultimo, infine, ho voluto lasciare ciò che (per me) rappresenta più una tensione istintiva a una vera immersione tout court nella narrazione. Si tratta di un libro che parla di scacchi e di vendetta, di un’opposizione feroce tra due punti di vista che, fatalmente, sfocia in una sconfitta che va ben oltre il lato ludico dell’agone. Sto parlando de La variante di Lüneburg, cesellato magistralmente da Paolo Maurensig, grande appassionato e affabulatore del mondo scacchistico. Sebbene siano passati anni (almeno due decenni) da quando lo lessi per la prima volta, ogni volta che me lo ritrovo tra le mani, mi ci finisce sopra lo sguardo o qualcuno me ne parla, sento una palpabile attrazione; come un ritorno a quell’elettricità che mi pervase al tempo della sua scoperta. E quindi, spostando leggermente l’asse del magnetismo, è la sua capacità di affascinarmi nel profondo, risvegliando ricordi ed emozioni sopite, a impedirmi di dimenticarmene e ad attrarmi in modo invisibile ma innegabile.
Le altre strade di carta
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Di
| Adelphi, 2014Di
| Einaudi, 2022Di
| Einaudi, 2013Di
| Feltrinelli, 2020Di
| Adelphi, 2003Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente