Strade di carta

Libri post-adolescenziali 

Illustrazione digitale di Gaetano Di Riso, 2021

Illustrazione digitale di Gaetano Di Riso, 2021

Ci sono storie che ci riportano indietro, che risvegliano quella nostra parte giovanile fatta di ideali, dubbi e struggimenti, quando pensavamo che tutto sarebbe durato per sempre e un imprevisto o una delusione venivano ingigantiti fino a diventare ostacoli insormontabili e questioni filosofico-esistenziali da dibattere per ore e ore, possibilmente crogiolandosi nella propria sofferenza.

Non si tratta necessariamente di romanzi di formazione, anche se questa attenzione alle grandi questioni della vita possono far sembrare i due concetti coincidenti, perché questi ultimi fanno compiere un percorso ai loro personaggi, che imparano dalle proprie esperienze per raggiungere una crescita, mentre nel caso dei romanzi post-adolescenziali l’accento viene posto sulle questioni concettuali e le sensazioni che ne scaturiscono, così potenti e destabilizzanti da far riflettere profondamente chi le sta vivendo. Nella mia testa esistono alcuni romanzi che hanno caratteristiche precise e che riproducono un’atmosfera in modo vivido, catapultandomi indietro agli anni del liceo o della prima università, in cui tutto mi sembrava importante e osservavo ogni piccolo particolare e lo analizzavo fin nei minimi particolari, come se ne andasse del mio destino.

L'idiota

di Elif Batuman - Einaudi, 2023

Ebbene, questo è proprio ciò che ho pensato leggendo L’idiota di Elif Batuman, dove Selin incarna i dubbi e la voglia di afferrare ciò che non capisce, trovandosi a essere non un elemento omogeneo e funzionale del sistema che la ingloba, ma più verosimilmente un’estranea incapace di comprendere le dinamiche e i comportamenti dei suoi coetanei, sempre sballottata e in balia di decisioni che altre hanno preso per lei e a cui lei sente di doversi, in qualche modo, adeguare. Post-adolescenza, qui, è sentirsi fuori posto.

La trama del matrimonio

di Jeffrey Eugenides - Mondadori, 2019

Un’altra storia a cui penso immediatamente, e che nel mio intimo si lega fortemente alla precedente, quasi senza soluzione di continuità, è La trama del matrimonio di Jeffrey Eugenides. Qui viene riprodotto un triangolo amoroso tra Madeleine, Leonard e Mitchell su uno sfondo di questioni filosofico-esistenziali come la depressione, l’innamoramento autoindotto e l’attaccamento all’idea dell’altro. Le lunghe descrizioni della vita nel College, in fermento per il cambiamento che lo strutturalismo di Roland Barthes aveva introdotto nel modo di guardare alla vita e ai rapporti con gli altri, sono lo sfondo perfetto dove ambientare le dinamiche tra i tre ragazzi, in un miscuglio di illusione e concettualismo. Post-adolescenza è rimettere in discussione le proprie certezze, seppur in modo idealista.

Parlarne tra amici

di Sally Rooney - Einaudi, 2019

Esiste una storia che racchiude la noia, l’energia, la visionarietà e l’insicurezza dei nostri vent’anni: Parlarne tra amici di Sally Rooney. Frances e Bobbi, ex amanti e ora compagne d’arte, sono un duo che, alla soglia della notorietà, viene intervistato da una giornalista famosa, il cui marito finirà per essere l’infatuazione di Frances. Intellettualoide e arguto, il romanzo si snoda attraverso i dubbi (molti) e le certezze (sbandierate) di chi non ha ancora un’idea strutturata di sé, ma che vuol far credere agli altri di sapere cosa sta facendo. Post-adolescenza, adesso, è sentirsi perennemente in bilico tra il pensare e l’agire, indecisi sull’andare fino in fondo e provare, davvero, a cambiare la propria vita.

La banda dei brocchi

di Jonathan Coe - Feltrinelli, 2014

E così, quando siamo costretti a uscire dalla nostra confortevole area privata e incontrarci con gli altri, ci troviamo catapultati in una dimensione per cui potremmo non essere del tutto preparati. Eppure, volenti o nolenti, non possiamo pensare di stare sempre con noi stessi o con “i nostri simili”, cioè chi ci assomiglia o ci rispecchia. Lo sanno bene i quattro amici protagonisti de La banda dei brocchi, meraviglioso spaccato della società inglese degli anni Settanta raccontato da Jonathan Coe: figli di famiglie altolocate o dell’upper-class britannica, i ragazzi toccheranno con mano la discrasia emergente tra loro e le altre classi sociali, acuita anche dalle differenze che vedranno tra le loro sfere famigliari e quelle di chi sta loro intorno. Post-adolescenza è provare a capire che direzione ha preso la propria vita e cercare di realizzarla.

Alta fedeltà

di Nick Hornby - Guanda, 2018

Ed eccoci a un grande classico, sicuramente il libro a cui tutti stavate pensando: Alta fedeltà di Nick Hornby. Vi aspettavate Un ragazzo non è vero? E invece no! Perché qui, più che in altri, il protagonista si strugge d’amore e si arrovella sulle questioni fondamentali che hanno caratterizzato la sua vita: il rapporto con la propria passione giovanile (la musica), la sua ultima relazione sentimentale (finita contro la sua volontà) e, soprattutto, le delusioni amorose che lo hanno reso insicuro e retrospettivamente bisognoso di capire il senso dei propri fallimenti, seppur in modo superficiale. La post-adolescenza sta nello sguardo sofferente e ferito che ammanta ogni azione di Rob Fleming (il protagonista), che usa l’ironia come maschera malriuscita per la propria sofferenza.

Le altre strade di carta

La posta della redazione

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I libri consentanei di Simone Baldi

L'idiota

Di Elif Batuman | Einaudi, 2023

La trama del matrimonio

Di Jeffrey Eugenides | Mondadori, 2019

Parlarne tra amici

Di Sally Rooney | Einaudi, 2019

La banda dei brocchi

Di Jonathan Coe | Feltrinelli, 2014

Alta fedeltà

Di Nick Hornby | Guanda, 2016

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