Strade di carta

La certezza del dubbio

Illustrazione digitale di Gaetano Di Riso, 2021

Illustrazione digitale di Gaetano Di Riso, 2021

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Aby Warburg

I baffi

di Emmanuel Carrère - Adelphi, 2020

Eccolo lì quasi impercettibile, nascosto tra le parole e le pause di una pagina di un libro o tra il chiaroscuro di un’immagine. É il dubbio. Capace sia di insinuarsi silenziosamente nella mente e di condizionare le nostre azioni oppure completamente assente nella capacità di leggere gli eventi. Qualunque sia la sua forma, il dubbio è quel protagonista nascosto capace di tessere la trama di una storia. Cinque libri in cui l’unica certezza è il dubbio.

Leggere I baffi di Emanuel Carrère è stato come immergersi nel mare del dubbio, dove tutto apparentemente è definito e certo ma che pagina dopo pagina si rivela in realtà sfumato e privo di certezze. Il dubbio accompagna il protagonista senza nome in ogni pagina di questo romanzo: un semplice gesto quello di tagliare i baffi che da sempre gli caratterizzavano il volto e il mondo di certezze inizia a sgretolarsi sotto il peso del dubbio. Nessuno si accorge di quell’ innocuo gesto: la moglie, gli amici di sempre, i colleghi di lavoro, tutti totalmente indifferenti a quel cambiamento che in qualche modo avrebbe dovuto sorprenderli. Perché questa totale indifferenza? É forse vittima di uno scherzo? Oppure le persone a lui più care hanno concertato il più inquietanti dei piani per condurlo nel baratro della pazzia? Incessante sarà la ricerca di indizi capaci di dimostrare la verità e smascherare gli ideatori di un tale complotto. Ma a che prezzo? Forse quello più alto da immaginare: “adesso tutto era finito, tutto rientrava in ordine”.

Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio

di Amara Lakhous - E/O, 2011

Quanto siamo pronti a mettere in dubbio le nostre certezze e quanto queste sono inevitabilmente condizionate dalla nostra prospettiva o dal nostro essere? Pronti a pronunciare le loro sentenze, prive di alcun dubbio, sono i protagonisti del romanzo di Amara Lakhous, Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio: dalla portinaia napoletana, al professore milanese, passando per il rifugiato iraniano, ognuno sarà portatore delle proprie certezze sui tragicomici eventi che coinvolgeranno il già animato condominio di piazza Vittorio. Dinanzi al ritrovamento, nel tanto conteso ascensore, del corpo senza vita del losco condomino soprannominato il Gladiatore, il multietnico microcosmo costruito in un palazzo romano di piazza Vittorio, dà voce ai fatti attraverso le differenti prospettive dei singoli condomini, ognuno certo di conoscere la verità e pronto ad insinuare il sospetto l’uno sull’altro. Ma quanto è condizionata la prospettiva sui fatti dal pregiudizio o peggio ancora da quelle forme di razzismo subdolo? Un’indagine per scoprire il colpevole che condurrà però ad una ben più profonda riflessione: un ascensore, un luogo simbolo intorno al quale si snodano gli eventi della storia ma deve emergono anche tutti i pregiudizi e luoghi comuni di cui forse anche noi siamo testimoni nella quotidianità delle nostre vite.

La verità su Bébé Donge

di Georges Simenon - Adelphi, 2011

Ed è proprio il dubbio a guidare le azioni di François Donge, nel romanzo La verità su Bébé Donge di Georges Simenon. Inaspettatamente sopravvissuto al tentativo di omicidio per mano della sua affascinate moglie Bébé, François Donge ancora convalescente tenterà di comprendere il motivo di quel gesto inspiegabile a gli occhi di tutti. Com’è possibile che quell’essere da tutti definito come “una donna incantevole”, “un pastello”, sia stata capace, con tutta l’eleganza che da sempre la contraddistingue, di versare nella tazza da caffè del suo amato marito una dose mortale di arsenico? Un’azione che trova un’immediata confessione da parte della colpevole ma non un movente. Sarà quell’inconscio dubbio a condurre François Donge nel passato della moglie e della sua vita matrimoniale sino ad arrivare a comprendere il perché di quel terribile gesto. Bébé Donge una colpevole oppure a sua volta una vittima?

Persone normali

di Sally Rooney - Einaudi, 2020

Tanti i dubbi nella storia fra Marienne e Connell raccontata nel romanzo di Sally Rooney, Persone Normali: lei, una ragazza dall’introversa intelligente, forse troppo complessa e per essere realmente compresa; lui sensibilmente intelligente ma allo stesso tempo incapace di amarla liberamente come vorrebbe, senza lasciarsi condizionare dalle logiche del gruppo. É il dubbio di non essere abbastanza, di non essere all’altezza a rendere la storia tra Marienne e Connell un continuo rincorsi e allontanarsi, senza mai essere realmente vissuta completamente. “Per un attimo lei vorrebbe starsene semplicemente sdraiata lì (…) a godersi il piacere del ritrovarsi di nuovo con lui,(…) ma il tempo non può fermarsi”. La vita a volte percorre lunghe strade prima di ricondurci nel luogo e accanto a chi saremmo sempre dovuti essere: Marienne e Connell, una storia semplice, la loro, che narra però la complessità delle relazioni in un mondo in cui essere "Persone Normali" rappresenta forse la più complessa delle realtà.

I fiumi di porpora

di Jean-Christophe Grangé - Garzanti, 2018

Sarà il dubbio a guidare il lettore nel romanzo di Jean Christophe Grangé, I fiumi di porpora: sin dalle prime pagine si percepisce che nulla appare com’è nella sua veridicità, tutto sembra voler nascondere segreti, mostrando una realtà quasi irreale avvolta da una coltre di menzogne. In una regione delle Alpi francesi, due indagini separate convoglieranno in un’unica direzione: due poliziotti Pierre Niémans e Karim, così lontani eppure più simili di quanto l’apparenza mostri, si troveranno di fronte ad un’oscura realtà, dove l’efferato omicidio di un giovane bibliotecario e la profanazione della tomba di un bambino, morto dieci anni prima, saranno i tasselli di un mosaico ben più misterioso e delirante. Cosa si nasconde fra i libri dell’antica biblioteca universitaria di Guernon? In un luogo dove nessuno sembra essere colpevole tutti possono esserlo, sarà il dubbio ha rivelare una verità per tutti sconcertante. Cosa si è disposti a fare in nome di una innaturale perfezione? A volte ... l’inimmaginabile.

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